Telegiornaliste
anno IV N. 40 (165) del 10 novembre 2008
Alessio Zucchini,
soddisfazioni al Tg1
di Giuseppe Bosso
Alessio
Zucchini è giornalista professionista dal
2001. Muove i primi passi nel mondo del
giornalismo in radio, poi nell’agenzia APCOM.
Attualmente fa parte della redazione Speciali
del Tg1.
Cosa significa per te lavorare al
Tg1?
«Una soddisfazione enorme, ma soprattutto una
grande opportunità. Sono solo all’inizio, ho
ancora molta strada da fare e tutto da
dimostrare».
Per molti giornalisti la massima aspirazione è fare gli inviati di guerra.
È anche la tua?
«Mi piacerebbe molto. Fin da bambino seguivo i
grandi inviati impegnati nelle zone a rischio.
Ero affascinato da questi giornalisti disposti a
rischiare la loro vita per raccontare il dramma
degli altri. Sognavo di diventare come loro».
Il bello e il brutto di essere un giornalista del Tg1?
«E’ bello lavorare in un ambiente così
stimolante. Sei spinto a dare il massimo, a fare
sempre di più. Il brutto? A volte questo voler
dare il massimo provoca competizione, e non
sempre è un aspetto sano».
La differenza che hai avvertito lavorando alla redazione Speciali rispetto
al normale Tg?
«Gli Speciali hanno un passo diverso: c’è più
tempo per pensare, per girare le immagini, per
approfondire i temi. Il lavoro al Tg è più
"adrenalinico". I tempi sono stretti, devi fare
in fretta, prendere decisioni rapide. Insomma,
due modi di lavorare diversi e credo sia
importante imparare entrambi».
Ultimamente hai realizzato uno
Speciale sulla passione degli italiani per i
concorsi di bellezza: le ragazze di oggi sognano
ancora la grande popolarità che si conquista in
passerella, per esempio a Salsomaggiore?
«Per molte ragazze, sfilare in passerella è il
sogno di una vita, e non solo a Salsomaggiore.
In Italia ci sono concorsi di bellezza di tutti
i generi e per tutte le età. Sul palco, sotto i
riflettori, finiscono anche bambini per la gioia
di genitori che non sempre si rendono conto di
quanto questo possa essere pericoloso. Così "si
rischia di crescere dei figli infelici", come ha
detto il fotografo
Oliviero Toscani,
intervistato per lo Speciale.