Telegiornaliste
anno IV N. 39 (164) del 3 novembre 2008
Teresa Petrosino,
giornalista troppo seria
di Giuseppe Bosso
Nata e cresciuta a Chivasso, in provincia di
Torino,
Teresa Petrosino è giornalista professionista
dal 2007. Dal 2001 a Telecapri Sport, Teresa è
impegnata nei servizi di Rapporto Napoli,
rotocalco dedicato alle vicende nella città
partenopea, e conduce il tg sportivo Campania
Sport, alternandosi con Vincenzo Mele.
Teresa, com’è stata la giornata tipo di una
giornalista napoletana in piena emergenza
rifiuti?
«Stressante sia di giorno che di notte: pensavo
anche a come poter aiutare la gente che vede nel
giornalista un punto di riferimento. La cosa più
difficile era infondere fiducia nelle
istituzioni».
Cosa provavano le persone che incontravi?
«Disperazione per un momento difficile, ma al
tempo stesso, per fortuna, non rassegnazione.
Non è vero che c’è vittimismo tra i napoletani:
c’è un profondo senso di amarezza per
l’abbandono che pare averci colpito».
Il nuovo Governo Berlusconi da quando si è
insidiato ha dedicato molta attenzione a Napoli:
quale bilancio pensi di poter trarre da questi
primi mesi?
«Questo Governo ha preso un impegno davvero
troppo grande per potersi tirare indietro. I
risultati raggiunti finora dimostrano che con il
pugno fermo si possono risolvere le
problematiche di una città come la nostra».
Tra tante emergenze Napoli ha comunque trovato
un sorriso con la squadra di calcio che, dopo
anni di lontananza dalla serie A, sta guidando
il campionato. Per il futuro cosa vedi?
«Credo che questo Napoli possa competere con le
big del Nord: la forza sta anzitutto in una
società solida ed efficiente che è sapientemente
orchestrata da un grande come Pierpaolo Marino,
che ha la capacità di scovare, anche grazie ai
suoi collaboratori, i campioni del domani».
Ma quale sarà il compito della società azzurra
in futuro? Andare a caccia di nuovi talenti da
lanciare, oppure difendere i suoi campioni dalle
ricche offerte italiane - e non solo?
«Prima che col calciomercato, io credo che la
società azzurra debba sforzarsi soprattutto nel
rapporto con i media, con il pubblico. In
passato è capitato di assistere spesso a silenzi
stampa, ma il Napoli non deve mettere un muro
tra tifosi e pubblico…».
Lo sport può contribuire a risollevare le
sorti di una città, di una regione, di tutto il
Mezzogiorno?
«Credo che lo sport sia un toccasana, se fatto
con impegno e passione. Occorre che le squadre
riacquistino un minimo di moralità, ma mi rendo
conto che oggi, con le società quotate in borsa,
l’aspetto sportivo tende a cedere il passo a
quello commerciale».
Cosa significa per te lavorare a
Telecaprisport?
«Una grande soddisfazione che ho inseguito da
tanto. Soprattutto sono lieta di aver trovato
veri amici tra i quali
Paolo Del
Genio,
Francesco Pezzella e
Cristiana Barone».
Se ti proponessero un lavoro per un grande
canale nazionale, come cambierebbe la tua vita?
«Mi soddisfa andare in giro per i quartieri e
vivere a stretto contatto con la gente, per me è
come fare un tirocinio giorno per giorno.
Lavorando in una tv nazionale sicuramente
otterrei grandi soddisfazioni dal punto di vista
economico, ma per contro sarei una delle tante».
Come definisci Cristiana Barone?
«Tutto lavoro!». (scoppia a ridere, ndr)
E tu, invece?
«Seria e pragmatica. Troppo seria, forse…».