Telegiornaliste
anno III N. 7 (85) del 19 febbraio 2007
Veronica Maya, una "stella" in giro per
il mondo
di Giuseppe Bosso
Veronica Maya, conduttrice della trasmissione
Stella del sud - in onda ogni sabato su Rai1 -
porta anche i lettori di Telegiornaliste alla
scoperta dei luoghi più suggestivi del mondo.
Veronica quest'anno ha anche condotto l'edizione dello
Zecchino d'oro al fianco di Cino Tortorella e Nino
Frassica.
Da due anni sei al timone di questa trasmissione dedicata
ai viaggi intorno al mondo: ti senti un po' una "Indiana
Jones in gonnella"?
«Perché non Calamity Jane? Scherzi a parte, per portare
avanti un programma come questo ci vuole un grande spirito
d’avventura e molto coraggio, e penso di avere entrambe le
cose, sebbene, come potete vedere, cerchiamo di evitare i
posti pericolosi. Ritengo che sia importante toccare con
mano i luoghi che vengono presentati allo spettatore,
proprio perché è il modo migliore in cui si possono fare
queste trasmissioni dedicate ai viaggi intorno al mondo:
niente è più rappresentativo dell’esperienza diretta».
Giri per tutto il mondo, tra deserti e foreste, alla
scoperta di scenari lontani e suggestivi: quali sono le
esperienze che più ti sono rimaste impresse?
«A parte la bellezza dei posti in sé, la cosa che più mi
piace è il contatto umano, scoprire il calore degli
incontri; e molte delle esperienze più belle sono legate
ai bambini: riescono anche solo con uno sguardo a lasciarti
qualcosa impresso. Per esempio, ti racconto una cosa che mi
è capitata negli ultimi tempi in Senegal, in un villaggio
dove stavano facendo un rito di iniziazione. Io ero lì per
fare le riprese, e mi sono trovata coinvolta in
quell’atmosfera, perché mi misero in braccio la bambina che
stavano battezzando, nata da tre giorni, alla quale però non
era stato ancora messo un nome. Indovina un po’ come l’hanno
chiamata? Veronica! E così mi sono trovata ad avere una
"figlioccia" all’improvviso... Esperienze come queste le
puoi vivere solo in quelle zone dove il progresso e la mano
dell’uomo non sono ancora arrivati, e tutto è ancora
conservato come in passato, mentre se ti sposti verso la
città, ad esempio Dakar per restare in tema di Senegal, le
cose cambiano. E di molto».
Viaggiare da anni è una passione consolidata degli
italiani, che però negli ultimi anni hanno dovuto fare i
conti con problematiche come terrorismo ed epidemie. Ti sarà
capitato sicuramente di visitare questi "Paesi a rischio":
quali sono le precauzioni da adottare?
«Mi ritengo coraggiosa e amante dell’avventura - come ti
dicevo - ma non certo incosciente. Premetto che, comunque,
sono una viaggiatrice tutelata: gli spostamenti che faccio
per la trasmissione sono organizzati con la massima cura,
per cui personalmente non mi sono capitate situazioni
pericolose. La cosa più importante è evitare colpi di testa,
avventurandosi in zone dove ci sono conflitti o contrasti
religiosi. La prudenza non è mai troppa in questi
casi.
A parte questo, però, in molti casi ci sono dei pregiudizi
decisamente fuori luogo. Ad esempio per quanto riguarda lo
Yemen, dove sono stata recentemente e dove ho girato
tranquillamente per le città venendo sempre trattata
cordialmente. Per molto tempo di questo Paese si è parlato
tanto male, per i sequestri di nostri connazionali che hanno
creato molta paura e scoraggiato dall’andarci, quando poi
alla fine si è scoperto che nella maggior parte dei casi
erano tutte operazioni concordate con i rapiti - che
venivano trattati comunque molto bene - soltanto per
attirare l’attenzione sulle problematiche della zona».
Nasci come attrice e ballerina, hai preso parte a
spettacoli teatrali come Amici miei: quanto hai
cercato di portare di questa tua formazione artistica nella
conduzione di Stella del sud?
«Mi fa piacere che tu mi faccia questa domanda. Tengo sempre
a sottolineare che quello che sono oggi lo devo soprattutto
a quello che ho appreso negli anni: la danza mi ha dato
rigore, disciplina, tutti principi che seguo
scrupolosamente ancora oggi nel lavoro che faccio. E non
solo per quanto riguarda la conduzione strettamente intesa,
anche come ritmi di vita. Viaggiando tanto devo fare i conti
con continui cambi di fuso orario, e perciò è importante
tenere una certa regolarità di stile di vita per poter
reggere questi ritmi: è proprio questo che mi hanno
trasmesso anni di studio di danza e recitazione».
Ti abbiamo vista di recente nelle vesti della "fatina"
dello Zecchino d'oro: come hai vissuto questa
parentesi?
«E' stata un’esperienza molto bella, anzitutto perché per la
prima volta ho dovuto fare i conti con la diretta e la sua
immediatezza, contrariamente a quanto faccio per Stella
del sud, che è registrato e quindi mi da la possibilità
di correggere eventuali errori. Questa parentesi mi ha poi
permesso di affrontare altre dirette, come Telethon e
lo speciale di Linea verde con Vissani e Ossini. E
poi, ovviamente, è un’esperienza che ricorderò per il calore
dei bambini dell’Antoniano, che ti lasciano qualcosa di
magico nel cuore».
Dopo il tormentone estivo legato a "Vallettopoli", credi
che sia cambiato qualcosa per le ragazze che lavorano nel
mondo dello spettacolo?
«Penso che sia stata una parentesi importante, perché pare
essere riuscita a scuotere molte coscienze e a indurre a una
maggiore attenzione nelle scelte e sulla qualità. Non so
dirti se sia cambiato qualcosa, ma il problema fondamentale
per chi lavora in tv è essere consapevole che il pubblico è
molto vario, e riuscire ad accontentare tutti non è facile».
Viaggiare molto è conciliabile con una normale vita
privata?
«Per adesso sì, soprattutto grazie alla fortuna di avere un
marito molto comprensivo che accetta i miei ritmi e i miei
tempi. E' una situazione che per il momento riesco a vivere
bene anche perché, finché si è giovani, è giusto e
importante cogliere queste occasioni, che magari ti
impongono delle rinunce, ma poi col passare degli anni
diventa inevitabile cercare altre strade».