Telegiornaliste
anno III N. 34 (112) del 24 settembre 2007
Giovanna Martini: sarò la Piccinini del futuro
di Giuseppe Bosso
Nata a Milano, Giovanna Martini è
giornalista pubblicista dal 2005.
Nel 2006 approda a Mediaset: cura la rubrica dedicata alla serie B di
Guida al Campionato, collabora a Studio Sport e fa l'inviata
per il digitale terrestre, sempre per la serie cadetta.
Dal settembre 2006 inizia la sua avventura al
Processo di Biscardi, come mediatrice dello studio di Milano.
Giovanna, come ti sei avvicinata al mondo del calcio?
«Da sempre ho due grandi passioni: il calcio e il tennis. Ho iniziato a
frequentare San Siro, anni fa, con un ex fidanzato tifoso interista. Insomma,
era una cosa a cui ero destinata, evidentemente».
Com'è lavorare con Biscardi, sia pure a distanza? Ti senti un po’ la giovane
allieva?
«Assolutamente. Per me rappresenta il punto più alto della carriera ed è stato
un grande onore essere scelta da Biscardi, due anni fa, per curare il dibattito
de Il Processo dalla redazione milanese. Fino a quel momento lo conoscevo
solo come spettatrice: entrare in contatto con lui è stata una continua
sorpresa. Aldo mi ha aiutato tantissimo con la sua passione per il lavoro giorno
dopo giorno, e con la sua capacità di comunicare in modo ironico con la gente da
casa».
Viceversa, a Diretta stadio, spesso devi fare da “professoressa” in un
dibattito acceso tra veri e propri scalmanati.
(Ride, ndr) «Sì, a pensarci è una sorta di trasformazione un po’ buffa.
Anzitutto per l’entrare a far parte di una redazione fino a quel momento
unicamente maschile, e poi, appunto, in questa veste in cui cerco, sempre con
molta calma, di riportare il dibattito nei giusti termini quando qualcuno tende
ad alzare la voce…».
Celeberrime
sono le diatribe tra
Corno e Crudeli. Ma
non pensi che il pubblico che li segue possa chiedersi se sta guardando una
trasmissione sportiva o un programma di intrattenimento?
«Il calcio è qualcosa che, per fortuna, non è sempre e solo tattica o schemi. È
una passione che da sempre unisce la gente, permette di staccare la spina dai
problemi quotidiani e ogni tanto è bene farlo in modo da far scappare un sorriso
agli spettatori. Elio e Tiziano in questo sono interpreti strepitosi».
Appartieni ad una generazione di giovani giornaliste sportive in continua
crescita, che negli ultimi anni paiono prendere a modello due protagoniste come
Ilaria D’Amico e
Paola Ferrari. Cosa ammiri in loro?
«In Paola la classe e lo stile; poche, come lei, sono riuscite ad avvicinarsi ad
un ambiente maschile facendosi rispettare e ammirare. Ilaria la ammiro per la
sua resistenza, per il modo con cui riesce a stare davanti alle telecamere in
diretta continua mantenendo una grande lucidità».
Questo campionato sarà davvero, come Lippi ha recitato in un recente spot,
l’annata migliore?
«Sì, è un campionato aperto in cui abbiamo potuto riabbracciare due piazze come
Genoa e Napoli, dopo tanti anni. Credo che anche la stessa Juve e i suoi tifosi,
dopo l’anno di purgatorio, abbiano ritrovato quella fame e quegli stimoli che
avevano perso dando molte cose per scontate. Calciopoli è stato un bene da
questo punto di vista».
Diretta stadio, contrariamente a molte altre trasmissioni, si è spesso
occupata dell’interesse del Real Madrid per Kakà. Non è che vi farebbe piacere
se lasciasse il Milan?
«Me lo dicono molti tifosi rossoneri che incontro spesso. Comunque no,
assolutamente: non penso che il Milan voglia farsi scappare il suo fuoriclasse».
Sei molto seguita tra i nostri
lettori: quali sono stati gli apprezzamenti che ti hanno fatto più piacere?
«Quelli delle donne, che dopo molti anni ormai mi guardano come a un’amica che
entra nelle loro case: non è facile essere guardate con simpatia dal pubblico
femminile. Dagli uomini, invece, mi piace che apprezzino i miei interventi e le
domande che faccio agli ospiti, quando vengono colte sfumature non sempre
individuabili».
Molto seguita è anche la presenza di
Viviana Guglielmi e delle altre ragazze alla postazione email di Diretta
stadio; ma non rispecchiano quell’idea superata della bella e silenziosa?
«Io ricopro il mio ruolo e loro anche. Ma la loro presenza non è certo limitata
a fare bella mostra in studio: partecipano attivamente, sia presentando gli
ospiti che leggendo le email degli spettatori».
Dove vuole arrivare Giovanna Martini?
«Spero di fare sempre questo lavoro e di arrivare il più in alto possibile. A
tal proposito ci tengo a ringraziare Mediaset per la possibilità che mi ha dato,
l’estate scorsa, di lavorare come inviata sui campi in sostituzione di altre
colleghe. Collaborazione che continuo quest’anno per la serie B. Proprio a
Mediaset c’è quello che considero il mio modello,
Sandro Piccinini, per come conduce con polso
Controcampo. Ecco, magari non proprio ai suoi livelli, ma mi piacerebbe
essere come lui».