Telegiornaliste anno XV N. 22 (604) del
11 settembre 2019
Maria
Grosso, vivere in musica
di
Giuseppe Bosso
Questa è la storia di una ragazza che ha trovato nella
musica una ragione di vita e il modo per comunicare al mondo
come ha saputo andare oltre le difficoltà che per lei ha
comportato la disabilità
Maria Grosso si racconta e ci racconta la sua
vita trasmettendoci la sua grande positività.
Ciao Maria, grazie della tua disponibilità anzitutto:
dopo aver affiancato vari artisti, due anni fa, il 18 marzo
2017, il tuo primo inedito, La Luce Dentro, un titolo
che è anche la tua filosofia di vita, vero?
«Ciao Giuseppe e grazie a te ed al tuo sito per questa
intervista.
La Luce Dentro è un brano che mi
rappresenta molto. Realizzarlo è stato un grandissimo lavoro
di gruppo con il mio team: arrangiamento, produzione e
distribuzione sono di Stefano Borzi che ha collaborato con
numerosissimi artisti di fama».
Qual è stata la risposta che hai avuto dal pubblico,
soprattutto da parte delle persone a cui è rivolta la
canzone?
«Le persone (disabili e non) mi scrivono che questo brano
dona loro forza e grinta per affrontare e superare barriere
ed ostacoli. Questa è per me la soddisfazione più grande ed
è ciò che mi spinge a continuare con sempre più
determinazione».
Nel brano poni l’accento sull’accettare una disabilità:
quali credi siano da questo punto di vista le maggiori
difficoltà, soprattutto per chi si relaziona nei confronti
di qualcuno in questa condizione?
«Moltissimi disabili vivono isolati e fanno fatica ad
integrarsi in una società che oggi più che mai da una quasi
assoluta priorità all'immagine, escludendo di fatto chi non
vede da molti aspetti della vita sociale».
Ti abbiamo vista anche a
Radio Cigliano dove affiancata da Alessio e Alessandro
Bianconi tra un brano e l’altro hai raccontato la tua
storia: che rapporto hai instaurato negli anni con il
pubblico e in particolare con i tuoi tanti fans?
«Con i miei fans ho un bellissimo rapporto, mi contattano
via social dandomi moltissima ispirazione quando leggo le
loro storie. Con molti di loro ci scriviamo molto spesso.
Anni fa, quando ho iniziato ad esibirmi sul palco, avevo
molta paura di non piacere al pubblico: non avendo mai visto,
non ho potuto assorbire dagli artisti cosa vuol dire
presenza scenica e quindi stavo immobile con il microfono
senza fare neanche un passo. Non sorridevo mai e neanche
riuscivo a ringraziare. Essere ospite a Radio Cigliano è
stato molto divertente! Amo la radio ed il mondo delle voci
e condurre con Alessio ed Alessandro è stato pazzesco!
Soprattutto sapere che moltissime persone si sono
identificate con ciò che esprimo con la mia musica».
Chi senti di ringraziare maggiormente per il percorso che
hai finora attraversato in campo musicale?
«Negli anni ho imparato e ancora imparo a stare sul palco e
a coinvolgere il pubblico... questo anche e soprattutto
grazie a i miei fans che fanno sempre critiche costruttive,
fondamentali per il mio percorso artistico: Il supporto
costante di famiglia ed amici e Stefano Borzi e la Stemma
Music Accademy: ho iniziato a frequentarla all'età di 16
fondamentali per me sono stati i primi 4 anni nei quali sono
stata seguita da Federico Paciotti».
Quali sono i tuoi prossimi impegni?
«Il futuro: Sicuramente in musica! Sono reduce dal Limatola
Festival, concorso per artisti emergenti, dove ho presentato
Stronger, brano che tratta della violenza sulle
donne, scritto con Yuri Barilaro e registrato presso la
Stemma Records; al festival sono arrivata quarta in ex aequo
con Gloria Galassi e ci siamo aggiudicate il premio Prisma,
premio dell'omonima associazione culturale organizzatrice
dell'evento».
Il domani per Maria è...?
«Un sogno nel cassetto: Sanremo. Intanto si continua a
scrivere».