Telegiornaliste anno XII N. 34 (507) del
23 novembre 2016
Isabella
Vanini racconta la sua vita da autrice
di
Tiziana Cazziero
Ciao Isabella, grazie per aver accettato questo invito: come
nasce L’Isabella autrice? Quando hai deciso che la scrittura
sarebbe diventata parte importante della sua vita
professionale?
«Ciao, Tiziana, grazie a te: all'inizio, in effetti, ho dato
retta alla mia passione di scrivere e ho usato il vero nome,
poi sostituito dal ben più conosciuto pseudonimo di Evelyn
Storm; ma, dato che Facebook mi ha "obbligata" a mettere il
vero nome e che, in futuro, progetto di tornare a scrivere
anche così, ti rispondo come Isabella. Per quanto riguarda la
seconda domanda, diciamo che a tredici anni ho sperato di
diventare scrittrice, ma ho iniziato a esserlo passati i
venticinque».
Qual è il genere che preferisci? C’è stato forse qualche
autore che ha influito sul tuo stile e genere letterario
trattato?
«Il genere che preferisco è il romance in tutte le sue
varianti, compreso il paranormal romance. Sul come mai lo
preferisco è perché il sentimento più grande è l'amore e quindi
non deve mai mancare nei miei scritti, nemmeno in altri generi
meno romantici. Diciamo che, quando voglio essere proprio tanto
romantica, prendo spunto da William Shakespeare e il suo
Romeo e Giulietta».
Quanto c’è di te nei tuoi scritti?
«C'è parecchio, ma non tutto. Mi piace alternare realtà a
fantasia; o quello che vorrei accadesse a me. Tipo, mi sarebbe
piaciuto vivere quello che è capitato a Sofia Bellini in
Affari di cuore a Madrid, la storia che più mi ha presa tra
le mie».
Qual è l’ultima tua opera? Parlaci di questo testo e come è
nata l’idea per realizzarla?
«In realtà, dopo
Evanescent Appearances, mi sono
ributtata su
Don't leave me for Christmas, dato che ho
trovato una cover che mi sembrava più appropriata per il libro.
Poi, dato che c'ero, ho rimesso a posto l'interno e ho fatto lo
stesso con tutte le mie storie. Sto però ancora aspettando che
Amazon e Createspace pubblichino tutte le versioni aggiornate.
Per finire, ho preso tre delle mie storie più brevi,
Tu,
come una valanga; il già citato
Don't leave me for
Christmas e
Una notte a Londra e li ho riuniti
proprio oggi in una mini-antologia. Sto aspettando esca».
Quali sono i tuoi progetti attuali?
«A parte aspettare le uscite aggiornate dei miei libri per
farne degli eventi, sto scrivendo un nuovo libro per una casa
editrice. Ho altri progetti, ma riguardano la grafica e
l'illustrazione. Quindi, tralascio di parlarne».
Esperienza di auto pubblicazione contro quella con editore,
com’è stata la tua esperienza a tal proposito?
«Devo essere sincera? Preferisco il self publishing, perché ho
piena libertà di agire, ma in quanto a pubblicità, è dura farsi
un nome in mezzo a tutta la concorrenza e considerando che, più
di un tot di ore al giorno, non posso collegarmi per impegni
vari. Però una nota di merito mi sento di darla a Delos: ho
pubblicato con loro
Incontriamoci allo Sweet Temptations
e devo dire di non aver avuto problemi, anzi. Difatti
ripubblicherò con loro, spero. Penso anche che qualche altra
casa editrice meriti di essere tenuta in considerazione, in
modo da alternare le due cose: case editrici e self
publishing».
Quanto tempo dedichi alla scrittura?
«Non ho un orario fisso: c'è il periodo in cui scrivo tanto e
tante ore al giorno e il periodo in cui non scrivo quasi
niente; poi dipende; a volte, se messa sotto pressione, scrivo
un sacco, tipo se voglio propormi a qualche casa editrice e il
tempo stringe perché c'è una scadenza; ecco, in quel caso,
volo; altre cose permettendo».
Recensioni, un argomento ostico per gli autori: come
reagisci a quelle negative e cosa provi quando invece ne ricevi
una positiva?
«Ultimamente non è così semplice avere delle recensioni. Magari
faccio eventi o giveaway, aspettandomi in cambio almeno una
recensione, che poi magari non arriva comunque, nonostante mi
sia stato assicurato di sì. In ogni caso, alle recensioni
negative reagisco in due modi: se mi aiutano a capire i miei
sbagli e sono costruttive, le considero. Se messe lì solo per
offendere, tento di passarci sopra e di andare avanti per la
mia strada. Specialmente se poi trovo la stessa recensione che
hanno scritto a me anche sotto i libri di altre autrici. Come
dire che l'hanno copiata e incollata senza tenere conto del
libro».
Quanti romanzi hai scritto e quali sono le tematiche che ti
piace trattare?
«Tralasciando i libri fuori commercio che non considero
proprio, ho scritto dieci libri. Anche se ne sto aspettando uno
da mesi che esca con una casa editrice di cui non ho notizie».