Telegiornaliste anno XI N. 40 (471)
del 7 dicembre 2015
Beatrice Caggiula: doppio la cattiva di Una vita, ma cerco sempre la serenità
di
Giuseppe Bosso
Incontriamo
Beatrice Caggiula, simpaticissima doppiatrice
torinese, che si dimostra davvero molto diversa dal
personaggio della perfida Cayetana de la Serna, cui presta
la voce nella versione italiana di
Una vita, soap
spagnola in onda dopo
Beautiful su Canale 5 tutti i
giorni dal lunedì al venerdì.
Ricordi il tuo primo doppiaggio?
«Il primissimo proprio no… se non che era una scimmietta per
un cartone animato, ma non chiedermi quale… il primo ruolo
da protagonista, senz’altro: Colleen Carlton della soap
opera
Febbre d’amore».
E a proposito di soap opera, sta avendo molto successo la
soap opera Una vita, in cui presti voce alla cattiva,
Cayetana de la Serna, una donna giunta ad uccidere la sua
stessa figlia: hai cercato di caratterizzarla in qualche
modo per la versione italiana?
«No, la caratterizzazione la deve dare l’attrice, Sara
Miquel, io cerco semmai di seguire la sua impostazione».
C’è un personaggio con cui ti sei sentita maggiormente in
sintonia tra quelli che hai incrociato?
«Mi sono sempre sentita in sintonia con tutte le attrici e i
personaggi animati a cui ho prestato la voce in questi anni.
Sembrerà banale dirlo, ma per me è sempre stato così, ogni
lavoro lo vivo e lo affronto con questo spirito. A maggior
ragione con Cayetana, quando ho fatto il provino fin da
subito ho sentito che mi sarebbe piaciuto doppiare un ruolo
così negativo, l’opposto di come sono io, e così è stato».
Ti abbiamo anche vista, in rete, nei panni di
un’intervistatrice di strada per brevi strisce di domande ai
passanti: com’è nata questa cosa?
«Un esperimento simpatico, nato tanti anni fa che vedo
ancora oggi riscuote simpatia e successo. Con un gruppo di
colleghi torinesi, guidati da Andrea Zalone, abbiamo
sviluppato questa idea, di andare a fare in giro alle
persone per le strade di Torino domande semplici a cui
avrebbero dovuto rispondere al volo. È simpatico anche per
me rivedermi a distanza di tempo».
Il doppiaggio è stato per te buona palestra prima di
passare alla recitazione?
«No, è vero esattamente il contrario semmai. La recitazione
fin da ragazzina mi attirava, e dopo il diploma al liceo
artistico ho iniziato a seguire una strada professionale,
che poi mi ha portato al leggio. Ed è quella la vera prova
del nove, un punto d’arrivo di un percorso iniziato sul
palcoscenico. Sento troppo spesso dire da persone che
vorrebbero seguire questa strada ‘
ho una bella voce, ce
la posso fare anch’io’. No, credetemi, non basta questo
per potersi inserire nel nostro mondo, dove in molti, anche
figli di colleghi celebri, hanno iniziato da bambini».
Dove ti ‘ascolteremo’ prossimamente?
«Da scaramantica come sono preferisco dire solo che ci sono
tante cose in ballo, che man mano spero scoprirete. Di
sicuro nel presente oltre Cayetana c’è la nuova serie di
Tempesta d’amore, dove sarò la voce della protagonista,
un personaggio davvero opposto a quello della soap
spagnola».
Cosa farai da grande?
«Spero di essere serena, cosa che ho sempre cercato fin da
bambina. È quello che mi hanno insegnato i miei genitori,
che purtroppo non ci sono più, e anche quelli che li hanno
sostituiti…».