Telegiornaliste
anno III N. 28 (106) del 16 luglio 2007
Susanna Schimperna, l'astrologa scettica
di Giuseppe Bosso
Nata a Roma, Susanna Schimperna è
giornalista pubblicista dal 1981. Scrittrice di romanzi, ha diretto le riviste
Blue e Cuore. In televisione è nota per lo spazio dedicato
all’astrologia nella trasmissione Omnibus di La7.
Collabora anche con Radio2.
Susanna, da cosa nasce il tuo interesse per l’astrologia e cosa cerca la
gente nell'oroscopo?
«Da piccola mi piaceva molto l’astronomia, e studiandola mi sono appassionata
anche alle cosmogonie antiche, in cui lo studio del movimento degli astri era
strettamente collegato alla loro influenza sulla vita terrestre.
Sono molto scettica: non dirò mai che credo nell’astrologia, come non credo in
alcuna altra cosa. Il verbo “credere” non fa parte del mio vocabolario. Man mano
che ho approfondito il tema, però, ho scoperto la bellezza dell’interpretazione
dei segni, e gli aspetti legati ai miti e alla simbologia. Concordo con
Margherita Hack: non esiste alcuna influenza diretta tra i pianeti e lo
svolgimento della nostra esistenza. Non allo stato attuale delle nostre
conoscenze, perlomeno. Un altro problema consiste nel fatto che la gente dagli
oroscopi pretende risposte immediate, anziché utilizzare l’astrologia come una
chiave di interpretazione».
Siamo un popolo innegabilmente superstizioso, che tende a farsi irretire,
vedi le vicende legate a Wanna Marchi e ai vari maghi. La tua opinione?
«È un problema grave, ma va analizzato a partire dalle sue radici. Questi
imbonitori trovano terreno fertile soprattutto nelle ore notturne, in cui non
esiste una regolamentazione della programmazione televisiva, ed è proprio quello
l’orario in cui davanti al televisore ci sono le persone più fragili, che
tendono facilmente a cadere in queste trappole. È assurdo pensare di poter
vincere milioni al lotto ricorrendo a riti come buttare il sale per terra e
simili… L’astrologo, naturalmente, non ha nulla a che vedere con questi maghi».
Ritieni che Omnibus, a cui partecipi da anni, abbia risentito
dell’abbandono di Marica Morelli?
«La partenza di Marica ha coinciso con un cambiamento di Omnibus: la
struttura del programma si è modificata, i contenuti hanno assunto un taglio
decisamente più politico.
E anche il mio ruolo, passando da quello spazio in cui interagivo con Marica
facendo delle vere e proprie lezioni di astrologia, allo spazio iniziale, in cui
sono sola e “gioco” con consigli in pillole. Aggiungo che mi è dispiaciuto
vederla andare via, avevo instaurato un bel rapporto con lei».
Hai aperto un
blog con cui interagire con il popolo della rete: pensi che sia la nuova
frontiera dell’informazione, del giornalismo?
«Non del giornalismo, ma sicuramente dell’approfondimento, della voglia di stare
insieme e, anche se ti sembrerà esagerato, della psicoterapia, per le enormi
potenzialità. Il giornalismo è qualcosa di diverso, che richiede un ampio
controllo delle fonti di informazione. Forse un caso a parte è il blog di Beppe
Grillo, in cui però questo controllo è dato dal pubblico stesso che lo segue
giorno per giorno. Credo che in questo senso libertà e responsabilità siano
molto legate».
Ci sono mai stati commenti che ti hanno infastidita?
«Non posso negare che due o tre persone in particolare, con i loro attacchi
violenti e per lo più di tipo personale, mi abbiano dato molto dispiacere. Col
tempo, però, mi sono resa conto che dietro questo comportamento molto spesso si
nasconde anche un bisogno di sfogo che chiede soddisfazione».
Stampa, radio, televisione e romanzi: non ti sei fatta mancare niente, ma
qual è la tua collocazione ideale?
«Ho diretto la rivista Blue con molto orgoglio e soddisfazione, così come
ho diretto Cuore. E ho collaborato (e tutt’ora collaboro) a varie
testate. In realtà, però, mi ritengo più una scrittrice che una giornalista, e
mi piacerebbe proprio ricominciare ad occuparmi di questo più assiduamente,
anche perché è forse il campo che meglio si concilia con la mia discontinuità e
il mio bisogno non solo di riportare i fatti, ma di commentarli da una mia
personale ottica».
Chiudiamo con una domanda sul titolo del tuo blog: quali sono i cattivi
pensieri di Susanna Schimperna?
«Cominciamo col dire che questo titolo ha due significati: “cattivi pensieri”
nel senso che i pensieri, se davvero sono tali e non semplici riecheggiamenti di
opinioni sentite o lette, destabilizzano sempre la realtà, apportano turbativa,
agiscono come stimolo critico. In un altro senso, cattivi pensieri sono quelli
che fanno nascere angoscia, ansia. A me appartengono entrambi i tipi, come un
po’ a tutti. Approfitto per dire, a chi non lo sappia, che Cattivi Pensieri
è anche il titolo del programma quotidiano su Radio2 che conduco da anni e che,
giunto ormai alla dodicesima edizione, riprenderò il 23 luglio. Tutte le notti,
a mezzanotte in punto».