Telegiornaliste
anno IV N. 10 (135) del 17 marzo 2008
Max Poli, la voce poliedrica della radio di
Valeria Scotti
Giornalista dal 2005, Max Poli è una voce
molto apprezzata della radio italiana. Una lunga esperienza a Radio
Dimensione Suono Roma, il debutto tra pochi giorni a Radio Kiss Kiss
e alcune parentesi nel campo della recitazione fanno di Max un personaggio
poliedrico.
Come ti sei avvicinato al mondo della radio?
«Ho iniziato a fare animazione nei villaggi turistici prima come istruttore di
nuoto e poi, come spesso accade, su un palco. Mi sono subito innamorato del
palcoscenico e del microfono. Nei primi anni Novanta, quando si ascoltava molto
la radio e non c’era ancora Internet, decisi di propormi alle piccole radio. Ho
debuttato ad Alba Rete 5 e da lì è partito tutto».
Sei in un'importante fase di transizione in questo periodo...
«Sì, sto finendo la mia conduzione a Radio Dimensione Suono Roma perché,
a fine marzo, inizierò un programma su Radio Kiss Kiss Network. Dopo una
bellissima esperienza di quasi 6 anni a Radio Dimensione Suono Roma, una
radio radicata a livello locale che sfrutta tutte le capacità della Capitale,
c'è per me un ritorno alle origini, visto che trasmetterò da Napoli, la mia
città. E poi c'è anche il ritorno sul territorio nazionale, dopo l'esperienza
già avuta a Radio Cuore. A Radio Kiss Kiss mi occuperò di un talk
show serale».
Sei uno dei docenti della Piccola Accademia della Comunicazione e dello
Spettacolo, diretta dall'autore televisivo Stefano Jurgens. Oggi i giovani
credono ancora nell’importanza dello studio per affermarsi in questo campo?
«Per fortuna molti ragazzi hanno compreso che, per fare spettacolo, è necessario
formarsi, anche se la tv degli ultimi anni ha dato un’impressione diversa. E’
importante sfruttare quelle poche occasioni che possono capitare nel mondo dello
spettacolo arrivando preparati a questi appuntamenti. Occorre studiare dizione,
recitazione, leggere e informarsi sull’attualità. L’insegnamento è arrivato
all'improvviso, non pensavo di poter dare qualcosa agli altri raccontando la mia
esperienza. Ed è sempre piacevole vedere questi giovani che hanno voglia di
apprendere».
La recitazione è un’altra tua passione. Hai partecipato a varie fiction
Mediaset come Carabinieri, I Cesaroni 2, e hai recitato nel film
Il Punto Rosso di Marco Carlucci…
«Anche questa esperienza è partita dalla radio, visto che spesso i personaggi
radiofonici diventano doppiatori pubblicitari e attori. Mi avevano consigliato
di fare alcune selezioni per il cinema e per le fiction. Mi è andata bene: su
cinque provini, ne ho superati quattro. Tra le ultime cose, ho fatto una piccola
parte nel film di Sorrentino, a breve nelle sale. Quanto a Il Punto Rosso,
uscito nel maggio 2007, non ha avuto molta fortuna ai botteghini, ma un buon
riscontro dalla critica e presto potrebbe essere candidato ad un importante
premio del cinema italiano. Lì interpreto un giornalista radio televisivo,
proprio come nella vita».
Speaker radiofonico, giornalista, presentatore, attore. Tra queste
espressioni, quale ti calza di più?
«La radio è ciò che mi sta più a cuore. Ma amo molto anche il contatto diretto
con il pubblico: mi piace presentare i grandi eventi. Queste occasioni danno
un’emozione unica, al di sopra di tutte le altre esperienze».
Che rapporto hai con la tua voce?
«A volte mi appaga, altre volte non mi piace. Cerco sempre, comunque, di essere
originale nei contenuti. Questa è la cosa fondamentale per un conduttore e per
chiunque debba comunicare».