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Intervista a Anna Dalton   Tutte le interviste tutte le interviste
Anna Dalton L'apprendista genialeTelegiornaliste anno XIV N. 29 (576) del 7 novembre 2018

Anna Dalton: il mio esordio letterario
di Antonia Del Sambro

Anna Dalton, attrice italo-irlandese, è in libreria con il suo libro d'esordio, L'apprendista geniale, una storia di sogni e di amicizia, rivolta a lettori di tutte le età. Anna dice: "Vorrei che chi legge il mio libro si divertisse. Esattamente come mi sono divertita io a scriverlo". L’abbiamo intervista per Telegiornaliste e ci siamo fatti raccontare un po’ di cose.

Anna, un esordio con il botto come si suol dire. L’avresti mai immaginato quando hai pensato di dare vita a questo libro?
«Non immaginavo neanche che sarebbe stato pubblicato! Ho lavorato a lungo e ci ho creduto molto ma non sapevo come sarebbe andata a finire. Ora la soddisfazione di vedere il mio libro negli scaffali delle librerie e di leggere i messaggi di chi lo ha letto è davvero tanta».

L’apprendista geniale è fondamentalmente una storia di amicizia. Credi che avere messo nero su bianco un sentimento così universale ti abbia aiutato in qualche modo anche a sviluppare la trama?
«Il punto da cui sono partita per raccontare la storia di Andrea Doyle è stato proprio quello dell’amicizia. È un concetto fondamentale, imprescindibile sia per i ragazzi che per gli adulti. La sua è la storia di una ragazza che è sempre stata sola e che, un po’ alla volta, si rende conto che tutto è più facile con delle persone amiche vicino».

Il romanzo è ambientato per lo più a Venezia e tu sei veneta. Quanto conta nella tua vita, nella tua carriera il legame con la tua terra.
«Sono per metà veneta e per metà irlandese e credo che il mio non essere totalmente italiana sia servito ad avere uno sguardo un po’ più ampio sulle cose. Amo molto la letteratura italiana e quella irlandese ed ho la fortuna di poter leggere anche i libri degli scrittori americani e inglesi in lingua originale. Questo sicuramente ha formato il mio gusto. Venezia è un’ambientazione che chiunque, in qualunque luogo del mondo, conosce e ama. Non potevo non sceglierla!».

Parliamo un attimo della protagonista. Per quanto geniale e motivata è comunque una ragazza alle prime armi, mentre tu sei una attrice conosciuta, una donna realizzata e ora anche una scrittrice accreditata. Quindi, quanto c’è di te in Andrea?
«Non so quanto di me ci sia in Andrea, ma in lei ho racchiuso tutte le caratteristiche che apprezzo in una giovane donna: la testardaggine, l’impegno, la serietà. Ma anche la leggerezza».

In questi giorni ti stai godendo il meritato successo del tuo romanzo di esordio ma ce l’hai già qualche bozza nel cassetto per un nuovo lavoro?
«Sto lavorando al seguito! La saga di Andrea Doyle non finisce qui».

Se dovessi scegliere una frase, una sola di tutto il libro che pensi lo racchiuda per intero o che ti rappresenta quale sceglieresti?
«Per aspera ad astra. Per raggiungere le stelle bisogna attraversare le difficoltà. E a volte, se vissute con le persone giuste, queste difficoltà possono anche rivelarsi divertenti».

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