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Intervista a Francesco Lo Brutto tutte le interviste
Telegiornaliste anno IV N. 4 (129) del 4 febbraio 2008

MArteLive: in scena lo “spettacolo totale” di Federica Santoro

Quest’anno il festival multiartistico MArteLive giunge alla sua ottava edizione. Vincitore del premio speciale Mei Fest - meeting etichette indipendenti - nel 2007, per la capacità di far rete e non concorrenza, il festival attrae ormai un pubblico sempre maggiore interessato all’arte e alla cultura nelle sue diverse forme, curioso e con tanta voglia di divertirsi.
Abbiamo intervistato Francesco Lo Brutto, responsabile del progetto.

Come e perché nasce MArteLive?
«MArteLive nasce a Roma nel 2001 come movimento culturale, per cercare di dare visibilità ai giovani artisti emergenti. La nostra mission è creare un dialogo fra le arti. Attraverso il festival che quest’anno si terrà da aprile a giugno, per nove martedì, a Roma e in altre sei città italiane - Genova, Cosenza, Milano, Napoli, Bari e Bologna - gli artisti hanno modo di conoscersi per dare vita a nuove stimolanti collaborazioni».

Puoi farci qualche esempio?
«Molto spesso il festival è il luogo giusto per l’incontro fra linguaggi artistici differenti. Non di rado capita che attori di teatro e cantautori uniscano le loro creatività dando luogo a performance veramente singolari. Ricordo un cantautore argentino che creò un repertorio di canzoni con un attore romano, in dialetto romanesco».

Potremmo definirlo allora uno spazio di contaminazione culturale a 360 gradi?
«MArteLive non è solo festival, ma anche web radio, web tv, serate di letteratura e teatro, rassegne cinematografiche, mostre di pittura e fotografia. Sedici sezioni artistiche attive tutto l’anno, e dal gennaio del 2007 adattate con Frammenti MArteLive, serate culturali in cui si susseguono o si sovrappongono diverse tipologie di spettacolo e di allestimenti e coreografie diverse».

L’edizione MArteLive del 2007, per la sezione teatro, è stata vinta da due donne con lo spettacolo Tutto precario e in questi giorni, al Cantiere di Roma, va in scena il monologo scritto ed interpretato dalla bravissima Celeste Brancato, Rotta di collusione, che dà il tutto esaurito. Come spieghi questo successo MArteLive tutto al femminile?
«Naomi Serracini e Giada Fradeani, l’una scrittrice e l’altra interprete di Tutto precario, hanno dipinto con grande naturalezza il nostro tempo, l’ambiente che ci circonda, dove tutto è instabile e disarmante. Sono molto contento che il loro talento sia stato riconosciuto anche con il Premio Piccolo Jovinelli. Celeste, invece, è stata per noi una vera scoperta e continueremo a promuovere il suo spettacolo con l'intenzione di farlo vedere a più gente possibile».

Spesso realtà così giovani soffrono dell’indifferenza delle istituzioni. Qual è la vostra esperienza?
«Inizialmente abbiamo faticato un po’ per costruire un dialogo con la politica. Poi crescendo, abbiamo trovato sempre meno difficoltà a farci ascoltare. Oggi la risposta delle istituzioni non manca, è un impegno che si concretizza nel portare le nostre serate Frammenti MArteLive nelle periferie e nei piccoli centri e con piccoli aiuti per l’organizzazione del tour estivo».

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