Telegiornaliste anno XII N. 8 (481) del 29 febbraio 2016
Chiara Besana. Non
dimenticare mai chi siamo stati e chi siamo per raccontarlo ai nostri
figli
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo
Chiara
Besana, giovane giornalista di costume, scrittrice e conduttrice
televisiva, che ci racconta i suoi impegni attuali e i suoi progetti
futuri.
Attualmente in quali progetti è impegnata?
«Tantissimi: sto proprio in questi giorni ripartendo con
Life & Style,
il salotto dedicato al mondo del lifestyle che organizzo e conduco nel
Mondadori Store di Via San Pietro all'Orto a Milano; con Mondadori è
nata questa bella iniziativa, partita nel 2015, che mi sta regalando
grandi soddisfazioni; si riparte il 25 febbraio con un incontro dedicato
alla moda, essendo nel bel mezzo della Milano Fashion Week, e poi via
fino a luglio con un ricco programma di incontri con i grandi personaggi
del lifestyle e del costume italiano. Inoltre ho da poco iniziato a
collaborare con due grandi testate:
Il Giorno e
Elle.
Continuo ovviamente a seguire il
blog di Tgcom 24, anche se con un taglio nuovo, più da
opinionista e con uno sguardo più ampio su temi come la famiglia, la
coppia e i sentimenti. Per quanto riguarda i libri invece sto lavorando
a quello sulla vita di Lorenzo Riva e ne ho già in cantiere un altro. E
poi chissà... sono in attesa di qualche novità sul fronte tv e radio».
Wedding blogger per caso o per scelta?
«Assolutamente per caso, e devo ammettere che è anche una definizione
che mi piace poco. Il mondo dei matrimoni mi ha fatta conoscere al
grande pubblico, ma è una definizione che calza poco con me e con le
tante e diverse esperienze che ho fatto nella mia professione; sono una
giornalista di costume e sì, il matrimonio ha rappresentato un po' il
via alla mia professione grazie al blog. In questi sette anni poi dal
blog sono nate tantissime iniziative e nuove realtà e anche il blog è
cambiato e da qui ai prossimi mesi ancora di più: diventerà un vero e
proprio spazio di opinioni, riflessioni sul tema del matrimonio, sulle
coppie di oggi, le emozioni, le loro difficoltà... insomma dopo sette
anni è il momento di una vera e propria evoluzione e quindi quella
definizione mi sta ancora più stretta».
Come nasce il blog Oggi Sposi che cura per Tgcom 24?
«Nel 2009: non avrei mai immaginato di scrivere di matrimonio; volevo
fare la giornalista di costume e tutto capitò casualmente. Stavo per
sposarmi e, avendo terminato la mia esperienza in redazione a Tgcom24,
Paolo Liguori volle affidarmi questo blog per rimanere ugualmente legata
alla testata; fu molto lungimirante perché era un tema che ancora si
trattava poco in Italia, ma che ben presto grazie a programmi come
quelli di Real Time o a personaggi come Enzo Miccio sarebbe stato sulla
bocca di tutti. In più le testate principali del settore non erano
ancora sul web e questa fu la vera forza di
Oggi Sposi... col
tempo via via arrivarono tutte; è stato un magnifico trampolino di
lancio per farmi conoscere e mi ha dato grandi soddisfazioni».
Sta progettando una nuova rubrica mattutina: di cosa tratterà?
«Sì da qualche mese ho iniziato a lanciare sul mio
sito e sui
miei canali social la rubrica
Il buongiorno si vede dal mattino: si tratta di un
editoriale quotidiano dedicato alle belle notizie, a storie o fatti che
ci possono far partire col piede giusto. Del resto lo sappiamo, siamo
invasi di notizie, per lo più brutte e drammatiche, e credo sia
importante invece trovare ad inizio di giornata qualcosa di positivo e
che magari ci faccia riflettere nel corso della giornata.
Il
buongiorno si vede dal mattino è in evoluzione, spero a breve che la
rubrica venga ospitata da qualche testata, perché sicuramente è una
ventata di aria fresca e di novità».
L’episodio o l’esperienza che le è rimasta maggiormente impressa.
«Ogni esperienza professionale mi ha dato qualcosa: dai programmi
televisivi ai libri, dal blog alla rivista, dalla radio agli eventi che
ho presentato mi hanno tutti lasciato qualcosa, facendomi diventare
quella che sono. Sicuramente quello che porto sempre con me sono i
maestri della mia vita e i loro insegnamenti: dalla prima scuola fatta
di cronaca dei giornali locali diretti da Moira Perruso coi quali ho
iniziato, ai consigli di vita di Paolo Liguori, dalla disponibilità ad
insegnarmi un mestiere del caporedattore di Tgcom24 Domenico Catagnano
sino alle esperienze in tv con Filippo Mori Ubaldini. Ad ognuno di loro
devo dire grazie».
Ha pubblicato il libro La casa dei matrimoni, raccontando
come, attraverso le storie della sua famiglia dal dopoguerra ad oggi il
matrimonio si sia evoluto: e in prospettiva futura come pensa cambierà
in un’Italia sempre più multietnica e multirazziale?
«
La casa dei matrimoni è stato il mio primo romanzo e ho voluto
raccontare uno spaccato d'Italia, attingendo proprio dalla mia storia
personale: sessant'anni di storia italiana attraverso il racconto di
cinque coppie per descrivere come sia cambiato in Italia il modo di
approcciarsi e vivere il matrimonio. Ed è incredibile vedere come dagli
anni '50 ad oggi questo sia cambiato completamente: i personaggi della
prima storia, usciti dagli orrori della guerra e dalla fame, sembrano
essere lontanissimi da come siamo noi oggi. Eppure non è passato
moltissimo tempo. La famiglia del domani sicuramente sarà diversa da
quella di oggi, ma spero conservi gli stessi valori fondamentali perché
altrimenti ne risentirebbe l'intera società; quindi sicuramente
aumenteranno i matrimoni multietnici e unioni civili. L'importante è non
dimenticare mai chi siamo e chi siamo stati, per poterlo raccontare ai
nostri figli. Il progresso è una parola vuota se non si considera quello
da cui nasce ed il suo punto di partenza».
Prossimamente sarà nuovamente in libreria con la storia di Lorenzo
Riva: come è nata questa idea?
«Sì, proprio in questi mesi sto lavorando alla stesura di questo nuovo
libro: io e il Maestro dell'Alta Moda, Lorenzo Riva, ci siamo conosciuti
l'anno scorso e si è subito creato un bellissimo rapporto; è stato lui,
dopo un paio di volte che ci vedevamo, a dirmi: "
Non ho mai voluto
che qualcuno scrivesse la storia della mia vita, ma ora ho cambiato
idea. E voglio che sia tu a farlo". Incontrandoci e ascoltando le
sue storie il resto è venuto da sé: è un uomo con una storia
straordinaria da raccontare, uno di quei racconti che l'Italia deve
ancora scoprire, ma che è vanto di un Paese ricco di persone creative e
fuori dall'ordinario come lui. Nel libro io racconto lo stilista delle
grandi passerelle, ma anche il ragazzino di Monza agli inizi di
carriera, l'uomo di oggi, reduce da qualche sconfitta o delusione, ma
che scalpita per via di un talento e di una forza d'animo unici. Per me
è un'esperienza meravigliosa conoscere la sua vita e il suo modo di
vedere le cose. Un grande privilegio sia come donna che come
giornalista».
Come si vede tra dieci anni?
«Bella domanda! Difficile rispondere perché nella mia vita, soprattutto
professionale, sono arrivati uno dietro l'altro moltissimi traguardi,
frutto di lavoro, passione e dedizione per questa professione. Non mi
piace fermarmi, ma continuare ad evolvermi pensando a nuovi progetti e
mete da perseguire. Tra dieci anni, se dipendesse dai miei sogni, mi
vorrei vedere alla conduzione di un programma di costume, fatto di
interviste e storie. Una versione moderna del vecchio
Verissimo
di
Cristina Parodi, col suo garbo
e stile, ma con un taglio più americano. E poi ovviamente impegnata a
scrivere libri, uno dietro l'altro, continuando ad avere il grande
privilegio di conoscere storie straordinarie e metterle per iscritto,
facendo appassionare milioni di lettori».