Telegiornaliste anno XIII N.
30 (540) del
18 ottobre 2017
Roberta De Roberto,
la mia voce per Karen nel ricordo di Laura Latini
di
Alessandra Paparelli
Abbiamo incontrato
Roberta De Roberto, attrice di teatro,
doppiatrice di grandi film e telefilm di successo, da pochi
giorni alla ribalta come nuova voce, nella versione
italiana, della vulcanica Karen Walker (interpretata da
Megan Mullaly) coprotagonista della serie cult
Will &
Grace, da pochi giorni tornata anche sui teleschermi
italiani - su Premium Joi - dopo dieci anni di assenza.
Sostituisce
Laura Latini, purtroppo venuta a mancare nel
2012, e ci racconta come sta affrontando questa nuova
esperienza, oltre a ricordare la collega.
Il mondo del doppiaggio è molto interessante e
affascinante, come hai iniziato, quanti anni avevi e cosa ti
affascina di questo lavoro che esercita un immaginario
collettivo incredibile, usando soltanto la voce?
«Il doppiaggio é un mondo meraviglioso, dove a te spetta il
compito di completare e interpretare a tua volta il ruolo di
un'attrice, quindi hai la responsabilità doppia verso una
"collega" e verso il pubblico. La cosa affascinante è
proprio questa sfida che offre il mio lavoro: entrare in un
personaggio che ha già un volto e delle caratteristiche e
che devi completare, adattandoti su di esse. Ho iniziato a
circa 20 anni, quando in Accademia Corrado Pani, diretta da
Claudio e Pino Insegno, ho conosciuto la meravigliosa arte
del doppiaggio. Ne rimasi completamente folgorata e così
cominciai a fare dei corsi intensivi di solo doppiaggio, per
poi seguire in sala, fare provini e dopo poco piccoli e
grandi ruoli».
Hai doppiato moltissime attrici, hai una bellissima voce
e sei molto brava, in film e telefilm, un lungo curriculum.
Volevo chiederti se conoscevi e hai avuto modo di conoscere
la doppiatrice Laura Latini, scomparsa da qualche anno e
come cercherai di caratterizzare il personaggio, come lo
personalizzerai e personalizzi.
«Con Laura c’era un’amicizia che andava al di là del lavoro:
lei mi ha insegnato che cos’è la vita; e oggi mi insegna
come mettere il cuore nel lavoro. Laura resterà per sempre
Karen Walker, quello che faceva lei è inarrivabile, io farò
tesoro del suo grande esempio e ci metterò tutto l’amore che
posso»
Grey's Anatomy e Will & Grace, due telefilm
di grande successo e affetto da parte del pubblico. Come ti
poni verso i tuoi personaggi femminili, come caratterizzi i
personaggi, naturalmente ti attieni al copione ma cosa metti
del tuo lavoro e cosa invece del tuo essere donna, cosa
della tecnica e cosa della tua anima?
«Queste serie fanno parte del costume e della cultura del
pubblico ormai, sono molto di più che semplici telefilm:
affrontano temi sociali e culturali enormi con la leggerezza
di un linguaggio contemporaneo e sarcastico oltre che
raffinato. Il mio tentativo è più che altro quello di
sposare questo tipo di mood, di lavorare sul particolare dei
miei personaggi senza tralasciare l'importanza del quadro
generale e quindi del tono generale di queste serie di
culto».
Usare la voce è affascinante: ti piace la tua voce quando
ti riascolti?
«Sono molto critica con me stessa, perciò trovo sempre
qualcosa da migliorare».
Una curiosità, come proteggi la tua voce, il tuo
importante strumento di lavoro? Utilizzi accorgimenti per i
cambiamenti climatici, fai anche degli esercizi?
«Ovviamente cerco di proteggere la voce, faccio una vita
sana, presto attenzione ai locali eccessivamente
climatizzati, per esempio. Per quanto riguarda l'esercizio
diciamo che mi esercito naturalmente con il continuo studio
e l'esercizio della mia professione, soprattutto a teatro,
il punto su cui mi concentro di più».
Il tuo percorso è iniziato tra cartoni animati,
animazione, soap, telenovelas, film tv, telefilm e
miniserie, cinema: cosa ti piace maggiormente doppiare, dove
senti di dare il meglio della tua professionalità?
«Mi piace recitare, mi sento un'attrice: il doppiaggio è uno
degli aspetti del mio lavoro di attrice che amo molto e
ovviamente doppiare serie che hanno segnato un'epoca è una
cosa che mi rende molto orgogliosa».
Il doppiaggio è una bellissima realtà italiana, in
particolare; costituisce un settore dello spettacolo spesso
ingiustamente sottovalutato, ma che ha dato molto al cinema
e a noi spettatori regalandoci grandissime emozioni. Quella
del doppiatore, della doppiatrice è una figura
indispensabile, non un mestiere a sé, ma un volto della
poliedrica arte dell’attore, un vero attore/attrice: cosa ne
pensi, al riguardo?
«Credo che il doppiaggio sia - come dicevo in precedenza –
una eccellenza italiana e che sia davvero un dono poter
vedere i film senza ricorrere ai sottotitoli, grazie al
grande lavoro che si è sempre svolto in questo campo, nel
nostro Paese. Come accennavo prima, io mi sento un'attrice e
ovviamente un doppiatore non può che essere un attore, non
mi sono neanche mai troppo applicata nella distinzione delle
due cose perché distinzione non c'è e come giustamente
dicevi sono due facce della stessa medaglia»
Hai degli aneddoti da regalarci, in sala doppiaggio o
curiosità da dirci? Per esempio a chi ti ispiri tra le
doppiatrici degli anni passati, mitiche voci degli anni 50,
60 e 70? Quale la doppiatrice donna che apprezzi
maggiormente, sia del passato che di oggi?
«Una grandissima doppiatrice di quegli anni, che ho sempre
apprezzato tantissimo, è
Rosetta Calavetta, strepitosa voce di Marilyn
Monroe; oggi m’ispiro alla grandissima Laura Latini, grande
esempio di artista e donna».
Il mondo del doppiaggio è un argomento che appassiona da
sempre un numero sempre maggiore di italiani, molti si
avvicinano a questo argomento probabilmente partendo dalla
curiosità di scoprire il nome associato ad una voce,
accostare un volto a una voce, che continuano ad apprezzare
e a riconoscere. Ti riconoscono dalla voce magari in un bar
o in un negozio, a contatto con il quotidiano, le persone
capiscono che tu sei attrice-doppiatrice? Non so, dal tono o
dalla dizione perfetta?
«A volte mi succede che al bar o in qualche negozio, mi
chiedano: “
scusi ma la sua voce... è per caso una
cantante?" e questa cosa mi diverte moltissimo».
Ultima domanda, progetti e programmi futuri?
«Mi auguro di riuscire presto a riprendere a lavorare in
teatro, mio primo grande Amore. Nell’ultimo anno, per i
tanti impegni nel doppiaggio, ho dovuto metterlo da parte.
Ma sono certa di ritornare presto in scena, perché il primo
amore non si scorda mai».