
Telegiornaliste anno IX N. 7 (351) del 18 febbraio 2013
									
                
Mary 
D'Onofrio: tra calcio, sposi e... briganti!  
di 
Giuseppe Bosso  
Pubblicista dal 2011, 
Mary D’Onofrio vanta diverse esperienze nella carta 
stampata e in tv. Attualmente conduce 
Brigantiggì su varie emittenti 
campane e 
E se domani mi sposo. È direttore responsabile della testata 
É... azzurro dedicata al Napoli calcio 
Cos’è Brigantiggì? 
«Un tg meridionalista che si occupa di informazione del sud a 360°, anche in 
maniera satirica, lavorando non solo su ciò che non funziona ma anche sulle 
nostre eccellenze, eventi culturali in particolare». 
Quali storie prediligi trattare maggiormente? 
«Non solo colore, come il titolo potrebbe far pensare. Sono consapevole dei 
problemi che viviamo ogni giorno, ma credo che, nonostante le ultime statistiche 
abbiano collocato la Campania ai bassifondi dell’economia, la nostra realtà 
disponga di ricchezze immense, che al nord non ci sono». 
Le difficoltà che hai incontrato nella tua carriera? 
«Come aspirante giornalista sportiva, nonostante validissime colleghe come
Ferrari e la
D’Amico abbiano raggiunto una consistente credibilità, in passato ho vissuto 
le diffidenze che un ambiente tipicamente maschile riserva a noi donne. Oggi 
inizio anche a raccogliere qualche soddisfazione. Da poco sono direttore 
responsabile di 
É... azzurro, un mensile che rappresenta un salto di 
qualità per me e un riscatto per tutte le donne che si avvicinano con competenza 
e professionalità a questo settore». 
Le imminenti elezioni politiche sono da molti avvertite come un segnale di 
cambiamento: pensi sarà davvero così? 
«Non vorrei sembrare fatalista, ma nonostante sia una persona tendenzialmente 
ottimista non credo che andremo oltre le solite promesse che tali resteranno 
dopo il voto; le difficoltà della politica di oggi sono riassumibili 
fondamentalmente in un concetto: non esiste più un ideale, un progetto comune, 
ma andiamo quasi sempre a scegliere personaggi che votiamo in base alla maggiore 
o minore simpatia che ci ispirano». 
Conduci anche un programma dedicato agli sposi: vale la pena puntare su 
questo argomento, considerando che divorzi e separazioni crescono di anno in 
anno? 
«Una delle ricchezze del sud di cui ti parlavo è anche questa legata ai grandi 
valori familiari. Noto con molto piacere che, soprattutto in Campania e 
contrariamente alla media nazionale, sono soprattutto i giovani a compiere il 
fatidico ‘grande passo’ mentre in genere ormai si aspetta di superare la 
quarantina o perlomeno di raggiungere una certa stabilità professionale prima. 
Che poi possa finire è un altro discorso; come si intitolava quel film? 
L’amore è eterno finché dura…». 
Parlando di sport e di calcio in particolare, quando hai condotto Globuli 
Azzurri ti abbiamo anche vista cimentarti come
cantante in occasione della vittoria del Napoli in Coppa Italia: cosa 
saresti disposta a fare per un successo della tua squadra del cuore? 
«Sono molto autoironica e questi passaggi li ho affrontati anche perché 
lavorando in tv devo anche curare molto l’immagine; ma a parte questo, di sicuro 
non farei striptease o cose del genere, ormai tastate in passato da altre tifose 
come la Ferilli per la Roma. Mi inventerei qualcosa di nuovo per i tifosi 
napoletani; sicuramente vivrei i successi del Napoli con la gioia della bambina 
che ero, a dieci anni, quando con il mio papà Francesco festeggiai fino a notte 
fonda in giro per la città lo scudetto vinto con Maradona». 
Mai ricevute proposte indecenti? 
«Non di tipo sessuale. Caratterialmente sono anche molto decisa per cui faccio 
capire ai miei interlocutori che volessero farmene che non sono il tipo da 
accettare questo tipo di compromessi. Ho avuto anche esperienze come modella e 
come attrice – ho lavorato come sosia di Monica Bellucci anni fa – e sono andata 
via da Milano non accettando il fatto che nell’ambiente della moda molte ragazze 
per mantenere la linea rinunciassero a mangiare. Ecco, sono queste le proposte 
indecenti che non ho accettato».