Telegiornaliste
anno IV N. 36 (161) del 13 ottobre 2008
Nanà
e la direttora di
Pierpaolo Di Paolo
«Essere intervistata da un redattore di
Telegiornaliste è una sensazione strana», mi
dice subito la direttora.
Eppure il magazine non poteva ignorare la nomina
di Silvia Grassetti a
presidentessa della giuria del
Premio letterario Nanà.
«Il concorso è alla sua prima edizione,
ma ha già ottenuto il
patrocinio del presidente della Repubblica
Napolitano e della
Commissione europea, e sono orgogliosa che
Avagliano Editore, che lo ha ideato, abbia
pensato a me come presidente», mi dice la
direttora.
«E’ il premio delle novità, Pierpaolo: i
giurati sono studenti, gli scrittori
sono giovani ancora non noti o alle prime
esperienze letterarie, io stessa non ho mai
ricoperto un ruolo analogo, e non ti
nascondo che sono un po’ intimorita».
Per fortuna le regole del Premio Nanà
sono poche e chiare: possono partecipare
autori di romanzi o racconti inediti, fra le
70 e le 200 cartelle, che Avagliano Editore
dovrà ricevere entro il 30 ottobre prossimo, sia
in forma dattiloscritta che informatica.
«La giuria è composta da duecento
studenti delle scuole superiori, che entro
il 30 novembre sceglieranno i cinque finalisti
del premio, e poi indicheranno i tre vincitori.
Mentre ad aprile avrà luogo la
premiazione», spiega la direttora di
Telegiornaliste.
Al vincitore andranno 5.000 euro,
gli altri finalisti riceveranno rispettivamente
2.500 e 1.500 euro. Per avere altre informazioni
sul concorso i lettori di Telegiornaliste
possono scrivere a
info@avaglianoeditore.it.
Direttora, tutto chiaro. Resta da spiegare ai lettori com’è nata l’idea del
Premio Nanà.
«Alla base c’è il desiderio della casa editrice
di incoraggiare la narrativa: più persone
che scrivono, più persone che leggono. Più sono
giovani e fuori dalle logiche dei premi
letterari, meglio è».
Scommetto che è questa è la molla che ti ha spinto…
«Che mi ha spinto ad accettare, sì. Presiedo una
giuria pulita, composta da
facce pulite che prima avranno letto, e poi
deciso di premiare, le opere che saranno
piaciute di più. Semplicemente».