Telegiornaliste
anno IV N. 26 (151) del 7 luglio 2008
Okkupati: il lavoro in tv di
Federica Santoro
Ritorna puntuale Okkupati, il programma di Rai Tre sul lavoro e la
formazione: trenta minuti di orientamento e approfondimento sulle opportunità
offerte dal mondo delle imprese e del sociale. Un mix di informazione e
intrattenimento che quest’anno festeggia il suo decimo compleanno.
Telegiornaliste ha intervistato la sua storica conduttrice, Federica
Gentile.
Per la prima volta i giovani italiani sono più poveri dei loro genitori. La
ricerca di un impiego è oggi una delle preoccupazioni maggiori per molti,
ragazzi e ragazze tra i 18 e i 35 anni. Alla luce di questa situazione, è
realistico parlare ancora di carriera?
«Intesa come crescita personale, certo! È ora di mettere da parte i nostri
antichi paletti. Il mercato non è più quello di una volta: meglio dimenticare il
posto fisso e rimboccarsi le maniche».
Questo, però, significa flessibilità e precariato...
«Sì, ma anche stimoli nuovi per la creatività e il talento personali. Oggi un
giusto approccio al mercato del lavoro comprende il mettersi in gioco in prima
persona, abbandonando i cliché vecchio stampo che non rispecchiano più la
società».
Okkupati è un programma sul lavoro che in modo semplice ed efficace
affronta una problematica complessa e mutevole. Quali sono le novità di
quest’anno?
«Siamo arrivati alla decima edizione del programma e devo dire che abbiamo
sempre cercato di essere al passo con le trasformazioni del mercato. Da
quest’anno, vista la flessibilità che caratterizza ampie fasce di lavoratori,
affronteremo temi diretti non più solo ai giovani in cerca del primo impiego, ma
ci rivolgeremo anche a chi con qualche anno in più e maggiore esperienza è
costretto a cercare un nuovo lavoro, offrendogli gli strumenti per orientarsi
nella sua ricerca nel miglior modo possibile».
In che modo?
«Cercando di mettere in contatto attraverso video ma anche web le realtà delle
imprese locali e le loro esigenze con chi sta cercando un impiego. Valorizzando
anche quel mercato di saperi e di mestieri che sembra non andare più di moda, ma
su cui c’è ancora una forte domanda da parte delle aziende. Più che mai è
importante ricreare un rapporto tra la formazione professionale e le esigenze
del territorio, cosa che i mezzi di comunicazione spesso sottovalutano,
caricando di appeal e falsi significati alcune professioni e trascurandone altre
che, in questo modo, vengono considerate antiquate e meno appaganti».
Il sito web del programma, oltre alle puntate d’archivio, offre la
possibilità di inserire o leggere annunci di lavoro o accedere ai bandi di
finanziamento diretti ai giovani laureati e laureandi. Credi che mettersi in
proprio sia la prospettiva più auspicabile, oggi, per un giovane laureato?
«Credo che il mercato attuale possa valorizzare molto la professionalità
individuale, tutto sta nel cogliere le occasioni accettando di mettersi in
gioco, allontanandosi dalle mode e dai miti imposti dai media. Ci sono altre
mille realtà lavorative da scoprire e Okkupati cerca da dieci anni di
raccontarle».
Conduttrice ma non solo: voce amata dai radioascoltatori di Radiodue, docente
alla Sapienza (di Elementi di improvvisazione dell’intrattenimento radiofonico),
moderatrice di convegni, autrice di saggi: quale di queste attività trovi
maggiormente gratificante?
«Tutte allo stesso modo. Bisogna essere trasversali nelle proprie esperienze,
mai sedersi ma cercare sempre di trovare qualcosa che ci stimoli e ci faccia
crescere professionalmente e umanamente».