Telegiornaliste
anno IV N. 12 (137) del 31 marzo 2008
Camilla Nata, giornalista al servizio dell'ambiente
di Giuseppe Bosso
Camilla Nata, torinese, scopre la sua
vocazione per il giornalismo al tempo degli studi universitari. Dal 2000
intraprende la carriera giornalistica interessandosi soprattutto alle tematiche
legate all'ambiente, al territorio e alle tradizioni. Inviata per numerosi
programmi Rai come Cominciamo bene Estate, Italia che vai e La
vita in diretta, dal 2005 realizza servizi per Festa Italiana.
Tu, Caterina Balivo e
Barbara Di Palma: dopo l'esperienza
comune di Miss Italia, eccovi insieme nello stesso programma in tv. Una
coincidenza?
«Direi proprio di sì. E' il destino che ci ha fatto trovare insieme dopo aver
vissuto, sia pure in anni diversi, la stessa fantastica esperienza a
Salsomaggiore».
Seconda classificata al concorso di bellezza e poi giornalista. Se avessi
vinto, avresti avuto una carriera diversa?
«Me lo chiedo qualche volta. Forse sì, avrei avuto forse una spinta maggiore
rispetto a quella che mi ha portato dove sono oggi. I talent scout della Rai
sono sempre presenti a Salsomaggiore in quell'occasione che è sicuramente una
vetrina e una buona passerella per tante ragazze. E la storia insegna che anche
per le seconde, le terze e le non classificate ci sono state possibilità di
accesso al cinema, alla televisione e al giornalismo».
Inviata o conduttrice, cosa preferisci?
«E’ nello studio che mi esprimo al meglio, è lì che sento di poter intrattenere
gli amici e gli ospiti, di poter trattare meglio le storie. Rispetto ai servizi
in esterna che hanno una durata molto limitata e che, nella mia esperienza a
Festa Italiana non vanno oltre i cinque-otto minuti, hai senza dubbio più
spazio».
Le storie e le esperienze che più ti hanno colpita?
«Seguo soprattutto sagre e feste locali rispetto alle mie colleghe che si
occupano di vicende personali. Non posso lamentarmi perché ho la possibilità di
andare alla scoperta di tanti mondi e tante cose, ad esempio la sagra dello
zampone a Castelnuovo di Modena o quella del Mandorlo in fiore ad Agrigento. In
occasione dei 60 anni della nostra Carta Costituzionale, sarebbe bello
riscoprire di più queste località spesso sconosciute».
Il programma che sogni nel futuro?
«Avendo maturato una particolare predisposizione per ambiente e terra, direi che
una trasmissione come Linea Verde sarebbe l’ideale. Ma mi piacerebbe
anche fare un programma dedicato alla politica interna come Telecamere o
Porta a Porta».
Salute, agricoltura, costume, ambiente. Per essere un buon giornalista, è
necessario trattare anche temi diversi?
«Certo, anche se nel mio caso ho legato gran parte della mia carriera al
"verde"».
Sei molto seguita sul nostro magazine...
«La vostra è un’iniziativa davvero simpatica. Quando l’ho scoperta, sono rimasta
molto sorpresa nel vedere quante persone mi seguono e pubblicano sul vostro
forum le mie immagini».
Il personaggio con cui vorresti lavorare e quello con cui è stato
interessante collaborare?
«Ammiro molto Cristina Parodi, una vera
giornalista dalla professionalità esemplare. Tra gli uomini, cito sicuramente
Mentana. Per quanto riguarda i colleghi con cui ho lavorato, ricordo con piacere
Michele Cucuzza, Alessandro Di Pietro e il bel gruppo di inviati che avevamo
creato con Paolo Brosio e Tessa Gelisio
in occasione della prima edizione di Italia che vai».
L’intervista che vorresti fare?
«Per restare in tema di ambiente, mi piacerebbe intervistare il ministro De
Castro per analizzare lo stato delle politiche agricole. Beh, sogno anche
un’intervista a George Clooney che ammiro sia come personaggio che come uomo, un
vero maschio “latino” a dispetto della nazionalità americana. Intanto ho avuto
la fortuna di intervistare due volte Gérard Depardieu che mi ha molto colpito
per la sua simpatia».