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Intervista a Marisa Nateri tutte le interviste
Telegiornaliste anno III N. 41 (119) del 12 novembre 2007

Maga. Pardon, cartomante di Laila Di Naro

Di nome fa Marisa e il cognome è Nateri, gli anni sono un enigma. Perché lei, di professione cartomante sensitiva, ormai sulla cresta dell’onda, vive nei misteri e dai suoi ricordi di “consorella guaritrice” dice di avere duemila anni.
Dopo tante moine, con estrema difficoltà, ha cacciato fuori il dato anagrafico: millenovecentosessantaquattro. Infatti è una bella mora, sensuale e senza nemmeno una zampa di gallina su quegli occhi neri, profondi e grandi che ha.

L’attraente Marisa, che d’aspetto sa un po’ di Morticia, vive nel centro storico di Cagliari avvolta nella più totale magia: in 70 metri quadrati tra il sacro e il profano aleggia stupore e allo stesso tempo armonia, i muri sono tappezzati di madonne e santini e tra le stanze scorrazzano le sue fedeli creature. Mandra, la sua bimba - iguana, «tipico animale magico degli operatori magici», che tiene teneramente in braccio.
E poi ci sono Bambolina, Carabà, Polpettina e Tinki: quattro simpatici gattini che «credo siano la reincarnazione di donne saccenti, e il maschio quella di un mio fidanzato marpione, perché mi importuna spesso e volentieri».
Dulcis in fundo, Tarti, la tartaruga più veloce che rincorre i suoi amici felini: «Crede di essere una di loro. I miei piccoli sono particolari, fanno ciò che vogliono».

In questa atmosfera speciale lei, la cartomante spirituale, legge i tarocchi: «Aiuto le persone bisognose, sono la giardiniera delle anime perché ho capacità divinatorie e sono una missionaria». Chiacchierare con Marisa è interessante, non spaventa né imbarazza. Anzi. Calma e serena, non si scompone nemmeno se la provochi. Difficile metterla in mezzo perché crede in ciò che fa e non lo fa per soldi ma per passione. O per eredità: «Mia bisnonna Battistina è stata la prima medium negli anni Trenta, molti la ritenevano una strega, ma streghe non siamo. Fortunatamente abbiamo la facoltà di essere in contatto con la vita celeste. Mia bisnonna ha dovuto combattere con i pregiudizi e i tabù di allora».

E lei?
«Sono entrata in una società moderna e ho avuto molti ostacoli ma sono fedele a Dio e alla Madonna e la mia crescita professionale è grazie alla mia seriètà. Non ho mai imposto prezzi. Solo offerte, non sono iscritta a nessun albo».

Cosa sono i tarocchi per un cliente?
«Sono un tramite per chi sta seduto di fronte a me, placa la paura di esprimere i propri sentimenti. La cartomanzia è uno scambio energetico ed è doveroso aiutare le persone a rivelarsi».

Cosa le chiedono i suoi affezionati?
«La maggior parte vuole sentire l’amore. Poi la salute e il lavoro».

Il male più diffuso?
«Senza dubbio i sentimenti. Sono il motore portante di una persona, se vacillano vacilla tutto il resto».

Il target dei suoi “malati di cuore”?
«Ho sempre preferito lavorare con la gente della notte, sono più spontanei e più disinvolti. I più bisognosi sono i maschi, troppo timorosi, hanno perso la stima di se stessi. E’ necessario rimetterli nella giusta carreggiata. Non è più tempo di perdere tempo».

Gli scettici?
«Macché scettici, falsi scettici. Professionisti, politici, insegnanti, sono increduli e diffidenti però mi contattano periodicamente. Nessuno ci crede ma si siedono tutti».
Ma sui nomi top secret.

Vanna Marchi?
«Una venditrice di fumo. Come tanti».

Tra i suoi colleghi quindi tanti cialtroni?
«Non credo di avere colleghi, non appartengo a nessuna categoria. Io faccio esperimenti divinatori».

Cioè?
«Ribadisco: ho la capacità di mettere in funzione una particolare sensibilità che vede oltre per aiutare il prossimo».

Allora è una maga?
«Prego: cartomante. Non mi sono mai offesa di essere considerata una maga. Sono due termini simili ma molto diversi tra loro. Io non faccio mica pozioni. Non avrei nessuna voglia di sporcare la cucina con code di rondini e zampe di insetti. Io vi tutelo con la non conoscenza, ciò che vedo e sento è la mia medicina per voi».

Il satanismo?
«Un mondo terribile, senza legge. Nasce dalla disperazione. I giovani di oggi non hanno più valori. Ieri c’era il nazismo, oggi è difficile fermarlo».

L’esorcismo?
«C’è poca conoscenza. Fortunatamente in tutto il mondo ci sono rarissimi casi. Sono malati di schizofrenia. Ma nutro stima per chi aiuta queste persone».

Lei ha amici veri?
«Si contano su una mano».

Insomma chi è Marisa?
«Oggi una cartomante realizzata, forte e rispettosa. Sono anche una principiante pittrice espressionista dell’anima, e di simboli antichi. Ieri Marisa era la reincarnazione (tra le tante ricordo in particolare questa) di una consorella europea che guariva le polmoniti e dolori muscolari. Eravamo perseguitate e costrette a vivere nelle grotte. Siamo rimaste in contatto e stiamo cercando le nostre testimonianze della nostra esistenza. Su questo tasto preferisco non espormi. Per rispetto delle altre medium».

Perché si definisce donna antica o d’altri tempi?
«Sono nata duemila anni fa».

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