Telegiornaliste anno XIV N.
30 (577) del
14 novembre 2018
Alice Montagner, non solo meteo
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo Alice Montagner, volto di
Antenna Tre e presentatrice de
ilMeteo.it.
L’esperienza al meteo che cosa ha rappresentato per lei?
«Certamente una bella esperienza, una svolta professionale
che mi ha permesso di crescere e mettermi in gioco anche su
diversi fronti. La figura della presentatrice meteo
fortunatamente è cambiata molto negli ultimi anni, ne è
passata di acqua sotto i ponti da quando le cosiddette
meteorine illustravano le previsioni del tempo in tivù.
Ora c'è più consapevolezza e direi anche un maggior rispetto
per chi, come me, ha questo ruolo. Spesso la gente pensa che
ci si limiti a leggere in maniera piuttosto sterile un
bollettino redatto da qualcun altro, ma ci tengo a precisare
che non è così. Oggi chi presenta il meteo, a mio avviso, ha
l'importante compito di divulgare, in senso molto più ampio,
non solo che tempo farà ma soprattutto mettere in guardia
sulle potenziali criticità che possono verificarsi. Ecco
che, avendo ben chiara questa responsabilità, mi sto
appassionando sempre più alla meteorologia e sto cercando di
approfondire questa tematica che ho scoperto essere molto
affascinante».
Le sta stretta la dimensione provinciale?
«Assolutamente no. Sono professionalmente nata in una
dimensione provinciale ed è stata una palestra di vita
incredibile. Antenna Tre è una televisione che in 40 anni,
con i suoi telegiornali e trasmissioni, ha tenuto compagnia
e informato in maniera puntuale la gente del Nordest. È
stata, ed è tuttora, la voce dei cittadini, è un istituzione
nel territorio. Quando ero piccola a casa dei miei nonni la
tivù era sempre accesa su questo canale, sono cresciuta
quindi osservando i volti storici dell'emittente e quando a
21 anni ho iniziato a muovere i primi passi proprio in
questo ambiente, mi sembrava di conoscerli tutti da sempre.
Non potrò mai dimenticare le prime interviste che ho
realizzato, l'emozione prima della diretta e quella luce
rossa che quando si accende scaccia via tutte le
preoccupazioni. Certo non sempre è stato facile, raccontare
storie di sofferenza e dolore non lo è mai, ma tutte le
persone che ho incontrato nel mio percorso mi hanno lasciato
qualcosa. Chi fa questo mestiere ha l'importantissimo
compito di informare, purtroppo invece troppo spesso vedo
superficialità ed esibizionismo. In conclusione posso dire
che Antenna tre e le persone straordinarie che ci lavorano,
per me sono una vera famiglia e collaborare con questa
emittente è sempre un piacere ed un onore; è la dimensione
provinciale che ti permette di avere il vero contatto
diretto con la gente e questo è un aspetto che mi è molto
caro».
Quale è stato l’evento di quest’anno che le rimarrà
maggiormente impresso?
«Credo che il crollo del ponte Morandi a Genova sia l'evento
drammatico di quest'anno che più mi ha colpito e che resterà
impresso nella mente degli italiani. L'autostrada che cede,
l'incredulità della gente nei video amatoriali e quel camion
fermo a pochi metri dal baratro: le immagini di quel 14
Agosto mi hanno scioccato. Ho letto un articolo in cui si
diceva che l'Italia è il solito Paese del giorno dopo, siamo
un popolo che sa arrangiarsi e darsi tanto da fare quando
succedono delle disgrazie, ma sul prevedere gli eventi e
fare in modo che non accadano proprio non ci siamo. Credo
che si debba lavorare in questo senso, sulla prevenzione
quindi, magari attuando anche una maggiore collaborazione
tra gli enti, il governo e i cittadini. C'è un'altra notizia
di pochi giorni fa che mi ha veramente colpito e sono le
importanti novità emerse sul caso di Stefano Cucchi. La
confessione del carabiniere sul pestaggio del giovane ha
rotto il silenzio su una vicenda che trovo personalmente
sconvolgente e inqualificabile. Con questa svolta mi auguro
che la ricostruzione di ciò che è avvenuto possa portare
alla totale verità e che per la famiglia di Stefano ci sia
finalmente pace».
La sua giornata tipo.
«Abito a Treviso ma lavoro a Padova, dove si trova la sede
de
iLMeteo, quindi la mia giornata inizia presto.
Sveglia alle 7 e già entro le 8:30 sono in ufficio. La
mattinata lavorativa è particolarmente intensa, si inizia
subito dando un primo sguardo ai principali modelli di
previsione per capire naturalmente come evolverà la
situazione meteorologica a breve termine. Si parte proprio
da qui, e dopo aver analizzato i dati inizio a redigere i
vari bollettini. Dopo di che c'è la parte che amo di più: la
produzione video e radio.
iLMeteo infatti fornisce
quotidianamente le previsioni a svariati network
radiofonici, io stessa mi occupo della registrazione dei
files audio che vengono poi utilizzati dalle emittenti
all'interno del proprio palinsesto. A seguire vengono
registrati i video previsionali che potete vedere
all'interno del nostro sito e anche in alcune televisioni
locali. La seconda parte della mia giornata è dedicata alla
redazione di articoli in cui approfondisco la situazione
meteo del nostro Paese (a breve e a medio-lungo termine) e
inoltre analizzo tematiche ambientali e climatiche cercando
sempre nuovi spunti di riflessione. Poi, se tutto va bene
posso chiudere il mio pc e tornare verso casa, dove troverò
sempre qualcuno che, con una punta di ironia, mi chiederà
ma domani che tempo farà?».
Molto
seguita dai nostri utenti, cosa pensa dell’attenzione
nei suoi confronti?
«Essere seguiti e sapere di essere apprezzati è una bella
cosa ed è anche indubbiamente molto incoraggiante.
Certamente fa piacere tutto questo e ringrazio gli utenti e
il sito, la visibilità è un aspetto che bene o male fa parte
di chi fa questo mestiere, quando poi si ricevono
complimenti sulla professionalità o sul modo di condurre il
lavoro a mio parere è ancora più elettrizzante perché è così
che ti rendi veramente conto che stai procedendo nel verso
giusto».
Si è mai dovuta confrontare con proposte indecenti o
compromessi?
«Questo è un argomento che ho molto a cuore e che mi scuote
profondamente. Purtroppo può succedere, e non solo
nell'ambito del mondo dello spettacolo, anzi in molti
ambienti di lavoro si verificano episodi sgradevoli.
Rabbrividisco quando la cronaca porta alla luce tutti quei
casi di fantomatiche offerte di lavoro in cambio di favori
sessuali. Purtroppo spesso accade che queste non siano le
uniche offese con le quali una donna si trova ad avere a che
fare sul posto di lavoro: vessazioni continue, scarsa
considerazione e umiliazioni, in poche parole mobbing.
Costanti mortificazioni lesive della professionalità e
soprattutto della dignità personale, una violenza
psicologica bella e buona che nei casi più gravi porta la
vittima al licenziamento. I muri di omertà sono la cosa
peggiore, ma vorrei dire di non vergognarsi e di non cedere,
in certe situazioni non si può far altro che reagire per non
sprofondare. Nel proprio percorso si incontrano molte
persone e alcune di queste si dimostrano poco degne di
essere chiamate “colleghi” o “capo”, ma per fortuna ci sono
anche coloro che rispettano profondamente l'integrità di una
donna lavoratrice».
Cosa vede nel futuro?
«Domanda difficile questa. Certamente mi immagino mai ferma,
guidata sempre dall'ambizione di non smettere di evolversi.
C'è sempre da imparare! Nel futuro mi piacerebbe proseguire
con questo mestiere, la cosa veramente importante è non
porsi limiti e cercare sempre di misurarsi con qualcosa di
nuovo e stimolante, mai chiudersi in un ruolo e pensare che
possa essere l'unico che si addice a noi!».