Telegiornaliste anno XIV N.
2 (549) del
17 gennaio 2018
Pamela
D'Amico, cantante e percussionista internazionale
di
Alessandra Paparelli
Abbiamo incontrato Pamela D'Amico, cantante e percussionista,
artista internazionale italo-brasiliana.
Come hai iniziato il tuo percorso artistico?
«Ho iniziato da piccolissima, a 5 anni già conoscevo tantissime
canzoni a memoria . Il ritmo l'ho sempre avuto nel sangue ed
anche la musicalità, in questo gioca un ruolo molto importante
il mio mezzo sangue brasiliano, ma sicuramente anche quello
abruzzese.
Ho capito che era il mio percorso artistico intorno ai 20 anni
quando sono partita per cantare sulle navi da crociera , lì ho
iniziato seriamente a vivere di musica».
Quali artisti, ritmi e musica ti ha ispirata?
«Sono stata ispirata da tutta la musica del mondo, avendo
girato molto con le navi , ho conosciuto le culture musicali di
tanti popoli, ed ho poi approfondito la musica brasiliana.
Prendo ispirazione dai più grandi artisti, non potrebbe essere
diversamente. Per crescere e diventare forti bisogna avere
cultura musicale davvero vasta e senza nessuna riserva. Posso
ricordare alcuni artisti che mi sono nel cuore: Stevie Wonder,
Elis Regina, Mina, Miles Davis, Ella Fitzgerald, artisti di
estrazioni diverse ma tutti rivoluzionari. Ecco, è la
rivoluzione nella musica che conta, come non nominare il grande
Pino Daniele?».
Hai grande energia che trasmetti, durante i tuoi live, qual
è il tuo segreto?
«Il segreto della mia grande energia è il fatto di dedicare
tutta la mia vita alla musica. E poi il donarsi al pubblico
senza nessuna riserva. Questo le persone lo sentono, lo
avvertono ed è allora che si arriva ai cuori e si parla con le
emozioni. La nostra società ha bisogno di verità e di qualcuno
che abbia il coraggio di vivere i propri sogni ... togliamoli
dal cassetto. La vita si vive, deve essere vissuta!».
Quanto attingi dal tuo vissuto, nell'eseguire brani
musicali?
«Nel mio canto metto me stessa e anche nella vita: c'è una
grande coerenza tra le due sfere, mi ritengo una persona vera e
credo possa essere questo il motivo per il quale le persone mi
hanno ascoltata. Colgo l'occasione per ringraziare tutti voi e
tutti gli ascoltatori, per me è stata una bella soddisfazione».
Progetti attuali e prossimi?
«Ci sono vari progetti nel mio presente e nel mio futuro, ne
parlerò presto anzi, prestissimo! Lascio un pochino di
mistero».
Come vivi il tuo lavoro di professionista, come vivi la
musica?
«Vivo la musica con infinita gratitudine , mi ha salvato e mi
salva ogni giorno. La musica ti restituisce tutto il tempo che
gli dedichi e diventa lo specchio della tua forza, come un
grande amore , si trasforma trasformandoti in qualcosa sempre
di migliore basta dedicarle tempo, studio e dedizione».
Cosa trasmetti sul palco e cosa ricevi da chi ti ascolta?
«La cosa che più amo è trasmettere la mia grande passione per
la musica e la creatività. Mi piacerebbe trasmettere questo e
smuovere dentro anche tanti giovani che magari si sentono
persi, chi ha la musica non è mai solo».
Durante i tuoi live, ti abbiamo avuta ospite in radio, hai
utilizzato una piccola percussione, di che si tratta?
«Amo le percussioni soprattutto il pandeiro brasiliano che mi
accompagna ormai da tanti anni: è il mio ritmo interno, sarà
strano ma le percussioni mi calmano la mente , trovo un
equilibrio così nella vita e segno il tempo ai miei respiri.
Diciamo che si tratta quasi di una meditazione».
Quali artisti ti accompagnano, durante i concerti?
«Sono accompagnata da molti grandissimi musicisti. Alcuni di
loro sono Paolo Vivaldi, Eddy Palermo, Natalio Luis
Mangalavite. Soltanto collaborando con i grandi si può crescere
e loro sono anche delle bellissime persone».
Che cos'è per te la musica, cosa rappresenta? C'è un prezzo
da pagare per la scelta di essere libera?
«La musica è libertà, per me. L'ho detto anche nella mia
gaivota. Il prezzo da pagare è alto ma sempre piacevolissimo. I
sacrifici sono un modo per vincere, per cui non mi pesano
affatto. Chi non ha sofferto nella vita non potrà mai gioire,
il coraggio di andare avanti alla fine premia».
Qual è la chiave per il successo, se lo si vuole trovare e
cosa intendiamo con questo termine?
«La chiave per il successo è molto personale, dipende cosa si
intenda per successo. Innanzitutto il successo è dentro di noi,
la musica non si fa per dimostrare agli altri ma per essere
vivi dentro. Poi, quando i tempi sono maturi, il successo
arriverà anche fuori. Ci vogliono tanta umiltà e il non
arrendersi mai. I grandi davvero sono tutte persone umilissime
ed hanno faticato per ottenere tutto. Quindi, avanti tutta!».