Telegiornaliste anno X N.
5 (393) del 10 febbraio 2014
Sara
Giudice:
a Punto e a Capo per imparare giorno per giorno
di
Giuseppe Bosso
Il suo nome balzò all’attenzione quando, nel 2010, da attivista
del Pdl criticò l’elezione al consiglio regionale lombardo di
Nicole Minetti, molto prima dell’esplodere del ‘caso Ruby’. Sara
Giudice dallo scorso anno è entrata a far parte della squadra di
Punto e a Capo, programma di punta di
Class News.
Come sei arrivata a Punto e a Capo?
«Ho partecipato ad uno stage a Class Edition, inizialmente
lavoravo alle news, ho condotto il tg delle 16 e poi ho
partecipato ad una selezione che mi ha portato qui».
Come stai vivendo questa esperienza?
«Molto positivamente: è fortificante e mi permette di inseguire
il mio sogno di diventare giornalista».
Parlando con te inevitabilmente non possiamo dimenticare la
vicenda che ti ha riguardato negli ultimi anni: senza tornare
sulle polemiche che ti hanno coinvolto, pensandoci oggi a quello
che ti è successo quali sono le tue sensazioni?
«Coltivo ancora la passione della politica e nonostante quelle
situazioni posso dire di non aver nulla da rimpiangere. Ho avuto
il coraggio di dire delle cose e spero di aver fatto capire che
non bisogna mai arrendersi, ma andare avanti e resistere».
L’Italia è un Paese per giovani?
«Me lo chiedo ogni giorno; spero anche attraverso questa
esperienza televisiva di lanciare un messaggio alle nuove
generazioni, di poter essere protagoniste attive dei nostri
giorni. Un’esperienza all’estero può essere formativa, anche per
chi però spera sempre di tornare in Italia e mettere a frutto
ciò che ha imparato fuori. Non solo nel settore del giornalismo
o della televisione, ovviamente».
Cosa vedi nel tuo domani?
«Spero, come ti dicevo, di seguire la strada del giornalismo, mi
piacerebbe occuparmi di esteri e di politica. Ma non escludo
altre esperienze».