Telegiornaliste
anno IV N. 9 (134) del 10 marzo 2008
Raffaella Lanza, giornalista con personalità
di Paolo Pulcina
Simpatica, intraprendente e cordiale, Raffaella Lanza è la conduttrice di Big Match, trasmissione di
QuartaRete Nord inerente al panorama sportivo e calcistico di Vercelli, Biella e
Novara, in onda ogni lunedì e venerdì.
Raffaella, come hai iniziato la carriera?
«Credevo di riuscire a laurearmi in giurisprudenza, ma ho iniziato a collaborare
con giornali locali, finché ho ottenuto il tesserino da pubblicista regionale.
Ho proseguito in queste collaborazioni espandendo il campo al settore radio, a
RadioCity Vercelli, dove tuttora lavoro a tempo pieno, e al settore televisivo,
a QuartaRete Nord. Poi ho sentito la necessità di propormi come vera e propria
professionista, tanto da buttarmi allo sbaraglio e tentare il concorso a Roma.
Vuoi per il mio retaggio universitario di settore, vuoi per una gran bella dose
di fortuna, al primo tentativo sono riuscita a superare l’esame. Così, dal 2005,
sono giornalista professionista».
Come ti relazioni in un ambiente principalmente maschile, come quello delle
redazioni calcistiche?
«Condurre Big Match è divertente e molto piacevole. La redazione,
completamente composta da uomini eccetto me, mi coccola fin troppo. Non ho mai
trovato situazioni sconvenienti o imbarazzanti».
Quanto fa crescere lavorare nelle tv locali?
«Molto. Nelle tv locali devi prepararti il pasto da sola, mentre i colleghi ti
sottopongono i contenuti e le materie prime. All’inizio devi dimostrare di
essere più preparata degli uomini, altrimenti il pregiudizio ti stronca subito.
Superato questo scoglio, però, ottieni gratificazione e fiducia. Non mi lascio
spaventare tanto facilmente».
C'è un aneddoto particolare riguardo la tua prima conduzione. Ce lo racconti?
«Un amico della tv mi chiese se fossi interessata a condurre Big Match e
poi, per mesi, non si fece più vivo. Finché, un giorno di settembre del 2000, mi
richiamò per domandarmi se fossi ancora intenzionata. Risposi di sì e mi
presentai la sera stessa negli studi di QuartaRete Nord. Mi fecero sedere su uno
sgabello, mi diedero dei fogli e mi posizionarono la telecamera davanti,
fingendo una prova. Subito dopo mi dissero: "Fra un minuto sei in diretta".
Scoppiai a ridere, ma dato che non mi imbarazzo quasi mai, condussi la
trasmissione con personalità. E da quella volta, è praticamente sempre così».