Telegiornaliste anno XVI N.
14 (631) del 22 aprile 2020
Anna
Barbuto, il calcio in rosa
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo Anna Barbuto, organizzatrice e volto del
programma sportivo
Il Calcio in Rosa, in onda
sull'emittente Tv Campane, canale 645 del digitale
terrestre.
Come nasce il progetto Il Calcio in rosa?
«
Il Calcio in Rosa nasce 3 anni fa, dalla volontà dei
miei editori di voler fare un programma sportivo diverso da
quelli soliti e con la partecipazione delle donne. Così mi
contattarono. A quel punto, ho ideato e organizzato qualcosa
di veramente originale, che va a ridisegnare un po' lo
standard televisivo, in cui per la prima volta le donne non
fanno da cornice, ma sono vere e proprie protagoniste. Ma la
cosa nuova è il ritmo stesso della trasmissione, che non
abbraccia solo il lato sportivo, informativo e tecnico, ma
anche il gossip e c'è una parte artistica che molto mi
rappresenta, per i miei studi teatrali e cinematografici, e
la mia forte passione per la musica. Quindi ogni puntata in
studio c'è un musicista che canta e suona dal vivo (in
questa stagione Davide Fiore) e poi un esibizione di danza,
proposta da varie Accademie. E in occasioni speciali, mi
propongo personalmente in esibizioni recitative. Tutto
questo rende la trasmissione scorrevole e ritmata, con la
partecipazione interattiva dei telespettatori, attraverso il
numero WhatsApp e i sondaggi e quiz che proponiamo durante
la settimana. Il lavoro da fare è duro, perché sono una
perfezionista e curo tutto nei minimi dettagli, compresa la
parte tecnica, però ne sono molto soddisfatta. Ringrazio Tv
Campane e quindi i fratelli Marigliano per la fiducia, pur
essendo una rete locale è all'avanguardia e ha grandi
potenzialità. E voglio anche ringraziare la mia
collaboratrice Preziosa Lombardi, ospite fissa della mia
trasmissione e brava giornalista. Ovviamente ringrazio tutti
i miei collaboratori, che mi affiancano in questo progetto».
Come vi siete organizzati per la sosta forzata dovuta
all’emergenza virus?
«Stiamo vivendo un periodo difficile per tutti. Questa è la
più grave emergenza mondiale dal secondo dopoguerra, e
dobbiamo tutti ridimensionare le nostre vite. Dobbiamo tutti
fermarci e seguire le istruzioni che il nostro Governo ci
dà, per preservare la vita di chi sta in trincea a lottare
per noi, come gli infermieri e tutto il personale sanitario
e delle forze dell'ordine, e preservare la vita anche delle
persone più a rischio, come i nostri genitori ed i nostri
nonni. Dobbiamo stare a casa, poi dopo vedremo come
riprendere piano piano. Comunque, oltre
Il Calcio in Rosa,
ci sarebbero dei progetti estivi molto interessanti, come
gli anni precedenti, ma ne parlerò a tempo debito».
Come crede riprenderà l’attività agonistica e con quali
prospettive?
«Difficile dirlo in questo momento. Dobbiamo prima uscire da
questo tunnel e poi in base al periodo i vertici sportivi
saranno chiamati a fare delle scelte importanti».
Qualcosa cambierà anche nella sua vita dopo questo
momento?
«Ovviamente sì. Ma credo per tutti. Sarà difficile tornare
alla vita di prima, ci sarà sicuramente un ridimensionamento
generale».
Gattuso ha riportato entusiasmo all’ambiente Napoli dopo
l’addio di Ancelotti?
«Direi più che entusiasmo... speranza. Personalmente, il
fallimento di Ancelotti lo attribuirei a tutto il Napoli.
Quindi anche giocatori e società. Ne ha fatto le spese
Ancelotti, ma il meccanismo si è inceppato da parte di
tutti. E ora Gattuso sembra essere il Salvatore della
Patria. Speriamo. Comunque la sua grinta mi piace molto».
Indipendentemente da come potrà concludersi o meno questa
stagione, quali crede siano le prospettive future del
Napoli?
«Credo che il Napoli abbia imparato dai suoi errori e non ne
commetterà altri. Ci sarà un ridimensionamento della rosa
com'è giusto che sia, ma penso che questa squadra ha ancora
molto da dimostrare, e sia i giocatori che la Società hanno
voglia di vincere. Quindi sono molto ottimista».