Telegiornaliste anno XIV N.
32 (579) del
28 novembre 2018
Marialuisa
Jacobelli, respirare calcio
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo
Marialuisa Jacobelli, figlia di
Xavier, che ci racconta la sua vita e la sua carriera.
Marialuisa, pro o contro essere figlia di?
«Inevitabilmente mi devo scontrare con le opinioni di chi pensa “è la
figlia di Jacobelli, per lei tutto facile”; ma non me ne curo, vivo la
mia vita e la mia professione ringraziando di poter avere questo punto
di riferimento che comunque non incide nella mia carriera».
Suo padre l’ha ostacolata?
«No, non mi ha mai detto niente; fare la giornalista sportiva è stata
una mia scelta».
Quindi lo sport era già parte della sua vita?
«Sì, fin da piccola ho ‘respirato’ calcio, a casa e fuori, andando
magari controcorrente rispetto alle mie amiche che guardano programmi di
moda mentre io partite su partite».
L’arrivo di Cristiano Ronaldo in Italia secondo lei è un evento che
riporterà in alto il nostro calcio o accrescerà solo ancor di più il
divario tra la Juventus e le altre squadre?
«Un avvenimento positivo, che rende il nostro campionato più
interessante e seguito; certo come dice lei questo accresce il divario
ma secondo me questo rappresenta anche uno stimolo per le altre
squadre».
Grandi emozioni ci ha dato la nazionale femminile di pallavolo,
seconda ai mondiali: non meriterebbero maggiori attenzione queste
discipline?
«Certamente, sono sempre a favore delle donne, qualsiasi cosa facciano
bene. Ma è difficile che la pallavolo possa scalzare il calcio come
seguito».
Qual è stato finora l’apprezzamento più bello che ha ricevuto?
«In occasione del calciomercato in estate, che ho seguito attivamente,
molte persone si sono complimentate per quello che ho raccontato».
Cosa farà da grande Marialuisa Jacobelli?
«Spero la conduttrice».