Telegiornaliste anno X N.
13 (401) del 7 aprile 2014
Cecilia
Primerano:
è necessario raccontare la politica con obiettività
di
Antonia Del Sambro
Cecilia Primerano è una delle giornaliste Rai più eclettiche: da anni si occupa
di politica e di politici italiani con interviste, servizi e approfondimenti e
da qualche tempo è anche una delle anchorwoman delle edizioni notturne del
Tg1. Un
mestiere che fa ogni giorno con meticolosità ma anche con tanta passione e tanta
voglia di raccontare.
Cecilia, lei è uno dei volti femminili nella conduzione del Tg1, ma chi la
segue da tempo conosce anche i suoi accurati servizi politici per la
trasmissione Porta a Porta, è difficile in questo momento storico
raccontare la politica italiana agli spettatori?
«È una fase politica molto interessante da seguire e raccontare. In poco più di
un anno abbiamo già all'attivo due governi, prima quello Letta e ora quello
Renzi, che si presenta al Paese come l'esecutivo del vero cambiamento. Il
Presidente del Consiglio ha lanciato la sua sfida all'intera classe dirigente:
fare quelle riforme strutturali e costituzionali ormai imprescindibili, ci ha
messo la faccia, è in gioco il suo futuro e anche quello dell'Italia. Il quadro
è desolante: famiglie che non arrivano a fine mese, un tasso di disoccupazione
allarmante, imprese che chiudono… vedremo se ce la farà, se i partiti
collaboreranno davvero sulle riforme. Intanto ci sono le elezioni europee, primo
test per tutti: per Renzi, per il Pd in fibrillazione, per Forza Italia che deve
fare i conti con l'agibilità politica di Berlusconi compromessa dalla sentenza
dei giudici milanesi, per Alfano impegnato nella costruzione di un nuovo
centrodestra con Casini, per Grillo che ha portato il Movimento 5 Stelle nel
Palazzo e ora punta a Bruxelles con la sua campagna antieuro... raccontare la
politica non è complicato, bisogna avere esperienza e conoscenza della materia;
è necessario scrivere soprattutto con obiettività».
Negli ultimi mesi lei si alterna con altre brave colleghe nella conduzione
del Tg1 60 secondi e nel Tg1 Notte: come si riassumono tante notizie in così
poco tempo?
«Sintesi e velocità per il Tg1 60 secondi; 5-6 notizie, le più importanti della
giornata, quelle dell'ultima ora; scrittura essenziale: il 'fatto' innanzitutto.
L'approfondimento arriva con l'edizione successiva, il Tg1Notte; una bella
sfida, ma vengo dal mondo della radio. Ricordo, ad esempio, i tempi della
Bicamerale sulle riforme, quando dovevo raccontare in 45 secondi lo stato dei
lavori dell'organismo parlamentare per il notiziario radiofonico; una grande
palestra. Ecco perché consiglio a chi vuole diventare giornalista di fare
un'esperienza nel mondo delle radio. Nel Tg parlano le immagini, alla radio il
testo è tutto».
Che ne dice di raccontarci il suo primo giorno in Rai?
«Il primo giorno in Rai risale a 15 anni fa, alla redazione di
Porta a Porta;
ero molto emozionata perché finalmente ero riuscita ad entrare nella squadra di
Bruno Vespa: dovevo scrivere e 'girare' il ritratto di due politici di primo
piano in corsa per la segreteria del partito: feci tante di quelle telefonate
tra i loro familiari, amici e conoscenti che i due mi chiamarono incuriositi per
capire cosa avevo scoperto; era il mio primo servizio e non volevo deludere
Vespa che mi aveva presa a lavorare con lui, dopo avermi notata con il microfono
di Rtl 102.5 arrivare dappertutto e dribblare la concorrenza; il primo servizio
di una lunghissima serie: a Vespa mi legano un grande affetto e un'immensa
riconoscenza».
Cosa faceva prima di arrivare al telegiornalismo: da piccola pensava già di
voler apparire in televisione?
«Da piccola volevo essere una ballerina classica. Ho studiato danza per 15 anni,
ho fatto anche un esame all'accademia di Roma; quando ho lasciato è stato un
grande dolore, per anni non ho voluto vedere uno spettacolo di danza. L'altra
passione era il giornalismo: mi sono laureata in Lettere con indirizzo storico a
Firenze e ho insegnato qualche mese in un Liceo di Catanzaro, la mia città; poi
la partenza per Milano, i primi passi da giornalista in alcune radio
dell'hinterland milanese e gli articoli per alcuni settimanali della Mondadori;
da Milano a Roma per entrare ad Rtl, il grosso network radiofonico nazionale.
Insomma tanta gavetta prima di approdare in tv, prima da Vespa e poi al Tg1, il
mio obiettivo di sempre».
Ci dica il sogno che ha ancora nel cassetto e che le piacerebbe realizzare,
lavorativamente parlando.
«Oggi scrivo sempre di politica e faccio la conduttrice del Tg. Mi piacerebbe
occuparmi di esteri ma chissà… certo è che non mi fermo mai».