Telegiornaliste anno XV N.
13 (595) del 10 aprile 2019
Maria
Cristina Benintendi, w il sorriso
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo
Maria
Cristina Benintendi, volto dell’emittente campana
Tv
Baiano.
Come si è avvicinata al mondo dell’informazione?
«Un po’ per caso, soprattutto per la mia esigenza di affrontare
tematiche sociali, anzitutto la parità di genere, la violenza sulle
donne, i problemi legati al mondo del lavoro e la femminilità in tutte
le sue sfaccettature. Sempre con il sorriso e la positività cerco di far
luce sui problemi delle persone».
Il bello e il brutto di operare in un contesto locale come questa
particolare zona della nostra regione.
«La ringrazio della domanda, non è una cosa banale. Uno dei vantaggi
consiste nella facilità con cui si riesce a fare “rete” nei centri
piccoli dove la gente ti segue e ti riconosce, ti sente più vicino.
Premetto di essere napoletana quindi provengo da un contesto cittadino
ma vivo in provincia da circa tre anni ed ho percepito subito questa
differenza. Uno svantaggio è quello relativo a quello che sento come la
mia “mission”, quella di affrontare e portare alla luce problemi
importanti tra i quali anche la violenza sulle donne e la parità di
genere, argomenti spigolosi. Riconosco che magari affrontare temi più
leggeri, più semplici, porta maggiore popolarità ma ho deciso di seguire
questa strada, lo faccio con dedizione e abnegazione. Le soddisfazioni
non sono mancate».
Quanto è importante il filo diretto con il cittadino-utente, anche
attraverso i nuovi canali di comunicazione?
«Direi fondamentale! Nell’era della tecnologia è cambiato molto il modo
di fare comunicazione, i social ti permettono di essere più vicini alle
persone e soprattutto ai giovani ma il rischio di cadere nella banalità
e di disperdere i contenuti in un contenitore grande e talvolta
dispersivo è reale. Un giusto e corretto utilizzo può essere una valida
alternativa. Penso sempre che più dei mezzi sia importante il modo con
cui li si utilizza, ed è proprio questo l’argomento a cui ho dedicato
una puntata del mio programma
Meeting, con l’aiuto di
professionisti esperti».
Non si sente, mi perdoni l’espressione, pesce grande in uno stagno
piccolo?
«Se intende dal punto di vista delle mie aspettative penso che ogni
progetto, anche il più piccolo, vada seguito con la giusta ambizione
ponendo alla base di tutto sempre l’umiltà; Questo ‘stagno piccolo’ di
cui parla, i paesi dell’agro nolano e del mandamento, offrono tantissimo
anche in termini di progetti e di idee da sviluppare ma non mi sono
fermata qui ho cercato di spaziare su argomenti e notizie che mi hanno
portato anche lontano da qui. Recentemente ho realizzato un servizio
presso l’Inaf, l’Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma, dove ho
intervistato il dott. Stefano Orsini responsabile scientifico di
Serena , strumento a bordo della missione spaziale Bepi Colombo, partito
alla volta del Pianeta Mercurio per studiarne l’esosfera. Un progetto a
caratura internazionale sviluppato in collaborazione con l’Agenzia
Giapponese Jaxa, ma con l’Italia in prima fila da protagonista. Ho
potuto raccontare una bella pagina dell’Italia, il lavoro dei nostri
scienziati che meritano di conquistarsi le prime pagine . Le bellezze di
Lubriano , la terrazza più bella nella valle dei Calanchi ,nel cuore
della Tuscia a cui ho dedicato un servizio ricco di immagini
paesaggistiche e scorci suggestivi. Ho intervistato Rosanna Oliva De
Conciliis, presidente della Rete per la Parità, una donna che ha
cambiato la storia. Dobbiamo a lei infatti la sentenza della Corte
Costituzionale n. 33 del 13 maggio 1960, la prima e una delle più
importanti in materia di parità tra uomo e donna, che ha eliminato le
principali discriminazioni per l’accesso ai pubblici uffici. Sono
riuscita con il mio semplice impegno ad andare anche oltre lo “stagno”
dove però c’è molto bisogno di creare cultura, aggregazione e stimolare
le nuove generazioni con spunti di riflessione, è una scelta coraggiosa
che porto avanti con impegno. Mi piace portare tutte le mie esperienze
nel bacino territoriale dove solitamente mi muovo e condividerle».
La violenza sulle donne è quindi un argomento che ha avuto modo di
trattare nel suo programma: con quale prospettiva?
«È un tema attuale e in questo momento più che mai necessita di
attenzione. Nel mio piccolo cerco di farlo soprattutto trattando aspetti
legati alla prevenzione e strategie di intervento e alla violenza anche
psicologica (che non è meno devastante di quella fisica) ma più
difficile da individuare. Con l’aiuto di avvocati, psicologi, sociologi,
professionisti abbiamo cercato di parlarne in una prospettiva utile e
costruttiva. Ho avuto il piacere di ospitare in trasmissione l’equipe
della casa di accoglienza donne maltrattate
Fiori nel deserto che
ha spiegato come sia possibile trovare una via d’uscita anche se non si
hanno i mezzi. L’importante è parlarne, non aspettare l’ennesimo
episodio che si verifica, lavorare anche sul fronte della parità di
genere dalle mura domestiche per poi estendersi al lavoro e agli altri
ambiti della vita, è il primo passo».
Le sue aspettative future?
«Poter continuare a fare quello che faccio con la stessa attenzione e
dedizione. Vedo sul vostro forum che sono seguita e non può che farmi
piacere, vuol dire che nonostante affronti questi argomenti non facili e
impegnativi ho un pubblico che mi segue, questo mi dà la carica per
continuare il mio impegno. I progetti futuri ce ne sono, ma per
scaramanzia preferisco non parlarne… comunque posso dire di avere in
cantiere un programma di approfondimento storico sulla festa dei gigli
di Nola, un evento che non conosco benissimo ma studierò, mi è stato
proposto e intendo comunque affrontarlo al meglio».
Si è mai dovuta confrontare con proposte indecenti o compromessi?
«No, combatto spesso contro atteggiamenti sessisti, in Italia e nel
resto del mondo purtroppo è un problema più che mai attuale e sentito
come dimostra il caso
Mee Too.... compromessi per fortuna non ne
ho dovuti subire, sono una persona libera e la sola idea mi indispone.
Battute o atteggiamenti fuori luogo ed indelicati certo non sono
mancati!».
Dà spazio ai giovani?
«Sì, moltissimo, ai giovani professionisti che vogliono parlare delle
loro aspirazioni, dei loro sogni e delle loro competenze. Abbiamo tante
risorse che stiamo disperdendo i dati in tal senso sono allarmanti! I
ragazzi lasciano il nostro Paese per cercare altrove lavoro e tutele
adeguate che qui stanno scomparendo indipendentemente da chi governa. Se
nel mio piccolo posso dare spazio ai giovani ne sono ben contenta. Per
esempio Giulia D’ Errico, giovane ma promettente avvocato di Aversa, che
ha parlato del tema della violenza sulle donne e ha sviluppato un suo
progetto mirato, Roberta Orsini, giovane e brillante urbanista romana,
professione poco conosciuta quella dell’urbanista ma che ha come
finalità quella di migliorare la qualità della vita ed aumentare la
vivibilità dei nostri spazi e delle nostre città».
Un aggettivo per descriverla?
«Determinata. Ottimista. Stacanovista. Mi aveva detto solo uno? (ride,
ndr) E sorridente, per me è fondamentale, il sorriso apre il cuore delle
persone».
Si è mai sentita imbavagliata?
«Per fortuna no, sono molto libera. E la mia libertà cerco di
preservarla».