Telegiornaliste anno X N. 40 (428) del
1 dicembre 2014
Barbara
Paknazar, giornalista Con i piedi per terra
di
Giuseppe Bosso
Ormai volto storico dell'emittente bolognese
Telesanterno, dove conduce il programma
Con i piedi per terra, giornalista, dj e conduttrice
radiofonica, ecco
Barbara Paknazar.
Ti sta stretta Telesanterno dopo quasi 10 anni che ci lavori?
«È vero, sono già passati quasi dieci anni e sono volati! A Telesanterno
ho imparato la professione sul campo e una realtà televisiva locale è
una formidabile palestra formativa perché ti insegna ad essere presto
autonomo e ad assumersi piena responsabilità del proprio operato. A
questo va aggiunto che è una dimensione in cui si acquisiscono non solo
competenze giornalistiche, ma anche tecniche, elemento che nell'era di
Internet e della multimedialità diventa fondamentale; certo, se dovesse
presentarsi l'opportunità di fare un "salto" non mi tirerei indietro,
non perché abbia un carattere particolarmente competitivo ma perché
penso che la voglia di crescere e di imparare sempre più faccia parte
della vita. Per il momento sono felice di vivere a Bologna, la città in
cui ho deciso di restare al termine dei miei studi universitari e che si
avvicina al mio modello ideale di quotidianità».
Pro e contro di occuparsi di agroalimentare.
«Direi che ci sono solo elementi positivi sia sul piano umano che su
quello professionale. Gli agricoltori sono persone dirette, genuine e
trasparenti; è un mondo vero in cui ci si sente a proprio agio e di cui
è bello poter raccontare storie i cui tasselli spesso si arricchiscono
di generazione in generazione. C'è poi la possibilità di poter scovare
delle nicchie di produzione e delle tipicità ben lontane dalla
standardizzazione del gusto: dalle birre artigianali ai frutti
dimenticati, dalle razze autoctone alle erbe officinali, fino ad
arrivare alle ricette di un tempo e alle tradizioni tipiche di ogni
territorio. Magari può capitare di doversi svegliare particolarmente
presto o dover girare delle riprese in pieno inverno con la neve ma non
sono aspetti negativi. Anzi, uno dei ricordi più belli è stato quando
sono salita in barca all'alba con i pescatori di vongole di Goro!».
Ricordi la tua prima volta davanti a una telecamera?
«La prima volta in assoluto non fu particolarmente traumatica: all'epoca
frequentavo ancora l'Università e mi chiesero di partecipare ad una
trasmissione sportiva che andava in onda in un'emittente televisiva
locale; il mio compito era leggere delle brevi di varie discipline. È
invece particolarmente intenso il ricordo della prima volta in cui
Gabriella Pirazzini, autrice e conduttrice di
Con i piedi per terra,
mi incaricò di realizzare un reportage lungo per la trasmissione: mi
affidò metà puntata, circa 30 minuti, e lo stile del programma (riprese
in esterni, molti ospiti da intervistare, connessioni da fare tra una
tranche a l'altra) richiede parecchia padronanza della situazione. Ero
emozionatissima ma per fortuna andò tutto bene: conservo ancora con
tenerezza il dvd con la copia della puntata».
Accetteresti dei compromessi per un balzo di carriera?
«No, nel modo più assoluto perché nella mia scala di valori la dignità
personale vale molto di più del prestigio, o presunto tale…».
Radio, stampa e tv: dove ti senti maggiormente espressa?
«La radio per me è stata una scoperta tardiva ma illuminante: tre anni
fa provai a cimentarmi in questa nuova esperienza ed è nato
Sheena
is..., un programma di intrattenimento musicale, di cui sono autrice
e conduttrice, in onda ogni venerdì sera in diretta su
Radio Città Fujiko, storica emittente bolognese nata negli anni '70;
è indescrivibile la sensazione di libertà che si avverte mettendo piede
in uno studio radiofonico, un luogo magico in cui sento davvero di
riuscire ad esprimere in pieno la mia personalità e la passione per la
musica. Il programma si basa sull'idea di una "battaglia" tra i miei
gusti musicali e quelli di Elena - la ragazza che ho scelto come
compagna di avventura radiofonica – in cui spesso poi invitiamo le band
della scena alternativa locale per set acustici; la televisione è però
il contesto in cui mi sono formata professionalmente e dove esercito
tuttora la parte più significativa dell'attività giornalistica, quindi
riveste un ruolo molto importante nel mio lavoro e spero sia così anche
in futuro».
Come ti vedi tra dieci anni?
«Come oggi: giornalista, dj e pallavolista!».
Ti avrebbe fatto piacere essere tra le azzurre che ci hanno fatto
sognare al Mondiale disputato poche settimane fa?
«Sarebbe stato fantastico!».