Telegiornaliste anno IV N. 5 (130) del 11
febbraio 2008
Tessa Gelisio: regala l'ambiente a San Valentino con
forPlanet
di Giuseppe Bosso
San
Valentino, la festa degli innamorati, è per qualcuno una ricorrenza da
festeggiare. Per altri, una delle tante facce di questa nostra era consumistica.
Di certo non sono poche le coppie che, in quest'occasione, decidono di ribadire
un amore ormai consolidato, di provare a riscaldare un sentimento forse
attenuato o che aspirano a un perdono per qualche piccola o grande dimenticanza.
Un regalo è forse la migliore panacea dei mali amorosi. E cosa c’è di meglio di
un dono utile al proprio amato, ma anche al nostro pianeta a rischio e sempre
più bisognoso di tutela ambientale?
E' questa la filosofia che ha ispirato
Tessa Gelisio e
forPlanet,
l’associazione di cui la popolare conduttrice di
Pianeta Mare è presidente. Come ci raccontò la giornalista tempo fa,
numerose sono le iniziative di salvaguardia ambientale in tutto il mondo.
L’ultima, Una foresta è per sempre, è ispirata proprio alla festa degli
innamorati. Chiediamo direttamente a Tessa maggiori dettagli.
In cosa consiste questa nuova vostra iniziativa?
«Con una donazione minima di 40 euro si può adottare una porzione di foresta
tropicale della superficie di 1500 mq. L’adozione viene certificata da
forPlanet con il rilascio di un attestato nominale, in carta di canapa
ottenuta con la cellulosa ricavata da questa pianta, che è a bassissimo impatto
ambientale e nessun appezzamento di foresta viene abbattuto. L'attestato, che
riporta il nome del donatore e del partner a cui è dedicata la foresta, viene
inviato al destinatario. L’operazione dura fino al 18 febbraio e la donazione
può essere fatta mediante carta di credito, bonifico bancario al conto corrente
oppure con bollettino postale. Dal
sito, comunque, si
possono avere le informazioni necessarie per donare e per ricevere l’attestato
di San Valentino».
Cosa ha ispirato Una foresta è per sempre?
«Il voler trovare un modo per poter dichiarare il proprio amore anche alla
nostra terra di cui dovremmo innamorarci ogni giorno sempre di più. E' vero,
però, anche il contrario: il divorzio e le separazioni, al di là degli
immancabili strascichi che si portano dietro in termini di contrasti, di disagi
psicologici e di costi legali, costituiscono anche un costume anti-ecologico dei
Paesi industrializzati. Ciò è stato sottolineato da uno
studio dell’Università del
Michigan, pubblicato sul sito della rivista
Proceedings of the National
Academy of Sciences riguardo l'impatto ecologico del divorzio».
E quali sono stati i risultati?
«Partiamo dall’idea che ogni divorzio comporta soprattutto lo sdoppiamento della
residenza e un conseguente aumento del consumo di energia. Come dire,“due cuori
e una capanna” quale motto del green life style. Più residenze significa
più terreni utilizzati, più acqua e più energia. Le case abitate da uno o due
individui sono meno ecologiche rispetto a quelle utilizzate dalle grandi
famiglie. Una casa consuma la stessa quantità di calore o di aria condizionata
sia che ospiti due persone sia che ne ospiti quattro. Lo stesso dicasi per
l’illuminazione, i frigoriferi e la televisione. Lo studio esamina il rapporto
tra il divorzio e il consumo d'energia negli Stati Uniti, dove 16,5 milioni di
case sono abitate da una persona divorziata e poco più di 60 milioni da
famiglie. Il peso delle coppie “scoppiate” è notevole».
L’amore conserva l’ambiente...
«E' questo, infatti, lo slogan dell’iniziativa. Perché, in occasione della festa
di San Valentino, non adottare per il partner un “angolo di foresta”, salvandolo
dalla distruzione e conservandolo per sempre? Se dividersi ferisce l’ambiente
oltre che i cuori, perché non far sì che un gesto d’amore non diventi una
carezza per il pianeta?».
Cosa avete fatto per promuovere l’iniziativa?
«Grazie alle redazioni sensibili alla tematica ambientale e grazie alle persone
dell’associazione che hanno lavorato con entusiasmo, siamo riusciti ad ottenere
una buona visibilità sui media».
Siete sempre attivi per la salvaguardia forestale…
«E' inevitabile. Quello della perdita degli ecosistemi è un allarme che ci
chiama tutti a raccolta, essendo in gioco la nostra stessa vita. L'impegno va
quindi in due direzioni. Da un lato, sottrarre a distruzione sicura alcuni tra i
più preziosi habitat esistenti; dall’altro, informare e sensibilizzare la gente
su questa emergenza di cui tutti dobbiamo farci carico come cittadini, come
individui e come esseri umani».
E qual è stata la risposta che avete trovato fino ad oggi?
«Positiva. Speriamo di raccogliere buoni frutti anche dalla campagna di San
Valentino».