Telegiornaliste anno XIV N.
25 (572) del
3 ottobre 2018
Elisa
Triani, ho superato i pregiudizi
di
Giuseppe Bosso
Da volto popolare di programmi come
Passaparola e
La Corrida
a brillante giornalista e mamma felice. Quella di
Elisa Triani è davvero
una bella storia da raccontare.
Giornalista per caso o per passione?
«Giornalista per caso: ho iniziato come ballerina di danza classica a 5
anni poi mi sono diplomata alla Royal Dance di Londra; la mia vita era
quella. Poi la televisione, la carriera come "letterina",
La Corrida,
trasmissioni sportive, sit-com. La svolta come giornalista è arrivata
dalla proposta dell'azienda Mediaset che mi ha offerto un lavoro
sicuro; lo spettacolo – a meno che non diventi subito un grande nome -
non ti garantisce un futuro sicuro, poi vai nel dimenticatoio;
l’opportunità di diventare giornalista mi ha permesso di crescere
professionalmente, avere un lavoro sicuro bello ricco di stimoli e con
testa: non sono solo più un corpo ma ho anche una testa pensante, che ho
sempre avuta anche quando ero una donna di spettacolo».
È stato difficile farsi accettare dal mondo del giornalismo dopo la
sua esperienza di conduttrice televisiva ed ex “letterina” di
Passaparola?
«Non nego che su di me c’erano pregiudizi, ma poi mi sono fatta
conoscere per quello che sono, entrando nel mondo del giornalismo in
punta di piedi; rispettando sempre il lavoro dei colleghi».
La sua giornata tipo.
«Come quella di tante mamme - ho due bimbi - che lavorano che devono
dividersi tra casa lavoro bambini: ma noi donne siamo capaci di mille
risorse, e quando si fatto tutto con amore non pesa fare anche dei
sacrifici; non posso lamentarmi ho un ottimo lavoro che mi piace, una
famiglia, affetti veri... ogni giorno bisogna viverlo con entusiasmo e
positività».
Qual è stato finora l’evento tra quelli che ha avuto modo di seguire
che l’ha maggiormente coinvolta?
«Mi coinvolgono tutti i fatti di cronaca dove le vittime sono i bambini.
Da mamma mi commuovo e delle volte ammetto che quando conduco il tg
faccio fatica a raccontare queste tragedie; come l’ultima di Genova, mi
si spezza davvero il cuore».
Si sente realizzata?
«Sì, mi sento realizzata e fortunata».
Mamma e giornalista insieme si può?
«Certo mamma e lavoro si può, si deve: ripeto, non sono l’unica e noi
donne riusciamo a fare mille cose contemporaneamente su questo mi
dispiace dirlo ma abbiamo una marcia in più».
Cosa farà Elisa da grande?
«Elisa è già grande, a 42 anni! E vive la vita giorno per giorno: il
futuro lo si costruisce partendo dal presente».