Telegiornaliste anno XVII N.
2 (652) del 20 gennaio 2021
Francesca Baraghini, grazie lettori
di
Giuseppe Bosso
Vincitrice dell’ultima edizione del
premio “Telegiornalista dell’anno” (per lei secondo successo)
inauguriamo il 2021 con
Francesca Baraghini.
Francesca, anzitutto complimenti: non abbiamo fatto in tempo a
consegnarti il premio per la tua vittoria del 2018 che i nostri lettori
ti hanno nuovamente incoronata nostra “reginetta”: che sensazioni ti ha
suscitato?
«Di un Natale anticipato. Non lo sapevo fin quando, il giorno dopo la
proclamazione, ho iniziato a ricevere messaggi di complimenti da tanti
amici. Grazie a tutti i lettori e le persone che mi hanno votata, è un
affetto che ricambio».
Nell’anno tormentato che ci lasciamo alle spalle che segnale ha
rappresentato per te?
«Uno sprone a fare sempre il meglio, come faccio sempre.
Indipendentemente da quello che mi sono lasciata alle spalle, un anno
segnato dalla pandemia o l’anno più bello, non mi risparmio mai su
nulla».
Come ha cambiato la tua vita, professionale e privata, la pandemia
che ha accompagnato il nostro 2020?
«Tantissimo, indipendentemente dai vari dpcm che si sono succeduti: ho
dovuto rinunciare a cose come andare al bar con gli amici per un drink,
fare shopping, stare in mezzo alla folla… e ho scoperto il lavoro in
smartworking; come ogni cambiamento, comunque, ci sono state anche
novità positive, non solo negative».
Il 2020 è stato anche l’anno del tuo approdo a
Tv8:
raccontaci come è nata questa nuova avventura e che bilancio trai dai
primi mesi.
«Sono ancora a
Sky Tg24,
conduco il Tg8 e come ogni novità che ho incontrato l’ho affrontata
subito con entusiasmo e curiosità, e piano piano è diventato un
appuntamento quotidiano, come speravo fosse».
Dall’informazione sportiva a quella generalista, come hai
attraversato questo passaggio?
«Ho iniziato occupandomi di cronaca, quindi non è stato per me un vero e
proprio inizio da zero. La vera difficoltà, ormai però risalente a molti
anni fa, fu lasciare la mia città, Genova, per trasferirmi a Milano».
Quale ritieni debba essere la priorità del giornalismo e
dell’informazione in un mondo sempre più tecnologico e connesso?
«Verificare e approfondire le notizie; superare la malattia senza
vaccino chiamata infodemia, l’eccesso di informazioni che non vengono
vagliate attentamente, senza preoccuparsi delle conseguenze che possono
causare».
Per il 2021 cosa ti auguri?
«Siamo nati per esprimere desideri, siamo nati per essere felici. Spero
di riuscire ad esprimere quelli giusti, e che portino bene anche ad
altri».