Telegiornaliste anno XVI N.
20 (637) del 17 giugno 2020
Lavinia Orefici: vi racconto Elisabetta
di
Giuseppe Bosso
In libreria da fine maggio, edizioni Piemme,
Elisabetta II dalla A
alla Z; la storia della sovrana che da quasi 70 anni guida il Regno
Unito, passando dalla seconda guerra mondiale alle vicissitudini dei
nipoti Harry e William e rispettive consorti. L’autrice è Lavinia
Orefici, che incontriamo.
Lavinia, come nasce il suo libro sulla regina Elisabetta?
«L’idea di scrivere
Elisabetta II dalla A alla Z nasce dalla mia
passione per la regina Elisabetta e la casa reale inglese in generale.
La scelta, però, di trasformarlo in una sorta di abecedario è stata
dettata dall'esigenza di trovare una chiave più accessibile per
raccontare tutto il complesso mondo e la lunga vita di Elisabetta II. È
un libro poco convenzionale, si può iniziare a leggere da qualsiasi
capitolo a seconda delle curiosità di ciascuno di noi. Non è una
classica biografia, nel senso che non sono messi in ordine cronologico
tutti i principali eventi della vita di Elisabetta, ma tutti sono
racconti, insieme con le persone, i luoghi, le abitudini, le curiosità e
i fatti storici che hanno determinato la sua vita».
Come si è documentata e cosa ha cercato di trasmettere?
«L’informazione sulla regina e sulla famiglia reale mi accompagna da
sempre, è una costante della mia vita. All’inizio, da piccola, sono
stati i rotocalchi a farmi appassionare ai Windsor. Alla stampa
straniera, in particolare a giornali come
Point de Vue,
Paris
Match o
Hola, bisogna riconoscere che tratta l’argomento con
grande serietà dandogli la dignità della cronaca al 100%. Da più grande
ho continuato a informarmi leggendo molti libri e guardando documentari
e da quando ho avuto la fortuna che diventasse il mio lavoro seguo
quotidianamente la stampa inglese che ogni giorno regala notizie sulla
famiglia reale. Spero di essere riuscita a raccontare in un modo
accessibile e scorrevole aneddoti e curiosità sulla donna più famosa del
mondo. Una grande leader, per cui la corona ha sempre avuto la
precedenza, ma che può essere di gusti estremamente semplici».
Su quali aspetti della sovrana si è maggiormente soffermata?
«
Never complain, never explain: mai lamentarsi, mai dare
spiegazioni, è nell'insegnamento della nonna, la regina Mary, la cifra
del regno di Elisabetta II e ho voluto raccontare l’assoluta devozione
con cui Elisabetta ha sempre svolto il suo lavoro, quello di regina.
Soprattutto a discapito delle priorità tipiche di una donna: la famiglia
e i figli, rinunciando anche alle sue debolezze, perché questo esigeva
il ruolo di regina. La perfezione con cui ha svolto il suo compito, oggi
all'alba dei 94 anni, le garantisce ancora vette di popolarità
incrementate da quelle rare occasioni in cui deroga da tanta integrità.
Gesti semplici. Ha entusiasmato molto il pubblico la foto pubblicata
qualche mese fa sul libro della stilista personale della regina, Angela
Kelly, in cui Elisabetta appare con le mani in tasca, una posa banale
per chiunque, ma non per lei, che a margine dello scatto ha spiegato
quanto ci tenesse ad essere ritratta in una foto con le mani in tasca,
perché non le è mai stato permesso».
Intravede nelle consorti dei suoi nipoti, Kate e Meghan, una
potenziale futura regina?
«La via è già segnata ed è quella giusta, Kate. Nel tempo ha dimostrato,
al contrario della cognata Meghan, di essere assolutamente all’altezza
del ruolo».
Come nasce il suo interesse per le dinastie reali? Quale crede sia il
loro ruolo nell'epoca moderna?
«Da bambina era la favola, crescendo è diventata la storia. Adesso
potrebbe sembrare anacronistico essere re e vivere ancora di parametri e
paramenti che sembrano barocchi, ma come disse Lord Cobbold, ex Gran
Ciambellano di corte
ogni cerimoniale diventa ridicolo se non è
assolutamente perfetto e alla corte inglese ogni cerimoniale è
assolutamente perfetto. Tant’è vero che in questi mesi in cui il mondo
sembrava sospeso a causa del coronavirus il discorso alla nazione della
regina ha funzionato da collante per l’unità nazionale. La frase
We
will meet again
ha dato al suo popolo speranza e fiducia nel futuro».
Libro a parte i suoi attuali e futuri impegni?
«
Mattino Cinque è in dirittura di arrivo dopo di che mi dedicherò
alla promozione del libro che quest’anno mi ha impegnato molto. Da
settembre vedremo cosa ci sarà in serbo per me, sicuramente ancora
televisione e in futuro spero un altro libro».
Come ha vissuto il periodo del lockdown e con quali prospettive per
il futuro?
«Il lockdown ha coinciso con la consegna del libro e questo ovviamente
ha fatto sì che non potessi seguire da vicino le fasi finali. Essendo il
mio primo libro ero molto tesa e preoccupata per la situazione, ma da
Piemme sono stati molto carini, sempre disponibili e abbiamo lavorato
bene a distanza. Devo dire che alla fine vederlo in libreria è stata una
soddisfazione ancora più grande. In questi mesi di lockdown, come molti
di noi, mi sono divertita in cucina a preparare le ricette preferite a
Buckingham Palace… sono talmente negata che alla fine è diventato uno
show quasi comico!».