Telegiornaliste
anno III N. 28 (106) del 16 luglio 2007
Mamma Cristina Guerra
di Giuseppe Bosso
Questa settimana incontriamo, al rientro dalla maternità,
Cristina Guerra, conduttrice del Tg1.
Cristina, è dura tornare al tg dopo l'assenza per maternità?
«Sì e no: temevo non sarebbe stato facile riprendere dopo così tanto tempo, ma
devo dire con molto piacere che in fin dei conti è stata meno dura di quanto
pensassi».
Cosa hai trovato di diverso al Tg1 rispetto a quando avevi lasciato?
«E’ cambiato certo nelle linee editoriali, con il cambiamento alla direzione che
si è verificato, ma sostanzialmente siamo sempre lo stesso tg per gestione,
contenuti e sostanza».
Molto apprezzati dai nostri lettori i sorrisi con cui chiudi le edizioni che
conduci. Da cosa nasce, allora, il tuo sorriso disarmante?
«Certamente mi fa piacere creare idealmente con lo spettatore un'atmosfera, se
così si può dire, di tipo familiare. Sorridere è importante, sia all’inizio
dell’edizione sia alla fine, anche per distendere la tensione dopo notizie non
sempre positive. Bisogna tener presente che il pubblico del mattino spesso si è
appena alzato ed è pronto a recarsi al lavoro ed è importante fargli cominciare
bene la giornata».
Se i tuoi figli volessero seguire le tue orme li incoraggeresti?
«Certamente riceverebbero i miei consigli sugli aspetti positivi e negativi del
mestiere; la cosa più importante, comunque, è che un figlio sia libero di
decidere cosa fare nella propria vita, potendo contare certo sull’appoggio e
l’incoraggiamento dei genitori. Che non deve diventare imposizione verso una
particolare attività. Scegliere con la propria testa è la cosa che spero possano
fare i miei figli. E se volessero fare i giornalisti, non glielo impedirei».
Vuoi fare un saluto ai nostri lettori che ti seguono e che hanno tanto atteso
il tuo ritorno?
«Ringrazio tutti, sia per il sostegno che per i complimenti; è sempre un piacere
ricevere apprezzamenti garbati per il proprio lavoro. E’ una bella fonte di
energia».