
Telegiornaliste 
									anno IV N. 10 (135) del 17 marzo 2008
Maria Paola Orlandini, la mia vita per l’arte
                               di Nicola Pistoia 
                               
                               Ogni sabato mattina su Rai3 va in onda un 
contenitore di mezz’ora dedicato alla cultura e in particolare all’arte.
                               
                               Art News è un format targato Rai 
Educational a metà strada tra un programma d’intrattenimento e un 
telegiornale. In ogni puntata, le inviate di turno raccontano in modo 
elegante e dettagliato il mondo dell’arte in tutte le sue forme, 
prendendo spunti da mostre ed esposizioni.
                               
                               Autrice, conduttrice e soprattutto anima 
di Art News è Maria Paola Orlandini. Donna di grande 
professionalità e raffinatezza, la Orlandini invita i telespettatori ad amare 
l’arte perché, come lei stessa sostiene, fa parte della vita di ognuno. Noi di 
Telegiornaliste 
                               l’abbiamo incontrata. 
                               
                               Come è nata l'idea di realizzare un programma 
dedicato all'arte? 
                               «E' nata dall'esigenza, espressa dal direttore di 
Rai Educational Giovanni Minoli, di trattare temi di attualità legati all'arte e 
alla cultura, spesso trascurati dalla televisione generalista. La struttura 
della quale sono responsabile,
                               
                               Magazzini Einstein, realizzava già dal 2001 
programmi su mostre, personaggi, eventi e festival, oltre alla produzione di 
documentari d'arte». 
                               
                               Con chi divide questo progetto? 
                               «Con Luigi Ceccarelli che firma con me Art 
News. Poi ci sono le inviate: il loro apporto, come quello dei registi che 
lavorano al programma, è indispensabile. La formula delle inviate sul posto 
rende la comunicazione facile e gradevole e fa venire voglia di andare nei 
luoghi che, con tanta grazia, sono stati illustrati».
                               
                               
                               In base a cosa scegliete gli argomenti da 
trattare? 
                               «Sulla base dell'acquolina in bocca che fanno 
venire a noi: proponiamo quello che vorremmo andare a vedere. Il piacere è alla 
base della percezione dell'arte». 
                               
                               Come spiega i buonissimi ascolti nonostante i 
programmi culturali siano quasi sempre snobbati?
                               
                               «Perché spesso si dimentica che l'arte ha a che 
fare con la vita. E' quello che cerchiamo di far trasparire noi, soprattutto dai 
miei interventi in studio. Per parlare della mostra sui barbari e l'impero 
romano, diciamo che i popoli si sottomettono con la cultura più che con la 
guerra, come insegna la fortuna dei jeans, di Elvis Presley o del sushi, oggi, o 
dei mobili francesi e delle terme dei romani, ieri». 
                               
                               Crede che l'arte italiana sia ben valorizzata 
o pensa che si debba percorrere ancora molta strada? 
                               «Ancora moltissima strada, soprattutto tra gli 
italiani». 
                               
                               L'opera pittorica, scultorea o architettonica 
più bella in assoluto, a suo giudizio? 
                               «Quella che, in un momento della tua vita, ti 
trasmette emozioni che non dimenticherai più».
                               
                               
                               Ci sono, secondo lei, luoghi in Italia 
abbandonati a sé stessi? 
                               «Molti, credo. Ma è pur vero che siamo un Paese 
fortunato, e mantenere tutto questo ben di Dio non è facile per nessun governo».