Telegiornaliste anno XV N.
4 (586) del 6 febbraio 2019
Giulia
Ronchi, a Tgcom con orgoglio
di
Giuseppe Bosso
Volto di
Studio Aperto e di
Tgcom24, incontriamo
Giulia Ronchi.
Come sei arrivata a Tgcom24?
«Con uno stage nel 2012 quando ero alla triennale. Poi sono tornata anni
dopo, durante il master, e, grazie al direttore Liguori che ha creduto
in me, non me ne sono più andata!».
Quanto è importante la gavetta nel giornalismo di oggi, almeno per
quella che è stata la tua esperienza?
«Molto. E ne devo fare ancora tanta».
Cosa ricordi della tua prima vera conduzione?
«Era la mia prima diretta in assoluto. E per fortuna è andata bene, ho
fatto un tg dopo l’altro. Ma che fatica sentirsi a proprio agio di
fronte a una telecamera! Ricordo di aver cambiato giacca almeno 3 o 4
volte, nella stessa giornata».
Tgcom e Studio Aperto punto d'arrivo per te?
«Credo che non ci sia mai un punto di arrivo in questo lavoro, anzi...
sono estremamente grata di aver cominciato proprio qui, in due testate
così importanti, la mia carriera di giornalista».
Segui qualche accorgimento per quanto riguarda look e abbigliamento?
«Cerco sempre di apparire il più naturale possibile, sia nel trucco che
nell’abbigliamento».
Sei molto
popolare tra i nostri lettori, cosa vuoi dir loro?
«Grazie! Fa sempre piacere essere apprezzata da chi ti segue perché
significa che il modo in cui ti poni quando racconti un fatto di cronaca
o presenti una notizia è efficace».
In questo periodo imperversa sui social 10yearschallenge.
Guardandoti indietro di 10 anni e guardando avanti di 10 cosa pensi?
«Fiera e orgogliosa di essere arrivata qui, con tanta voglia e
determinazione».