Telegiornaliste
anno III N. 15 (93) del 16 aprile 2007
Susanna Galeazzi, figlia di cotanto padre di
Giuseppe Bosso
Nata a Roma, Susanna Galeazzi
è giornalista professionista dal 2006. Figlia del noto giornalista Gian Piero
Galeazzi, ha iniziato collaborando con il sito Kataweb e con il settimanale
L'Espresso. È poi passata a Sky, dove ha condotto il telegiornale sportivo
del canale SkyTg24 ed è stata inviata per gli Internazionali di tennis a Roma.
E' poi approdata al Tg5 e, dallo scorso anno, fa parte della redazione di
Verissimo.
Essere la figlia di un noto giornalista significa dover dimostrare qualcosa
in più rispetto alle tue colleghe?
«Assolutamente no. Sicuramente per me è stato un bel biglietto da visita, che
non mi ha provocato alcun timore al momento in cui ho cominciato. Devi essere te
stesso in questo mestiere; chiunque si sentirebbe orgoglioso di avere un padre
molto apprezzato in questo campo, ma ovviamente sono poi io a dover dimostrare
quello che valgo, quello che faccio è frutto del mio lavoro e non certo del mio
cognome».
Quali differenze tra il giornalismo sportivo e quello, diciamo, di costume di
cui ti stai occupando adesso?
«Beh, non dimenticare che ho anche lavorato al Tg5 come inviata, una
bella responsabilità per una ragazza della mia età, soprattutto per i servizi di
apertura. È importante riuscire ad adattarsi ad ogni situazione e ad ogni
argomento, con lo stesso impegno, se vuoi essere un giornalista a 360°. La
cronaca rosa, il “gossip”, a prima vista può sembrare un argomento stupido, ma
non è affatto così. Anzi, è molto difficile riuscire a trovare notizie nuove ed
esclusive, trovare i personaggi di primo piano, ed è questo un aspetto che non
viene quasi mai considerato. Invece, come giornalista sportiva, hai il vantaggio
di poter contare su una certa preparazione e sulla possibilità di poterti
documentare in maniera approfondita».
Anche tuo fratello è giornalista: fa parte della redazione di Le partite
non finiscono mai di La7 con Darwin Pastorin. Vi siete sentiti incoraggiati
da vostro padre nell’intraprendere questa strada oppure è stata una scelta
vostra?
«Per quanto mi riguarda è un sogno che coltivo da bambina e che dura ormai da
otto anni. Ho sempre amato scrivere, ed è sicuramente la migliore premessa per
iniziare. Per quanto riguarda mio fratello, posso dirti che lui ha iniziato
quest’anno, se così si può dire, per divertimento. Ma credo che saprà cogliere
anche lui le possibilità che gli si potranno prospettare».
Quali sono le tue aspettative come giornalista?
«Il mio sogno è quello di riuscire, un giorno, ad avere un programma tutto mio,
come autrice e conduttrice, possibilmente sulle mie due grandi passioni, lo
sport e la moda. Quest’ultima, soprattutto, noto con molto rammarico che non
gode degli spazi dovuti in televisione, e per questo vorrei riuscire a rimediare
a questa lacuna».
Se un domani ti proponessero di lavorare insieme a tuo padre la cosa ti
creerebbe imbarazzo o riusciresti ad affrontarla normalmente?
«Ti dirò, mi è stato proposto. Ma fino a quando non sentirò di avere acquisito
una certa maturità e una certa esperienza non lo farò. Comunque allo stato
attuale credo che se mi dovesse capitare di intervistarlo, riuscirei a farlo
senza problemi».