Telegiornaliste anno XIII N.
5 (515) del 8 febbraio 2017
Angela
Brusa, da Torino a Roma passione doppiaggio
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo
Angela Brusa, giovane doppiatrice ma con alle spalle
un curriculum di tutto rispetto.
Dove ti ‘ascolteremo’ prossimamente?
«In arrivo c’è la seconda parte della nuova stagione di
Grey’s Anatomy, quasi in concomitanza con la messa in onda
negli Stati Uniti, sempre nel ruolo della cardiologa Maggie
Pierce (Kelly McCreary) e anche
Quantico, una serie che
mi diverto tantissimo a doppiare perché l’attrice Yasmine Al
Massri interpreta contemporaneamente due gemelle, l’una diversa
dall’altra come gli spettatori ben sapranno; e ancora Juliana
di
The Man in the High Castle, il detective Lindsay di
Chicago P.D., Valerie di
The Catch..».
Come hai vissuto il passaggio dal doppiaggio torinese a
quello romano?
«Per me è stata una bella sfida che ho deciso di affrontare
perché volevo allargare i miei orizzonti, capire fin dove
potevo arrivare. A Torino, casa mia, stavo bene, ma volevo
conoscere quelle voci che sentivo da piccola nei grandi film,
confrontarmi con quell’ambiente dove veniva doppiato il grande
cinema, capire come facevano, imparare da loro… all’inizio non
è stato facile farmi conoscere, ma facendo provini,
frequentando le sale penso di aver dimostrato che per me non
era un mondo nuovo; il mio papà (Mario Brusa, ndr) è anche lui
doppiatore e attore, oggi direttore artistico della Videodelta,
la società che si occupa del doppiaggio a Torino, mi aveva
trasmesso la passione per questo mestiere; a Roma, certo,
potevano pensare “ma con tante ragazze bravissime che abbiamo
già, cosa viene a fare lei da Torino?”; ma alla lunga si sono
dimostrati tutti gentili e disponibili, non mi posso lamentare
su quello che imparo e continuo a imparare ogni giorno».
Negli ultimi anni hai preso parte al doppiaggio della
popolare serie portoghese Legami, che però ha vissuto il
cambio dell’attrice protagonista che nella versione italiana è
passata anche, oltre che alla tua, alle voci delle tue colleghe
Domitilla D’Amico e Selvaggia Quattrini: questi cambiamenti
possono incidere sul gradimento nel pubblico?
«Sì, questi cambi sono brutti indubbiamente per il pubblico che
segue, non si dovrebbe fare; ma per quanto riguarda
Legami
è stato un doppio cambio imposto da cause di forza maggiore».
Come ti relazioni con le nuove leve del doppiaggio, anche
considerata la tua esperienza?
«È bello, mi rivedo in loro; mi fanno tenerezza, capita anche
di essere in sala con loro, cerco di aiutarli».
Cosa farai da grande?
«La sommelier – ride, ndr – è una cosa in cui mi sto
specializzando, abbinandola ad un lavoro che però spero di non
smettere mai; nasco come doppiatrice e ballerina, a un certo
punto ho voluto seguire anche quest’altra strada; ma non
cambierei per niente al mondo l’essere attrice e doppiatrice».