Telegiornaliste anno XV N. 29 (611) del
30 ottobre 2019
Neva
Leoni, Involontaria... mente positiva
di
Giuseppe Bosso
Presentata in anteprima lo scorso settembre a Milano in
occasione della seconda edizione di FesT (Festival delle
serie tv) è in arrivo a novembre su
Mtv Involontaria, realizzata in coproduzione
con
Officine Buone e
Fondazione Cariplo, con il supporto di Engie e
Gruppo San Donato. Una serie girata interamente a Milano
presso l'
Istituto
Nazionale dei Tumori, il
Policlinico San Donato, l'
Hospice
Vidas e gli studi di
Radio Italia; volontariato e musica tra reality e
commedia, abbiamo il piacere di parlarne con la
protagonista,
Neva Leoni, ormai attrice popolarissima e
apprezzata dal grande pubblico.
Ciao Neva, ti ringrazio per la disponibilità: come nasce
Involontaria e come ti sei trovata a interpretare
Greta, questo personaggio che trova una svolta di vita
coniugando musica e volontariato?
«
Involontaria nasce dallo straordinario lavoro di
officine buone e dalla loro volontà di far vedere il
volontariato non sotto la solita luce pietistica di buoni
samaritani, ma come una grande occasione di gioia e umanità
e divertimento! Il loro obiettivo era creare un prodotto
nuovo che incoraggiasse a vedere il volontariato con una
nuova prospettiva e ci sono riusciti brillantemente con la
loro prima serie “involontario”, senza il successo della
quale oggi non saremmo qui a parlare».
Un “dramedy” che si prefigge di innovare il modo di fare
e comunicare il volontariato, rendendola come un’opportunità
straordinaria per i giovani di divertirsi, crescere e essere
utili al sociale nello stesso tempo: possibile nell’epoca di
oggi?
«Credo che sia possibile, e anzi che molte associazioni già
lo stiano facendo. Il volontariato è un regalo straordinario
che si fa agli altri come a se stessi, e spero che la nostra
avventura aiuti altre persone a scoprirlo!».
Perché proprio il genere indie come colonna sonora della
serie?
«Le generazioni più giovani sono molto legate a questo
genere musicale, quindi suppongo fosse giusto che una serie
che vuole parlare ai ragazzi adottasse una colonna sonora
che loro possono riconoscere».
Oltre che a protagonisti di spessore avete potuto contare
sulla partecipazione di “guest” davvero speciali da Levante
a Federico Russo e alla presentazione, in occasione del
recentissimo Festival delle serie tv di Milano, di una tua
collega come
Sarah Maestri che pur non prendendo parte alla serie vi
ha dimostrato tutto il suo sostegno: sono segnali positivi
dal tuo punto di vista per la buona riuscita del progetto?
«Spero assolutamente di sì! Molti artisti hanno preso a
cuore il progetto e ne siamo molto riconoscenti».
Da anni ti conosciamo come interprete di fiction di
successo come Che Dio ci aiuti o Il Paradiso delle
Signore e di film come Smetto quando voglio: cosa
rappresenta per il tuo percorso questo nuovo passo?
«Quando mi contattarono per questo progetto non conoscevo
l’associazione o la serie precedente, ma mi accorsi subito
che si trattava di un lavoro di cuore, che poteva essere
incredibilmente divertente e stimolante. È stato un lavoro
faticoso, con orari lunghi e tanti paletti da rispettare
(visto che abbiamo girato in dei veri ospedali in piena
attività) ma è stato un lavoro di gruppo, con una squadra
straordinaria che si rimboccava le maniche e andava avanti.
E, a fine giornata, potevi essere davvero soddisfatto del
tuo lavoro».
Cosa vuoi dire a Officine Buone, che ha ideato la serie?
«Continuate a lavorare come state facendo, con la stessa
cura e lo stesso amore e senza mai perdere la voglia di
prendervi un po' in giro! Sono sicura che il futuro vi
riserva cose meravigliose e tutto l’amore che portare nel
mondo vi tornerà indietro».
In caso di buon successo credi ci potrà essere un’
Involontaria 2?
«Penso che gli ingredienti ci siano tutti».
E, volontario o involontario, nel domani di Neva cosa ci
sarà?
«Chi può dirlo?».