Telegiornaliste anno X N. 33 (421) del 13 ottobre 2014
Elena Ballerini:
sognavo Mezzogiorno in famiglia
di
Giuseppe Bosso
Grandi novità nella nuova edizione di
Mezzogiorno in famiglia,
contenitore del week end in onda su Raidue; oltre ad Alessia Ventura che
ha sostituito Laura Barriales al fianco di Amadeus in conduzione, sono
cambiate anche le inviate in giro per i paesi in gara: al posto di
Roberta Gangeri e delle
gemelle
Laura e Silvia Squizzato sono
infatti arrivate l’ex Miss Italia Manila Nazzaro e la protagonista della
nostra intervista, Elena Ballerini: genovese, con alle spalle diverse
esperienze anche come attrice, nella fiction
Un matrimonio di
Pupi Avati e nel film
Maldamore, si è subito calata con
entusiasmo nella nuova avventura che settimana dopo settimana la sta
portando alla scoperta del nostro Paese.
Come sei arrivata a Mezzogiorno in famiglia?
«Ho iniziato il mio percorso sulle reti Rai partendo da Rai Gulp e
approdando poi su Raidue. Ho sostenuto molteplici colloqui e prove per
poter diventare presentatrice dei collegamenti di
Mezzogiorno in
famiglia perché era un programma che avevo puntato da tempo. Fino
all'ultimo non ci ho creduto».
Cosa ti aspetti da questa esperienza?
«Innanzi tutto è la realizzazione di un sogno e posso dire che non è un
mezzo ma già un fine: ma spero che mi possa consolidare come
presentatrice e mi possa avvicinare al grande pubblico. La vivo anche
come una grande formazione artistica: non tutti hanno la fortuna di
poter essere diretti da Michele Guardì».
Tu e Manila Nazzaro subentrate alle sorelle Squizzato e a Roberta
Gangeri, che ormai erano diventate le inviate storiche del programma
sempre accolte con affetto ed entusiasmo nei paesi concorrenti: non
temete le incognite che possono derivare da questo punto di vista nel
cambio?
«Le seguivo e le apprezzavo molto. Ma spero che riusciremo a farci
volere bene anche noi: tutto dipende sempre dal modo di porsi, e sia a
Manila che a me piace molto il contatto con la gente. Con Manila posso
dire che non c'è soltanto un rapporto fra colleghe ma che siamo proprio
diventate amiche, e dopo ogni diretta ci telefoniamo e ci confrontiamo
sulle realtà dei luoghi dove siamo state e fin d’ora ci hanno accolte
incoraggiandoci e con grande affetto. Quest'anno poi il programma è
stato rinnovato in diversi aspetti: c'è Alessia Ventura come conduttrice
in studio e ci sono anche le due dj Jas&Jay che apportano un importante
contributo musicale. Poi le colonne storiche come Amadeus, Sergio
Friscia, il maestro Mazza e Paolo Fox sono rimaste e ci hanno accolto
con tanta energia, trasmettendoci molto carica».
Come cercherai di porti nei confronti delle varie comunità che avrai
modo di conoscere?
«Sono molto curiosa e amo viaggiare; è da quando sono ragazzina che vivo
con la valigia, perciò è il programma giusto per me. Sono davvero felice
di poter avere un contatto diretto con la gente perché mi arricchisce
molto e mi permette di essere a contatto con diverse culture».
Avrai modo anche di far conoscere realtà del nostro Paese spesso
sconosciute al grande pubblico: avverti questa responsabilità?
«Sì, molto e mi affascina l'idea di conoscere l'Italia attraverso le sue
località più suggestive e tipiche, di poter scoprire nuove tradizioni e
realtà e di poterle condividere con gli spettatori a casa».
Passi da un target principalmente giovanile (Rai Gulp e il programma
musicale che hai condotto con Perla Pendenza) a uno più familiare: per
te cosa comporta questo cambiamento?
«È certamente una novità, ma fa parte del nostro mestiere sapersi
adattare ai diversi target. L'evoluzione rappresenta sempre una
crescita: comunque io non stravolgo il mio modo di essere, ma mi pongo
sempre come Elena in ogni programma».
Questo nuovo ruolo di inviata interferirà con il tuo lavoro di
attrice?
«Devo ancora prendere le misure con la trasmissione perché attualmente
ha la precedenza su tutto e voglio dare il massimo. Poi spero di poter
portare avanti entrambe le cose».
Come ti vedi tra dieci anni?
«Spero di vedermi in televisione! Vorrei tanto una famiglia e poter
guardare l'orizzonte sapendo che oltre c'è sempre qualcosa da vivere
ancora».