Telegiornaliste anno XV N. 26 (608) del 9 ottobre 2019
Simona
Abate, la psicologia oggi
di
Giuseppe Bosso
Apprezzata psicoterapeuta, abbiamo il piacere di
intervistare
Simona Abate.
Qual è secondo te il ruolo della psicologia nella nostra
epoca?
«Oggi la psicologia si muove in un diverso ambito, non
essendo più ancorata esclusivamente agli aspetti legati alle
patologie e alle malattie, ma anche alla ricerca del
benessere e del miglioramento della qualità della vita».
Affronti spesso tematiche dolorose come la violenza sui
più deboli: cosa occorre per poterla affrontare nel modo più
giusto?
«Non è mai facile affrontare questi traumi per il senso di
dolore e di perdita che crea la violenza; la mia priorità è
cercare un dialogo empatico con queste persone, capire il
loro stato d’animo, e aiutarle a trovare la forza di
reagire, e denunciare i loro carnefici. Le recenti novità
legislative legate a “Codice rosso” hanno fortunatamente
messo a disposizione nuovi strumenti, come la possibilità di
essere sentiti subito alla Procura della Repubblica».
La visibilità che hai ottenuto partecipando a programmi
vari ha creato qualche difficoltà o nuove aperture con i
tuoi pazienti?
«No. Ognuno di noi professionisti ha un diverso modo di
stabilire i rapporti con il paziente, e capisco che trovarsi
al cospetto di una persona carismatica che ha risalto
mediatico per qualcuno può rappresentare una maggiore
sicurezza. Ma tengo a privilegiare l’aspetto dei contenuti e
della competenza professionale cioè il fatto che la persona
che si rivolge a me deve anzitutto trovarsi a suo agio
proprio perché deve aprirsi a 360° sulla sua vita».
Sei sorella di una giornalista molto amata dai nostri
lettori,
Vittoriana: più complicità o competizione tra di voi?
«Vittoriana è una delle persone più importanti della mia
vita, con la quale ho condiviso il passaggio dalla piccola
realtà di Salerno a quella della grande città, Roma, dove ci
siamo trasferite dopo aver mosso i primi passi nei nostri
ambiti, lei in una piccola tv cittadina e io all’Asl di
Salerno 1. Abbiamo superato non senza difficoltà il momento
doloroso del distacco dalle nostre radici, e spesso ci siamo
trovate anche a confrontarci proprio per il fatto che le
nostre professioni molto spesso si possono incrociare, lei
come giornalista di cronaca che deve a volte raccontare
vicende molto dolorose che io, da psicologa, affronto
ovviamente con una diversa visuale».