Telegiornaliste
anno IV N. 14 (139) del 14 aprile 2008
Pietro Pisano: vi racconto le tendenze giovanili
di Valeria Scotti
Genovese, Pietro Pisano è giornalista
pubblicista dal 2004. Entrato a far parte del Gruppo Editoriale l'Espresso nel
2001, oggi lavora per
Primocanale, la più
grande rete privata televisiva "all news" d'Italia, dove conduce i tg e cura
Stasse??!!, rubrica interamente dedicata al mondo giovanile.
Come nasce la tua passione per il giornalismo?
«Da bambino andavo nella casa di Voghera di mio zio Italo Pietra, fondatore de
Il Giorno, dove amava ospitare i vari giornalisti famosi del tempo come
Vittorio Emiliani, Gianni Clerici e altri. Avevo quindi la possibilità, quando
d’estate non c'era la scuola, di stare a contatto con queste persone
straordinariamente a modo con cui poi ho avuto la fortuna di tornare in contatto
molti anni dopo. Con Clerici, per esempio, ho lavorato a
Repubblica. E poi c’è stata l’esperienza di un giornale della scuola e la
lettura di sempre più libri».
Quanto sono utili i testi che vogliono insegnare a diventare giornalisti?
«Penso siano i più inutili in assoluto. In cinque anni di università non ho
mai letto un manuale perfetto di giornalismo. La mia esperienza è maturata per
la strada senza leggere libri del genere, semmai ascoltando la gente che questo
lavoro lo fa da tempo. La redazione di Repubblica, sia a Roma che a
Genova per esempio, mi ha sempre dato tantissimo consigliandomi di fare certe
esperienze, come quella di girare il mondo».
Dal 2007 fai parte della famiglia di Primocanale dove ti occupi di cronaca
e dei giovani. Quali sono stati gli esordi?
«Da anni ho una rubrica a Repubblica di Genova dove, oltre ad occuparmi
della pagina di cultura, scrivo delle tendenze giovanili. Cerco di regalare un
ritratto della città “alternativa” alla gente che non ne sa nulla. E così ho
trasposto questa esperienza dalla carta stampata alla televisione. Ad esempio ho
trattato della dimensione della musica elettronica, un movimento molto forte a
Genova e diventato importante anche a livello nazionale. Mi sono impegnato a
raccontare questo aspetto partendo dai locali dove la musica elettronica si
suona e parlando dei dj più importanti del settore».
Su Primocanale conduci la rubrica Stasse!!??: cosa significa
guardare i giovani con un occhio giovane?
«Primocanale è la televisione all news più grande del nord Italia: copre tutta
la giornata ed è gigantesca sia come mezzi economici che come struttura.
Infatti, poco prima che arrivassi io, hanno inaugurato la redazione nata da un
progetto di Renzo Piano. Quando la televisione ha deciso di coprire la fascia
d’età più giovane, è partita la mia rubrica, uno spazio di cinque minuti alla
settimana. Puntate dal tono scanzonato che vogliono assolutamente esagerare il
concetto di linguaggio rendendolo il più giovanile possibile. La rubrica è
curata nei minimi dettagli a partire dalle musiche, dalle interviste e dal
montaggio ad alti livelli grazie a Marco Scopesi, dj hip hop molto conosciuto a
livello italiano e mio alleato in questa produzione».
Giornalismo “itinerante” o giornalismo “da studio”?
«Ho la fortuna di lavorare in una televisione dinamica che mi ha lanciato
sullo schermo nonostante avessi poca esperienza. E’ stata una scelta coraggiosa
da parte loro che sono bravi a capire subito se un ragazzo è portato o meno. A
quanto ho capito, sembra che sia un trend nazionale: la gente purtroppo, in
questo momento, ha poco tempo per insegnarti quindi devi essere bravo e sveglio
in questa dimensione».
La rete è uno spazio dove si può fare un tipo d’informazione libera?
«Secondo me non è così semplice. Lo percepisco a livello regionale e, per quel
poco che faccio, anche a livello nazionale. Spesso e volentieri la cosiddetta
censura mette una pezza. Poi c’è un fenomeno tremendo in questi tempi che il
buon Chiambretti ha messo in evidenza: il discorso della marchetta. Tutto quello
che c’è in televisione non è casuale, ma frutto di un meccanismo che ha un
ritorno economico o di altro genere. C’è davvero poco spazio per la fantasia e
la spontaneità».