Telegiornaliste N. 15 del 25
luglio 2005
Intervista a Roberto Prini, cronista dal campo
di Filippo Bisleri
Roberto Prini, un viso e una voce noti
non solo agli appassionati di calcio.
D - Come sei arrivato al giornalismo?
R - «Nel 1989 ho cominciato la mia attività giornalistica a
Superradio Corsico: conduzione di radiogiornali e radiocronache di
calcio. Nel 1991 sono passato a Nova Radio Milano, anche qui
conduzione di radiogiornali e radiocronache di calcio. Dal 1992 al 1997
ho lavorato a Radio Cnr: radiogiornali e radiocronache (per 3
campionati il Milan di Capello). Dal 1997 al 2001 ho lavorato ad
Antenna3, la tv lombarda: conduzioni di telegiornali (solo sportivi) e
trasmissioni (solo sportive) storiche come Antenna 13 e
Azzurro Italia, in compagnia di quello che considero uno dei miei
due maestri di giornalismo, Maurizio Mosca».
D - Un’esperienza gratificante.
R - «Tantissimo, perché Maurizio è un autentico mito».
D - Poi è arrivata Sky.
R - «Certo, come tu ben sai sono passato a Sky Sport nel 2003.
Grazie al nuovo direttore, Giovanni Bruno, ho ottenuto l'incarico
di caposervizio sport vari. Dopo aver condotto il Tg sportivo Sport
Time, ora mi occupo a tempo pieno di pallavolo (telecronache di A1
maschile e femminile, Italia maschile e femminile, grazie al mio secondo
maestro di giornalismo, Lorenzo Dallari, da ben vent’anni voce e
volto del volley) e calcio internazionale (telecronache di Champions
League, Liga, Bundesliga e Ligue 1)».
D - Tu sei un milanese trapiantato a Malnate
(Varese)… e il tuo fu un arrivo importante.
R - «Esagerato (sorridendo). Semplicemente coincise con la vittoria
della tanto agognata stella per il basket di Varese, la squadra per cui
ho sempre tifato con i vari Dino Meneghin e Bob Morse. Forse questo non
piacerà alla vostra amica e mia collega
Chiara Ruggiero, patita dell’Olimpia, ma l’amore per la verità mi
impone di dire che sono un appassionato di basket tifoso di Varese».
D- Raccontaci un episodio curioso della tua
carriera giornalistica.
R - «Ce ne sarebbero tantissimi, ma credo che su tutti prevalgano i
momenti di apprendistato sul campo che ho svolto con Maurizio
Mosca prima e che svolgo con Lorenzo Dallari oggi. E
poi, io cerco di imparare molto anche dai telespettatori e dai loro
rilievi sempre utilissimi».
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