Telegiornaliste anno X N.
12 (400) del 31 marzo 2014
Titta Masi: a Tribuna Stampa il mio percorso
sportivo
di
Giuseppe Bosso
Tutti i venerdì con il giornalista Silver Mele conduce il programma sportivo
Tribuna Stampa, in onda contemporaneamente su
Canale 8 e
Canale 9; in radio la
possiamo ascoltare tutti i giorni dalle 10 alle 12 su
Radio Crc Targato Italia;
Titta Masi, un passato da ballerina in Rai, si divide tra radio, tv e la
professione di avvocato. Attualmente è anche protagonista di una campagna
pubblicitaria di una nota marca di caffè.
Come sei arrivata a Tribuna Stampa?
«Non è certo la mia prima esperienza televisiva. Grazie al mio mentore, Savio
Panico – storico produttore televisivo napoletano, ndr – da
Village news
sono passata a dei programmi dedicati al basket su Tele A e su Telecapri Sport;
quindi il mio primo approccio al calcio con il programma
Notte da campioni,
in onda su Tele A nel 2011-2012, sempre con Panico, e poi è arrivata la radio,
al fianco di Raffaele Auriemma a
Si gonfia la rete!; per finire ad oggi
dove mi alterno tra
Tribuna Stampa e Radio Crc Targato Italia dove
conduco la striscia mattutina dalle 10 alle 12».
Tu e il calcio (e il Napoli) insieme per caso o per passione?
«Ma assolutamente per passione, da tifosa con il sangue azzurro quale sono
(ride, ndr) ben felice di poter vivere questa esperienza al fianco di
professionisti come Silver Mele e i nostri ospiti, come Massimo Ugolini, Alfredo
Pedullà, Antonio Giordano, Carmine Martino,
Paolo
Del Genio, Salvatore Caiazza… veri maestri per me».
È finita davvero l’epoca delle ragazze immagine nei programmi sportivi?
«Sì, ormai tante colleghe partecipano con competenza al dibattito dimostrando di
essere anche molto più ferrate degli uomini».
Cosa manca al Napoli per diventare una big anche in Europa?
«Domanda da addetto ai lavori… per il mio modestissimo parere di tifosa che si
sta avvicinando alla materia con piglio da esperta dovrebbe migliorare in
difesa, perché lì sono emerse le maggiori lacune nelle occasioni chiave, come in
Europa League».
Continuerai anche in futuro a seguire un percorso improntato all’informazione
sportiva?
«Mi piacerebbe, eccome.
Tribuna Stampa, che ha il vantaggio di andare in
onda contemporaneamente su due storiche emittenti napoletane come Canale 8 e
Canale 9 è sicuramente un ideale trampolino per un percorso che vorrei poter
proseguire anche con qualche salto in avanti».
Che differenze hai potuto riscontrare tra radio e tv?
«Sono due realtà completamente diverse; la radio è stata una scoperta che è
diventata un primo amore, tre anni fa, grazie a Radio Sport 24, dove sono stata
lanciata da un veterano come Alex Olandese, ex ‘addetto ai lavori’ di Rtl 102.5;
ho imparato tanto da lui, mi ha dato fiducia e tra i sogni per il futuro c’è
anche quello di continuare in questo settore».
Come vivi l’esperienza quotidiana in radio?
«Tanti mi chiedono perché fai radio: rispondo che per me è un bellissimo scambio
interattivo con i miei affettuosi ascoltatori – non mancano i critici, ma ben
vengano, anche loro ti danno degli spunti per migliorare – con i quali quando
chiudo la porta della postazione mi isolo completamente sperando di regalare
loro due ore di sorrisi; è un’esperienza stupenda, che consiglio, e che mi ha
anche aiutato a superare una timidezza che avevo da bambina, quando mai avrei
immaginato di seguire questo percorso professionale».
Hai mai ricevuto proposte indecenti?
«Io nasco come ballerina in programmi della Rai, dove ho iniziato da ragazzina;
ti posso dire che sì, ci sono le proposte indecenti, e se le vuoi evitare, le
eviti; indubbiamente però nel nostro campo non manca la concorrenza sleale, e a
parità di bravura ci può scappare la persona che ti scavalca dicendo dei sì in
queste situazioni… non è il mio caso, credo sempre nella gavetta e nella
conquista con il lavoro, che magari ti richiede più tempo ma alla fine ti
permette di goderti i successi meglio di quelli conseguiti in fretta che poi non
hanno seguito».
Quanto si rapportano nella tua bilancia immagine e professionalità?
«Credo che camminino a braccetto; nei confronti di una bella donna – ma anche di
un bell’uomo – tendenzialmente si pensa “bella uguale scema”, costringendola a
dover dimostrare un qualcosa in più rispetto a chi magari non è altrettanto
avvenente. Sicuramente un bel fisico è un bel biglietto da visita, ma poi devi
saper fare».
Hai iniziato occupandoti di basket: le emittenti locali dovrebbero dare
maggior spazio a queste discipline un po’oscurate dal calcio?
«Sicuramente; c’è sempre qualche “pazzo” (in senso buono del termine) come
Panico che negli sport extra calcio ha sempre creduto nelle sue produzioni, ma
occorrerebbero soprattutto maggiori sponsor e maggiori iniziative, come quelle
che ci sono sempre intorno al Napoli calcio che è un grande patrimonio non solo
sportivo per la nostra città».
In prospettiva futura ti vedi in tv, in radio o in toga?
«Mi metti in difficoltà… diciamo che sono molto più proiettata al mondo della
comunicazione rispetto a quello della giurisprudenza».
Il ritratto di Titta.
«Solare, precisa nel lavoro… e non senza difetti!».