Telegiornaliste anno XIV N.
8 (555) del
28 febbraio 2018
Jessica Maccario, vi presento Starlight
di
Tiziana Cazziero
L’autrice Jessica Maccario ci parla della nuova collana editoriale
Starlight.
Ciao Jessica e grazie per aver accettato di scambiare quattro
chiacchiere. Autrice di romance e fantasy, decidi di occuparti di una
nuova collana editoriale la Starlight, come mai questa scelta e
com’è avvenuto questo incontro con l’editore di questa collana?
«Ciao, grazie mille a te per l’invito! Pubblico da poco più di quattro
anni, ma sono entrata nel mondo editoriale cinque anni fa come
valutatrice di manoscritti per diverse case editrici, ho avuto occasione
di lavorare con
Libro Aperto, la
Butterfly e la
Ruota
edizioni e di collaborare con più autori nella correzione dei testi.
Sono approdata a questa collana attraverso una selezione di
Pubme che cercava
direttori per i diversi generi, io ho scelto il fantasy e ho iniziato a
pensare al
nome, al sito, alla
pagina facebook e via dicendo. La collana è nata a ottobre ma
c’è bisogno di tempo per organizzarsi il lavoro, i primi due mesi sono
stati intensi e hanno riguardato principalmente la promozione, la
ricerca di collaborazioni e l’organizzazione generale, poi sono
cominciate le prime letture e pubblicazioni. Ora fa ufficialmente parte,
insieme ad altre collane, del marchio PubGold attraverso il quale Pubme
ha pubblicato in passato dei libri; tuttavia, ciascuna collana si muove
in modo indipendente nel suo genere. La mia pubblica soltanto racconti e
romanzi fantasy, di qualsiasi sottogenere. Io valuto, correggo e aiuto
nella promozione mentre Pubme si occupa della distribuzione e degli
aspetti più burocratici».
Parlaci di te come autrice? Quando hai cominciato a fare i primi
passi nel mondo editoriale?
«Ho iniziato a scrivere romanzi alle scuole medie, ma l’idea di
pubblicare è venuta dopo, alla fine delle superiori. Sono un’autrice
romantica, quindi nei miei scritti non mancano mai i sentimenti, e mi
piace trattare tematiche attuali che possano condurre alla riflessione.
Ho parlato del mondo della droga, dell’omosessualità,
dell’emarginazione, delle proprie paure e del coraggio di affrontarle,
della realizzazione dei propri sogni. Nel fantasy sono meno ancorata
alla quotidianità, mi piace spaziare di più con la fantasia, ma i
personaggi fanno comunque un percorso di crescita, in particolare Peter,
che da timido e solitario ragazzo impara ad aprirsi con gli altri,
allacciare amicizie e contare di più sulle sue capacità».
Quali sono le tue opere fin ora pubblicate? Chi sono i lettori cui ti
rivolgi?
«Ho esordito nel 2013 con
Bibliotheka edizioni pubblicando il
fantasy
Insieme verso la libertà, scelto durante un concorso. In
seguito sono passata al self publishing e, affidandomi a grafici e
correttori che potessero aiutarmi a rendere migliore il lavoro, ho
pubblicato la duologia rosa
In volo con te e
Questo viaggio è
per sempre, il romantic suspense
Io ti libererò e ho
continuato la serie fantasy de
Gli Elementali, che quest’anno
terminerò. Ho scritto anche diversi racconti usciti in antologie con
altri autori, che mi hanno arricchita molto. L’ultima in ordine di tempo
è l’antologia
Non c’era una volta con la rivisitazione delle
fiabe in chiave moderna in cui si trova il mio racconto
La Sirenetta
al College, curata dall’
Associazione
Seu (Scrittori Emergenti Uniti) di cui faccio parte. Pubblico
sia online che in cartaceo, quindi il mio pubblico è soprattutto di
donne che frequentano i social o di persone che incontro alle fiere, ma
mi è capitato anche di conoscere dei ragazzi e i fantasy sono perlopiù
per giovani adulti».
Torniamo alla collana editoriale Starlight, come avviene la
selezione? Leggi personalmente i manoscritti che pervengono alla casa
editrice? Hai collaboratori?
«Sì, li leggo personalmente e per adesso riesco a gestire la mole di
lavoro, anche se sto iniziando a pensare a collaborazioni anche in tal
senso. Vado molto a periodi, ci sono dei periodi in cui mi concentro
maggiormente sull’editing e la promozione dei testi e altri in cui ho
più tempo per la valutazione. Mi sono riproposta di rispondere a tutti,
quindi anche chi non è stato selezionato ha ricevuto una risposta con
consigli su cosa lavorare e motivazioni sul rifiuto. Collaborano con me
molti blogger nelle segnalazioni e recensioni dei libri e li ringrazio
davvero per la disponibilità e la gentilezza dimostrata».
Come descriveresti questa nuova esperienza?
«Stancante e sotto molti aspetti soddisfacente. È un lavoro a tutti gli
effetti perché mi occupa gran parte della giornata, il materiale su cui
lavorare per fortuna c’è e questo mi ha portata a stabilire un
calendario dell’anno in corso, quindi avrò pubblicazioni per parecchi
mesi. Mi sta arricchendo ma soprattutto mi sta mettendo alla prova, mi
confronto spesso con le altre direttrici di collana alla ricerca di
soluzioni e con Pubme quando mi trovo in difficoltà su qualcosa. Sono
felice delle mie prime uscite: a fine dicembre ci sono stati due
racconti lunghi, Silvia Castellano con
Die Party e Alessandra
Leonardi con
La fine del Tempo, la fine del Mondo, mentre a fine
febbraio escono l’epic fantasy
Aurora d’Inverno di Alessandro Del
Gaudio e l’urban fantasy
Cuore di tenebra – Hope in the darkness
di Mariarosaria Guarino».
Leggere nuovi autori, valutare i loro testi e prendere una decisione
non deve essere semplice, inoltre sei anche autrice, come gestisci tutto
questo?
«Valutare manoscritti mi è sempre piaciuto e una cosa che non sempre
potevo fare e che mi sarebbe piaciuta era proprio quella di contattare
l’autore e parlarne insieme. Lo scambio, il confronto con gli altri è
quello che mi ha arricchita di più. Come autrice sono ferma da un po’, a
eccezione di alcuni racconti, non ho più pubblicato. Ho rifatto una
versione aggiornata della mia prima uscita e sto attendendo di poterlo
ripubblicare in modo da terminare la serie. Tra qualche mese sarà quindi
completa la serie de
Gli Elementali:
Insieme verso la libertà,
La spada degli elfi e
L’amore non si arrende».
Qual è il tuo pensiero sull’editoria moderna? Si parla tanto di self
ma sono ancora molti gli autori che si affidano alla classica editoria,
come mai questo spaccato contrapposto?
«Sì, mi capita spessissimo di ricevere email da parte di autori
autopubblicati che sono insoddisfatti, non sanno promuoversi e chiedono
aiuto a un editore. Preferisco inediti ma a seconda dei casi li valuto,
se penso di poterli aiutare o rilanciare in qualche modo. Due libri che
usciranno più avanti hanno avuto questo percorso, ora saranno sottoposti
a editing e riproposti in una nuova versione».
Fin adesso, da quando hai cominciato, qual è stato il riscontro dei
lettori che hai notato nei confronti della Starlight?
«L’aspetto più bello è stato l’entusiasmo dei blogger, sia di chi mi
seguiva già sia di chi ho conosciuto dopo, mi ha fatto molto piacere
ricevere l’appoggio di molti. Poi la voglia di mettersi in gioco di
molti autori e la curiosità dei lettori. La
Starlight è una
piccola realtà che affronta le difficoltà di tutti i giorni, ma lo
faccio con passione e questo non me lo fa pesare. Sono consapevole di
essere all’inizio in confronto a molti altri, di non avere il sostegno
di tanti e di dovermi un po’ arrangiare. Eppure ogni volta che c’è una
nuova uscita o un nuovo giudizio mi emoziono insieme agli autori e
queste sono sensazioni che rimangono dentro».
Chi è l’autore di oggi? Consiglieresti questo mestiere agli aspiranti
scrittori?
«Penso che oggi molti autori che anni fa hanno deciso di sperimentare il
self abbiano trovato la strada giusta per promuoversi e arrivare al
cuore dei lettori. La maggior parte chiede il sostegno dell’editore, ha
timore di aprirsi ai lettori o semplicemente non dà importanza al web,
altri invece sono ormai in grado di essere editori di se stessi.
L’aspetto che mi preme di più è che l’autore possa capire i propri
errori e migliorarsi, quindi do molta importanza all’editing, cosa che
tanti self non fanno ancora. Il mio consiglio è proprio questo: curate i
vostri testi, non abbiate paura a chiedere aiuto e scrivete quello che
più vi fa stare meglio. La scrittura è una passione che va coltivata e
che può regalare tante gioie, imparate ad apprezzarvi, a migliorarvi, a
sperimentare e a emozionarvi già durante la stesura. Le soddisfazioni
alla fine arrivano sempre, fosse anche solo un messaggio inaspettato o
il desiderio di un lettore di leggere il seguito di un libro. Curatela
come fate con una pianticella o un bambino e non smettete mai di
studiare, fare ricerche e imparare dagli altri. Grazie davvero per
avermi ospitata, è stato un piacere!».