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Alessandra IannuccilliTelegiornaliste anno XVII N. 17 (667) del 12 maggio 2021

Alessandra Iannuccilli, progetto per le donne
di Giuseppe Bosso

Incontriamo nuovamente Alessandra Iannuccilli, già volto dell’emittente partenopea Canale 21, per parlare di una interessante novità che la vede protagonista.

Bentrovata Alessandra, anzitutto com’è cambiata la tua vita professionale rispetto alla prima volta che ci siamo sentiti?
«Innanzitutto grazie per avermi voluto intervistare nuovamente. Per me è davvero un privilegio. Sicuramente la mia vita professionale, ma anche personale è molto cambiata. Sono cresciuta lavorativamente. Dalla cronaca televisiva che mi ha formata e mi ha dato sicuramente le basi per essere problem solving, oggi sono membro dello staff comunicazione di un europarlamentare, Fulvio Martusciello, membro del PPE, tra i più antichi e grandi partiti in Europa, a cui devo tanto: è un lavoro che svolgo con grande passione, dedizione, responsabilità ed umiltà perché non mi limito a raccontare ciò che è accaduto, come accadeva con la televisione, ma sono parte attiva di tanti progetti importanti nei quali l’onorevole Martusciello mi coinvolge quotidianamente».

Che cos’è Progetto Donna e come si sta sviluppando?
«Progetto donna 2021, è una mia creatura e nasce da un’idea ben precisa, quella di essere una concreta rete tutta al femminile, un sostegno per chiunque chieda ed ha bisogno. Ma devo dire grazie soprattutto all’impegno e all’entusiasmo di Annarita Patriarca e di altre 300 donne circa, generose, competenti, caparbie, di grande professionalità che hanno creduto in me: è grazie al loro impegno se sono riuscita costituire un’associazione che in due mesi ha già all’attivo 25 progetti concreti che spaziano dalla prevenzione alla violenza sulle donne, al bullismo, alla cultura e soprattutto alla riqualificazione della nostra città ormai abbandonata ed in condizioni disastrose».

Quanto ha influito in questo percorso la pandemia in corso?
«La gravità del momento ci ha chiamato tutti ad essere presenti e a non sottrarci alle grida di aiuto che purtroppo giungono sempre più numerose... e noi donne dobbiamo esserci. Kennedy diceva non chiedere cosa il tuo paese può fare per te, ma chiediti cosa tu puoi fare per il tuo paese. Ed io l'ho fatto. Quando c è da rimboccarci le maniche, io sono sempre in prima linea».

Quali sono finora le iniziative che ti hanno maggiormente soddisfatta tra quelle che avete portato avanti?
«Se parliamo di Progetto Donna, Sono due i progetti a cui tengo in maniera particolare. SOS Salvavita ideato dall’avv. Maria Pia Granese, membro di Progetto donna, ed in collaborazione con tutte le forze dell’ordine. Un progetto pilota di prevenzione al femminicidio che verrà patrocinato dalla Regione Campania e Mettitelo in testa un premio che progetto donna ha voluto istituire contro il bullismo ideato invece da Consuelo Sivo, una imprenditrice napoletana. Ma te ne potrei dire tanti altri, sempre in collaborazione attiva con le donne ed i cittadini. Se parliamo di lavoro, sicuramente ogni giorno è una nuova ed entusiasmante esperienza e lavorare al fianco di un europarlamentare è una grande palestra nelle strategie di comunicazione».

Le cronache purtroppo raccontano sempre più terribili vicende di violenza di cui le donne sono vittime: è anche un segnale di ribellione, o meglio, di reazione Progetto donna?
«Progetto donna nasce anche come ti dicevo dall’esigenza di aiutare e sostenere le donne in questo momento di cambiamento post pandemia. Direi senz’altro che è un segnale di reazione. Una associazione tutta al femminile in linea con i più aggiornati dettami dell’Unione Europea per le politiche femminili».

Alessandra, in questa nuova veste senti una maggiore responsabilità rispetto a quella che era l’essere volto di un tg di punta?
«Ho sempre pensato che l’apparire durasse poco: l’essere è per sempre e sicuramente sì, lavorare in televisione ti dà molta visibilità. Ma non era quello che mi interessava: peraltro sono stata nominata coordinatrice cittadina di Azzurro Donna e ambasciatrice per la Campania di Mission, una onlus internazionale e sento maggiormente sulle mie spalle la responsabilità di portare avanti con impegno e costanza progetti che possano riportare la nostra città a guardare al futuro con ottimismo e a guardare alle “competenze” come un grande valore. Quello che per gli altri rappresenta un punto di arrivo, per me è solo un punto di partenza».

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