Telegiornaliste anno XIII N. 14 (524) del 12 aprile 2017
Federica
Galli. A Trend il mio nuovo inizio
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo
Federica Galli, volto dell'emittente emiliana
Trc dove conduce anche il format
Trend.
La tua giornata tipo.
«Sveglia abbastanza presto, lettura dei giornali e dei principali
siti-agenzie e poi in redazione, spesso fino all’edizione delle 19.30
del tg: ogni giorno è diverso e questo è anche il bello del nostro
mestiere; va detto che spesso, complici tg ed eventi, buona parte del
mio lavoro è spostato più nelle fasce serali».
Ti sta stretta la dimensione regionale?
«Il format che conduco ha valenza nazionale, mi sposto spesso e
approfondisco tematiche ad ampio raggio: direi di no».
Come nasce Trend, il format che conduci su Trc?
«Siamo alla terza stagione: per me è stato un nuovo inizio avendo alle
spalle esperienze legate ad altri contesti quali politica e attualità
quello di incamminarmi nel mondo della moda, del quale tra l’altro non
me ne intendevo nemmeno particolarmente; si è sviluppato perché ho
capito, avendo spesso seguito casi di cronaca, che a volte il pubblico
ha voglia anche "di sognare" e di vedere cose belle. Da qui l'idea di
iniziare a raccontare le eccellenze della mia Regione, l’Emilia Romagna,
andando oltre al concetto di "moda" intesa come passerella fine a se
stessa, ma come storytelling delle aziende del settore che fanno la
differenza tra fashion, motori, food, arte… insomma imprese che fanno
girare l’economia».
I fatti di cronaca che purtroppo hanno recentemente riguardato anche
l’Emilia-Romagna hanno riportato al centro dell’attenzione il tema della
sicurezza: quale ruolo pensi debba ricoprire l’informazione in questo
momento?
«Me ne trovo a parlare ormai tutti i giorni: io resto dell'idea che il
ruolo del giornalista sia sempre quello di dare l’informazione, anche in
casi di cronaca efferati; la deontologia, oggi più che mai, non è
un'opinione. Credo si debba rialzare lo standing del ruolo del
giornalista, una professione che in Italia rispetto ad altri Paesi ha
perso di credibilità. Una seria autoanalisi, in primis nel dare le
notizie, è indispensabile».
Quale pensi sia il ritratto dell’Italia che emerge da un programma
come il tuo?
«Bella domanda… potrei dire quello ancora oggi di un'Italia a due
velocità: nel tg parliamo spesso, purtroppo, di aziende che chiudono,
delocalizzano; poi con un format come
Trend vediamo
multinazionali che vengono alla caccia di prodotti innovativi o su
misura realizzati da artigiani del posto. I distretti reggono nonostante
i terremoti; siamo piccoli ma l'auspicio è anche che si riesca a restare
indispensabili nella nostra unicità».
Progetti futuri.
«Sicuramente studiare ancora: accanto al lavoro di giornalista "davanti
a una telecamera" sto scoprendo il gusto del contatto con il pubblico.
Presentando eventi, moderando dibattiti, il confronto è costante e molto
utile. Il progetto più importate riguarda infine la qualità della mia
vita: continuare a divertirmi e ad appassionarmi anche in futuro per
quello che faccio».
Quali personaggi ti sono rimasti maggiormente impressi tra quelli che
hai ospitato?
«Con
Trend ho la fortuna di intervistare e incontrare persone
"illuminate" o comunque che amano il proprio lavoro e quindi, anche
durante una semplice intervista, riescono a trasmettermi questa grande
passione. A proposito di imprenditori "illuminati" ricordo Brunello
Cucinelli, che crede davvero nel Made in Italy e nell'alta artigianalità
oltre che nel valore delle persone; da modenese non posso non citare
Massimo Bottura: da lui ogni volta apprendo nuovi ingredienti per
sognare e, al contempo, restare con i piedi per terra nonostante il
successo. Dovrebbero impararlo in molti. Infine ricordo una donna: Iris
Apfel, da lei ho imparato e condiviso il pensiero che fa parte anche del
nostro lavoro e che dice che
se non sei interessata non sei
interessante».