
Telegiornaliste anno XIII N. 33 (543) del 15 novembre 2017
Kris
Martano ci parla degli EXCITER’S e del suo percorso
di
Alessandra Paparelli
Abbiamo intervistato la cantante Kris Martano, vocalist con
Vince Cripezzi e membro della synth rock band romana
EXCITER'S.
Come nascono il tuo percorso musicale e la tua passione
musicale?
«Innanzi tutto nasco come cantante. Ho iniziato a cantare dopo
aver preso lezioni di canto, facendo tanta gavetta e cantando
durante le cerimonie, ai matrimoni e anche sulle navi da
crociera. Da lì , con tanto lavoro, nasce l'idea di mettere su
una Band e dato poi che il mio tastierista aveva la stessa voce
proprio di Dave Gahan, leader dei Depeche Mode, ho formato
insieme a lui, Vince, gli EXCITER'S in cui personalmente mi
cimento anche nell'uso dei sintetizzatori. Successivamente il
tastierista ed io cominciavamo anche a scrivere testi, brani
nostri, tanto che poi decidemmo di portarli nel nostro Tributo
ai Depeche Mode. Il progetto ha iniziato a riscuotere consensi,
è piaciuto a tal punto che abbiamo prodotto nel tempo ben tre
album, riuscendo oggi a fare moltissimi live nei locali più
importanti dedicati soltanto ai nostri brani inediti».
Quali sono gli artisti a cui ti ispiri e da cui trai
ispirazioni maggiori per comporre, cantare?
«Gli artisti a cui mi ispiro sono numerosi e di grande talento,
notorietà. Sicuramente le mie passioni e ispirazioni partono
dai Pink Floyd, passando per David Bowie, gli stessi Depeche
Mode che amo molto, The Cure, Radiohead, Porcupine Tree,
inoltre tutta la musica anni ’80, la new wave, non mi dispiace
affatto. I miei gusti musicali dunque spaziano molto e sono in
continuo cambiamento. Ad esempio, in questo periodo apprezzo
molto Steven Wilson, leader dei Porcupine Tree, artista e
gruppo a cui prima non davo molta importanza, oggi sì. Questo a
riprova del fatto che la musica riesce a trasmettere grandi
emozioni in base al periodo in cui la si ascolta, l’età ma
anche il contesto attuale che ci circonda».
Hai trovato difficoltà nel vivere di musica e nel fare
concerti, trovare live nei locali? Come consideri la situazione
attuale?
«Sicuramente le difficoltà sono molte. Facciamo un mestiere
bellissimo che purtroppo, bisogna dirlo, non è sempre
riconosciuto e apprezzato da tutti. Alcune volte ti trattano
senza rispetto, l’artista non è sempre rispettato, disdicendo
date senza motivi validi. In altre occasioni è capitato di
essere usati come sottofondo, pagati anche poco. Ovviamente e
per fortuna, non è stato e non è sempre così. Ci sono luoghi
molto belli dove suonare e dove siamo chiamati e considerati
per il nostro grande valore, apprezzati durante i live dai
nostri tantissimi fans che ci seguono numerosissimi anche
attraverso i social».