Telegiornaliste
anno II N. 36 (68) del 9 ottobre 2006
Simona Sessa, giornalista di notte di
Giuseppe Bosso
Prima di approdare al giornalismo, Simona
Sessa ha lavorato per tanti anni come cubista nei locali campani e di tutta
Italia. Si è inoltre distinta come conduttrice tv in emittenti locali della
Campania.
Poi, tante partecipazioni televisive, cinematografiche e teatrali, come showgirl
e attrice.
Conduttrice della trasmissione Trendy night, in onda sul canale
satellitare All tv, è anche regista, e ha da poco realizzato un corto dal titolo
Il grido dell'anima.
Cubista, conduttrice e giornalista; una carriera molto variegata, ma da cosa
nasce la tua scelta di occuparti principalmente della tematica legata al mondo
della notte?
«Dal fatto di averlo vissuto come protagonista, il mondo della notte, avendo
fatto per anni la cubista nei locali napoletani; naturalmente non potevo
continuare fino a 35 anni! Mi è sempre piaciuto viverlo in positivo; iniziai a
fare la giornalista, seguendo le orme di mio padre, giornalista del quotidiano
Il Mattino, che lasciai, per poi riprenderlo. Mi sono quindi trasferita
nelle Marche, dove inizialmente avevo qualche problema non essendoci molto da
scrivere. Poi sono riuscita pian piano a impormi e a proporre la mia
trasmissione, una novità per quella zona».
Cosa ti affascina del by night e come cerchi di porti nei confronti
dei personaggi che intervisti?
«Cerco di andare a fondo, scoprire la persona interiormente; molti, diciamolo,
sono solo personaggi di facciata, ma ho anche avuto belle sorprese, scoprendo
persone interiormente ricche».
Ritieni che il futuro della televisione sia nel satellitare? E questo può
aiutare ad emergere giovani promesse come te?
«Sicuramente è un ambiente diverso dalle grandi reti; c’è più spazio per chi
vuole proporsi, non devi sgomitare per emergere. Oltre a scrivere per un
quotidiano e a condurre il mio programma mi occupo anche della regia, e ho
realizzato un corto per un festival. Mi piacerebbe affermarmi come videomaker».
Il mondo delle discoteche viene spesso guardato con diffidenza: quali aspetti
cerchi di evidenziare, magari per far cambiare idea al pubblico?
«E’ importante trasmettere ai giovani valori positivi, sia di giorno che di
notte; il divertimento deve essere vissuto in maniera pulita e, se vogliamo,
sensibilizzante: è questo che cerco di fare nella mia trasmissione. Il lavoro,
lo studio, nella vita sono importantissimi, ma occorre anche concedersi quegli
attimi e quei momenti di svago per ritemprare lo spirito e il corpo».
L'immagine è davvero così importante per emergere oppure la professionalità è
di gran lunga la carta vincente?
«L’immagine è fondamentale, non neghiamolo. La preparazione e la professionalità
sono essenziali, ma se non hai una buona immagine con cui proporti inizialmente
è dura affermarsi; poi, chiaramente, se è tutto quello che hai, rischi di
diventare un personaggio di facciata, cosa che non voglio certo essere».
Quali sono le tue aspirazioni future?
«Come ti dicevo, tengo molto al mio corto: è il mio sogno per il futuro,
realizzare video diretti anche al mio attuale pubblico, il pubblico del mondo
della notte, per dare uno sbocco visivo, oltre che musicale, alle mie
sensazioni. La storia si intitola Il grido dell’anima, e ne è
protagonista una bellissima ragazza che a me ricorda molto la Claudia Cardinale
dei primi tempi; la ragazza si trova catapultata nel mondo del by night in un
momento di profonda confusione interiore, ne subisce gli aspetti negativi ma poi
riesce a ritrovare se stessa e ad uscirne. E' così che voglio trasmettere
un'immagine positiva del mondo della notte»
Come concili la vita privata con il tuo lavoro, ancora più impegnativo per
via degli orari notturni?
«Io ritengo che vita privata e lavoro possono conciliarsi. Dovevo sposarmi lo
scorso anno ma per un motivo gravissimo il matrimonio è saltato. Ero pronta
eccome all’altare come lo sono adesso ma lui non era quello giusto. Così mi sono
buttata nel lavoro a capofitto. Ovviamente se ora trovassi l’uomo giusto non
esiterei a metter su famiglia».