Telegiornaliste
anno III N. 13 (91) del 2 aprile 2007
Filippa Lagerback: bel tempo, sempre di
Giuseppe Bosso
Incontriamo Filippa Lagerback, che affianca Fabio Fazio
nella conduzione del programma di Rai3
Che tempo che fa. Svedese trapiantata in Italia, la
bella Filippa ha esordito come modella per diverse fortunate campagne
pubblicitarie ed è poi approdata in televisione nel 1998, affiancando Fiorello
nella conduzione del preserale di Canale5 Superball.
Nel suo curriculum anche altre trasmissioni, come Candid
angels, Controvento e Strano ma vero. Dal 2003 è la
conduttrice di Circo, programma dedicato al mondo circense in cui
presenta i numeri degli artisti. Vanta anche un'esperienza cinematografica nel
film Silenzio! Si nasce con Paolo Rossi e Sergio Castellitto.
Hai esordito affiancando Fiorello, hai lavorato con Gene
Gnocchi e Cristina Parodi, ora sei in tv con Fazio: cos’hai imparato da loro?
«Fui felicissima di esordire con Fiorello, anche se
purtroppo il programma non andò molto bene. Ma è stata ugualmente un’esperienza
che ricordo con tanto piacere, così come ricordo con simpatia Gene Gnocchi,
molto ironico e travolgente. Quanto a Fabio, beh, che posso dire di più? È
davvero un grande della televisione, dal quale cerco sempre di imparare
qualcosa. Non è mai banale o noioso, introduce gli ospiti nel modo giusto e si
mantiene sempre misurato nelle interviste. E' davvero un piacere lavorare con
lui».
Quale pensi sia il tuo ruolo in una trasmissione in cui
vengono intervistate personalità come la regina Rania di Giordania, Dario Fo e
personaggi di spicco del mondo dello spettacolo e della cultura?
«Essenzialmente penso dare un tocco di femminilità alla
trasmissione, soprattutto nell’introdurre gli ospiti. Per ora sono contenta di
questa “palestra”, dalla quale spero di poter imparare molto, e in futuro,
magari, condurre un programma mio».
Un
pregio e un difetto dell’altra presenza femminile di
Che tempo che fa, Luciana Littizzetto.
«Vulcanica. Un genio nel vero senso di parola con una
simpatia travolgente. Riesce a condurre il gioco nei “faccia a faccia” con Fabio
in maniera quasi perfetta, e i risultati si vedono, per come il pubblico
apprezza. Di difetti al momento non ne vedo; forse potrei dire che, come molti
altri grandi comici, a volte cela una certa vulnerabilità».
Da modella a conduttrice televisiva, non sono poche le
tue ex colleghe di passerella che hanno compiuto la stessa scelta professionale:
come mai, secondo te?
«Credo che se hai la fortuna di partecipare ad una campagna
pubblicitaria che riscuote un grande successo poi ti si aprono molte porte,
soprattutto in Italia. E' successo a me, è successo a tante altre ragazze, che
hanno avuto molte possibilità di iniziare questo lavoro. Ovviamente poi sta a te
uscire dagli schemi della “bellona”, della presenza di contorno in trasmissione,
devi studiare e impegnarti tanto se vuoi resistere nell’ambiente».
Da qualche anno sei anche la donna del Circo per
Rai3: cosa ti ha affascinato di questa esperienza?
«Devo dire che, inizialmente, non ero molto convinta. Non mi
ispirava molto questa esperienza, ma col tempo mi sono totalmente ricreduta. E'
davvero straordinario entrare in contatto con le famiglie che svolgono questo
lavoro fantastico, seguire tutte le fasi che vanno dall’allestimento dei tendoni
alla preparazione degli spettacoli. E lo fanno con armonia, tutti insieme».
Ti abbiamo visto spesso coinvolta nei trucchi dei
prestigiatori: quali numeri ti piacerebbe fare?
«Mah, quelli più che altro erano siparietti comici
all’interno degli spettacoli, dei momenti di stacco tra un numero e un'altro,
senza tante pretese. Ti dirò, non credo mi interessi molto fare la classica
“spalla” del mago per giochi, come la donna segata in due o in cui sarei bendata
o legata. Piuttosto, mi piacerebbe fare il funambolo, in equilibrio sulla corda,
oppure - perché no? - anche il clown!».
Hai condotto la versione svedese della Fattoria:
hai notato lo stesso,smisurato,interesse che questi reality suscitano nel nostro
Paese?
«Non come in Italia. Il programma che ho condotto è un
format ben diverso da quello che è andato in onda qui, pur venendo trasmesso su
un canale molto importante in Svezia. La durata, anzitutto, era più ridotta
rispetto alla versione italiana, e poi ho dovuto fare davvero quasi tutto da
sola. Gli ascolti, poi, sono molto diversi, e già riuscire a fare un milione di
telespettatori è stato un grande risultato».
Chiudiamo con una domanda d’attualità. Cosa ne pensi
dell'aspro dibattito relativo alla questione dei diritti delle coppie di fatto,
tu che provieni da un Paese tradizionalmente all’avanguardia da questo punto di
vista?
«Penso che l’amore vada sempre premiato. Il mio rapporto con
Daniele (Bossari, compagno di Filippa e padre di sua figlia Stella, ndr)
va avanti felicemente da oltre sei anni, e stiamo bene così. Credo che occorra
riconoscere ugualmente diritti e doveri anche a chi decida di non sposarsi, per
cui mi ritengo pro - Dico. Ma non vedo molte possibilità di riuscita in Italia
di questa iniziativa».