Telegiornaliste anno XII N.
13 (486) del 13 aprile 2016
Sara Bilotti e il suo Oltraggio
di
Daniela D'Angelo
L'oltraggio,
La colpa,
Il perdono: tre parole che
accostate possono formare un nudo di donna semisdraiato in posizione
prona ma anche un'avvincente trilogia sexy ambientata in un borgo alle
porte di Firenze. L'autrice della trilogia che, edita da Einaudi, sta
spopolando in Italia è Sara Bilotti, originaria di Quarto (Na) e già
autrice di una raccolta di racconti "neri" intitolati
Nella carne.
Una trilogia che potrebbe far concorrenza a 50 sfumature di E.
L. James: come è nata in lei l’idea di questa serie di romanzi erotici?
«In realtà non c’è mai stata in me l’intenzione di scrivere romanzi che
seguissero il filone delle
50 sfumature, pur invidiando il
successo mondiale della James. Ho scritto una storia lunga, in cui la
ricerca del lato oscuro che caratterizza ogni mio romanzo si fonde con
l’amore e la passione; tale storia si prestava bene a essere divisa in
tre parti, secondo la moda delle trilogie».
Lei è anche autrice di una raccolta di racconti noir Nella carne,
da cosa o chi trae ispirazione?
«Ho imparato molto tardi che le persone indossano una maschera per
presentarsi al mondo. Quando l’ho scoperto, intorno ai quarant’anni, la
rivelazione ha ispirato tantissime storie, molte delle quali si trovano
in quella raccolta. Storie di maschere elaborate, che nascondono il
marcio, il male, la follia. Quanto più una maschera è complessa, tanto
più profondo è l’abisso che cela, e io mi diverto a raccontarlo».
Cosa ne pensa delle scrittrici che stanno capovolgendo il mondo
dell’eros e degli stereotipi con il potere della penna?
«Non posso che pensarne bene: credo che le donne abbiano un talento
speciale nel descrivere ciò che non si scopre con un’occhiata
superficiale: stati d’animo, tormenti, ossessioni. La nostra penna
incide come un bisturi, può fomentare rivoluzioni».
Il suo romanzo e scrittore-scrittrice preferita?
«Donna Tartt,
Dio di illusioni».
Cosa consiglierebbe alle tante donne che hanno una passione per la
scrittura e che vorrebbero pubblicare un romanzo?
«Oggi scriviamo in tanti, e di certo gli editor non possono leggere
tutti i manoscritti che arrivano in casa editrice: la prima cosa che
consiglio di fare, sempre, dopo aver scritto un romanzo, è trovare una
buona agenzia letteraria; un agente che creda in noi è essenziale, ed è
un canale importante per arrivare alle case editrici più adatte al
genere della nostra scrittura, alla nostra ispirazione».