Telegiornaliste
anno II N. 42 (74) del 20 novembre 2006
Laura e Silvia Squizzato, due gemelle all'avventura
di Giuseppe Bosso
Laura e Silvia Squizzato sono nate a
Brescia il 17 febbraio 1975. Giornaliste pubbliciste dal 1994, laureate in
lettere antiche, hanno lavorato a Teletutto e Telelombardia. Hanno condotto,
insieme al campione mondiale di apnea Gianluca Genoni l’edizione 2005-2006 della
trasmissione di Raidue
Vivere il mare (Silvia aveva partecipato come inviata a quella
precedente), dedicata alla scoperta delle zone marittime del nostro Paese.
Attualmente conducono la striscia Apri Rai in onda sulle tre reti Rai.
Come è iniziata la vostra carriera e come vi siete trovate a lavorare
insieme?
«Abbiamo cominciato nell’emittente Teletutto, con una trasmissione che parlava
di calcio, e intanto facevamo esperienza anche sulla stampa locale; da sempre il
nostro sogno è stato quello di diventare giornaliste, malgrado studiassimo
lettere antiche all’università.
Siamo approdate a Telelombardia, prima alla redazione bresciana e poi a quella
milanese, sicuramente un buon punto di incontro. Silvia poi si è trovata in Rai,
con Puccio Corona e Gianluca Genoni, come inviata dall’estero di Vivere il
mare; facemmo uno scherzo agli autori, mandando Laura al posto di Silvia,
una volta, alla fine del programma, e la cosa riuscì talmente bene… che hanno
voluto concretizzarla, proponendoci di condurre insieme la trasmissione!».
Scherzosamente qualcuno vi ha definito le “Kessler del giornalismo”: ma tra
di voi, sul lavoro, c’è più gelosia, rivalità o collaborazione?
Laura: «Collaborazione, assolutamente! Ci siamo trovate bene a lavorare
insieme, siamo una vera e propria società. Il soprannome non ci dispiace,
l’importante è che non ci accostino alle Lecciso! (ride, ndr)».
Silvia: «Molta collaborazione, e confidenza, cercando di migliorarci l’un
l’altra di continuo, per cui può capitare anche di “riprenderci” tra di noi,
naturalmente in modo positivo, come scambio di vedute».
Quali
sono il pregio e il difetto di Laura, secondo Silvia? E di Silvia, secondo
Laura?
Laura: «Mia sorella è molto più diplomatica di me, cosa molto importante
nel mestiere. E’ anche molto più precisa, ma questo a volte può essere anche un
difetto».
Silvia: «Generalmente non è molto diplomatica, però è anche vero che
essere impulsivi a volte è utile nel rapporto con gli altri. Devo dire che
qualche volta è capitato anche a me, di non essere molto diplomatica, ed è stata
Laura a farmelo notare».
Vi stimola di più il giornalismo “itinerante” o quello “da studio”?
Laura: «Viaggiare, la cosa più bella e stimolante. Ci sono tante cose da
vedere, magari sopportando intemperie come pioggia e vento, e ne abbiamo presa
di acqua! Ma a parte questi inconvenienti, non c’è niente di meglio che il
rapporto diretto con il luogo che ti trovi a visitare e a descrivere».
Silvia: «Lavorare in uno studio ha i suoi pregi, ma viaggiare è una cosa
che mi prende molto e che preferisco, pur avendo alternato le due cose senza
problemi».
Programmi come il vostro possono aiutare a meglio valorizzare una risorsa
come il mare, da sempre cruciale per il nostro Paese, ma probabilmente non
sempre adeguatamente trattata dai media?
Laura: «Il pubblico ha molto apprezzato il nostro programma proprio per
questo: anzitutto perché noi abbiamo parlato dell’Italia, mentre generalmente
programmi come il nostro tendono di più a spingersi all’estero. Una signora mi
fece i complimenti perché abbiamo cercato di mostrare il “fuori stagione”, quei
periodi cioè in cui le località che abbiamo toccato non registrano grande
afflusso di turisti, ad esempio alle Cinque Terre, dove però in inverno capita
che ci siano più stranieri che italiani. Insomma, abbiamo cercato di mostrare
quelle tantissime cose che non sono molto conosciute, e non solo legate al mare,
ma anche alle zone interne, un approfondimento diverso dal solito».
Silvia: «Nel nostro piccolo credo che abbiamo fatto un buon lavoro, e le
persone si complimentano proprio per come abbiamo portato avanti la
trasmissione. I programmi sul mare sono tanti, ma pochi si occupano, come noi,
del “fuori stagione”, cercando di valorizzare anche la storia di questi luoghi.
Abbiamo cercato di dare spazio ai pescatori e a tutti quegli aspetti particolari
visti non solo dalla visuale del turista, ma anche da quella dell’abitante.
In futuro vorreste continuare a lavorare insieme oppure ognuna prenderà una
strada diversa?
Laura: «Come detto, a noi piace molto lavorare insieme, coinvolgerci
l’una con l’altra; se poi ci dovessero chiedere di separarci, pazienza, ci
adatteremo, e di certo non vogliamo legarci tra noi per forza».
Silvia: «Non abbiamo mai escluso l’eventualità di separarci, però se ci
proponessero di continuare a lavorare insieme lo faremmo molto volentieri,
proprio perché siamo molto unite. Ma se dovessimo prendere strade diverse, lo
faremo senza problemi».